Calcio

La doppia rinascita del leone

Decisivo in semifinale di Champions League. Lui è Francesco Acerbi, colui che sconfisse due volte il cancro

(Keystone)

Nelle ultime ore si è giustamente speso fiumi d'inchiostro per l'eccellente prestazione di Yann Sommer, ex nazionale rossocrociato (capace di collezionare ben 94 presenze, di cui 92 da titolare) e attualmente custode della porta dell’Inter. Un altro giocatore ha tuttavia deciso il ritorno della semifinale di Champions League, eliminando di conseguenza il Barcellona, iscrivendo di prepotenza il suo nome sul tabellino dei marcatori.

Trascorsi quasi tre dei cinque minuti di recupero assegnati dall'arbitro, il risultato segna 3-2 a favore dei catalani. L'esito pare scontato, ma, un errore in fase offensiva dei blaugrana, permette alla compagine meneghina di recuperare palla e fiondarsi avanti. Una ripartenza fulminea, e viziato probabilmente da un fallo... Dumfries ha sui propri scarpini la possibilità di crossare in area trovando l'accorrente Acerbi, che realizza un gol da vero bomber (complice una marcatura rivedibile di Araujo) rimandando tutto all'appendice dei supplementari. È il suo primo centro su palcoscenico europeo, sinonimo di quinto giocatore più esperto a segnare in Champions.

Nato il 10 febbraio 1988 a Vizzolo Predabissi, nei pressi di Milano, la storia di Francesco Acerbi può essere fonte d'ispirazione per numerosi ragazzi. L'incarnazione di alcune delle più celebri massime, come il calcistico ‘non mollare mai’ o credere nei propri sogni. Dai campi di periferia è passato a calcare il manto erboso di stadi che trasudano leggenda, leggasi San Siro, l’Allianz Arena e il Camp Nou. Formatosi nel vivaio del Voluntas Brescia e in seguito approdato nella squadra principale del capoluogo dell'omonima provincia lombarda, l'oggi 37enne diventa professionista fra le fila del Pavia. Messe alle spalle due stagioni poco soddisfacenti a livello personale, e non, finisce dunque in prestito a Renate.

Tornato a Pavia, nel biennio successivo colleziona 46 presenze attirando l’attenzione della Reggiana. Dopo un inizio promettente nella serie cadetta, il difensore viene dunque acquistato dal Chievo e debutta in Serie A. Nel massimo campionato italiano spazia fra Milan e Sassuolo, ma, durante alcune visite mediche, all'età di soli 25 anni, apprende una brutta notizia: ha un tumore al testicolo. Acerbi viene operato d'urgenza. Tutto funziona liscio, finché, qualche mese più tardi, risulta positivo a un test antidoping e viene sospeso cautelativamente. Una sospensione, poi, revocata. Il destino sembra però avere ancora un conto in sospeso con lui, tant'è che scopre di avere una recidiva. Rimane lontano dai campi per il resto della stagione. Un nuovo ciclo di cure debella la malattia e nell'estate 2014 torna finalmente a giocare, a calcare quel suo amato rettangolo da gioco sempre difendendo i colori del Sassuolo. Dopo cinque stagioni in Emilia, cede quindi alle lusinghe della Lazio. E, trascorsi altri quattro anni, il cerchio si chiude. Torna infatti a Milano. Non la sponda rossonera, bensì quella nerazzurra.

Un'altra pagina buia viene scritta il 10 giugno 2022 quando, da titolare (e riuscendo fra l'altro a contenere uno dei migliori attaccanti del pianeta, ossia Erling Haaland), s'inchina 1-0 contro il Manchester City in finale di Champions League. Una carriera segnata da sfide personali e professionali, che solo un leone - animale tatuato su tutto il suo corpo - può superare. La voglia di aggrapparsi sempre alla realtà, lo spirito di continua rinascita, la fermezza e la gioia di godere del presente. E, fra meno di trenta giorni, di riscrivere il destino. Quell'ultimo atto di Monaco di Baviera conquistato grazie pure alla sua zampata, come accennato in precedenza, può essere fonte di riscatto.