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Sabato tutti bocciati senza Appello

Un 2025 zoppicante ha messo in luce i reali limiti dei bianconeri, erroneamente ritenuti in grado di vincere il campionato

12 maggio 2025
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Al termine di una delle serate più folli della storia del Fc Lugano, coach Mattia Croci-Torti ha scagionato i suoi ragazzi, assumendosi ogni responsabilità per una débâcle al cospetto del Basilea che davvero non ha precedenti – per il modo in cui si è concretizzata – nella tradizione del club e probabilmente anche di quella del calcio elvetico.

Il metterci la faccia sempre e comunque fa parte del modo di allenare del tecnico momò, e ciò gli fa indubbiamente onore, ma la disastrosa prestazione dei bianconeri nel corso del secondo tempo di sabato non può essere soltanto figlia dell’errato modo di reagire tatticamente all’espulsione del renano Ajeti. Le mancanze a livello di marcatura e di piazzamento e le palle giocate sciaguratamente, così come l’eccessiva libertà concessa ai rivali – specie a Shaqiri – sono infatti figlie di pacchiani errori individuali, in nessun modo imputabili alle scelte del coach.

E così, l’insufficienza che il Crus ha voluto attribuire a se stesso, che noi qui quantifichiamo in un bel 3, la giriamo indistintamente pure a ognuno dei suoi giocatori scesi in campo l’altroieri, perché risulta più che evidente che le colpe di una simile controprestazione non possano ricadere unicamente sull’allenatore.

Ci eravamo tutti sbagliati

Limiti tecnici e panchina corta

Dopo le due settimane di pausa intercorse fra la fine della cosiddetta regular season e l’inizio del girone finale – quello che ha portato in tempi brevissimi il Basilea a conquistare il titolo svizzero – pareva che il Lugano, uscito vittorioso dalla trasferta di Lucerna d’inizio maggio senza brillare ma mostrando grande carattere, invidiabile cinismo e impeccabile concentrazione, fosse finalmente e definitivamente uscito dalla crisi di risultati e prestazioni che aveva caratterizzato su ogni fronte (campionato, Europa e Coppa Svizzera) il cammino della squadra nel corso di questo tribolato inizio di 2025.

E invece, l’altroieri, il gruppo diretto da Mattia Croci-Torti non soltanto è nuovamente incappato in una performance negativa, ma lo ha fatto andando davvero oltre i limiti dell’immaginabile. Subire diversi gol in una manciata di minuti è infatti qualcosa che succede – al limite – a chi, in seguito a un’espulsione, si ritrova in inferiorità numerica e finisce per soffrire la supremazia dell’avversario, che appunto trae beneficio dallo squilibrio delle forze in campo. Sabato sera a Cornaredo, invece, si è verificato l’esatto contrario, visto che ad andare in bambola è stata la squadra che dall’espulsione avrebbe dovuto ricavare un vantaggio.

Certo, dover rivedere all’improvviso i dettami tattici con cui si era preparata la gara contro la prima della classe è qualcosa che può creare scompiglio, ma ciò non può bastare a spiegare l’imbarazzante blackout in cui sono caduti sabato sera i bianconeri proprio nel momento in cui avrebbero invece dovuto azzannare un rivale ritrovatosi inaspettatamente in una condizione di oggettiva difficoltà. In realtà, contro il Basilea sono emersi – nella maniera più evidente possibile – tutti i limiti di un collettivo che, a un certo punto della stagione, presi dall’entusiasmo, tutti abbiamo sbagliato a ritenere in grado di laurearsi campione nazionale.

Il primo posto occupato dal Lugano al termine della prima fase era invece molto probabilmente frutto – più che dei reali meriti della truppa bianconera – dell’incespicante avvio di stagione di squadre che infatti, in seguito, hanno finito per mostrare il loro autentico potenziale. Più di ogni altra cosa, con l’andare dei mesi a palesarsi in riva al Ceresio sono state le oggettive difficoltà di una rosa non in grado di ambire al bersaglio grosso sia a livello tecnico, sia sul piano della concentrazione (troppi i gol regalati agli avversari) sia per quanto riguarda la profondità della panchina. Soprattutto, a far difetto è stato il reparto d’attacco, confermatosi privo – anche dopo la pausa invernale – di un paio di autentici goleador su cui fare affidamento. Ma, evidentemente, la società ha ritenuto che il roster andasse bene così.