Domani e domenica, due trasferte consecutive in terra romanda per il Lugano, reduce dalla scoppola interna contro il Basilea
A tre giornate dal termine del campionato, un solo verdetto è già stato emesso, e riguarda la conquista del titolo da parte del Basilea. Oltre al nome del vincitore della Coppa Svizzera – finale il 1° giugno a Berna fra Basilea e Bienne –, mancano quelli delle squadre (4 o 5) che, la prossima stagione, rappresenteranno il nostro Paese in campo continentale.
Il Lugano oggi occupa la quinta posizione in classifica, e questa settimana avrà due trasferte da affrontare: quella di giovedì a Ginevra con il Servette e quella di domenica sul campo del Losanna. Due trasferte insidiose, ma per raggiungere il solo obiettivo rimasto – l'accesso alle coppe europee – per i bianconeri è urgente fare punti, per non perdere il treno buono. A chiudere il cerchio penserà poi il match finale, in casa contro l'Yb, domenica 25 maggio. Anche la squadra bernese non sta attraversando un buon periodo, e probabilmente sarà un incontro da ‘dentro o fuori’.
Il Lugano a Ginevra avrà due giocatori di nuovo a disposizione, cioè i difensori Valenzuela e Marques. Per contro, all'infortunato di lungo corso Belhadj si aggiungono Saipi (influenzato e tonsillite), Steffen (problemi all’adduttore sinistro) e Mai (colpo all'anca, riposo a titolo precauzionale). Rientra nei ranghi invece lo squalificato Bottani, che potrebbe giostrare dietro le punte, con Mahou o Aliseda a iniziare da titolari.
«Dopo la sconfitta col Basilea – spiega Mister Croci Torti ai giornalisti in conferenza stampa – ho mostrato ai miei giocatori gli errori commessi coi renani, ma anche le cose positive che abbiamo fatto. Ricordo che siamo ancora in corsa per un piazzamento europeo, visti i risultati del weekend. Dobbiamo subito fare un clic per andare a Ginevra a ottenere la vittoria. Ora ci giochiamo 3 partite in 10 giorni. Non c’è più tempo per pensare o riflettere, ma solo per lavorare e mettere in campo tutte le risorse che abbiamo per espugnare il campo del Servette. Da qualche anno non riusciamo più a toglierci questa soddisfazione. Ai tempi i granata erano un nostro avversario favorevole, ora invece ci fanno soffrire molto, ma giovedì dobbiamo girarla a nostro favore. Posso ancora tirare fuori il massimo da questa squadra. Ricavo questa sensazione guardando come nelle due ultime partite la squadra è entrata in campo, con l'attitudine giusta. Nella vita ci possono essere momenti dove le cose non vanno come noi vorremmo, ma è troppo facile cercare scuse oppure mollare. Ho analizzato le cose da vicino e in forma chiara. Non dobbiamo davvero mai dimenticare la parola ‘equilibrio’. Per esempio, quando a restare in 10 eravamo noi, abbiamo fatto cose clamorose, vedi contro Partizan Belgrado e Celje. Quando invece eravamo noi in superiorità numerica, abbiamo sbagliato».
Un Lugano che nelle ultime uscite, a parte la sofferta vittoria a Lucerna, fa fatica... «Abbiamo davanti a noi un obiettivo importante e io e il mio staff ogni giorno lo mettiamo in evidenza davanti alla squadra. Evidentemente, la sconfitta subita a Basilea – a quel punto della stagione – ci ha fatto molto male per quanto riguarda l'aspetto mentale. Ci ha tolto un sogno, e sicuramente lì abbiamo perso qualcosina a livello motivazionale. L'ho detto alcune settimane fa e lo ribadisco ora: quando hai degli obiettivi e la tensione cala un po', tocca a me intervenire ed essere bravo a motivare ancora tutti quanti. Devo far capire che, nonostante tutto, dovremo dare il massimo, senza comunque dimenticare che quanto abbiamo fatto in questi anni non è per nulla banale. Non è mai scontato arrivare secondi e terzi, ma vogliamo arrivare fino in fondo. Le possibilità ci sono, e dunque ci proveremo».
Due nomi in questo momento balzano all'occhio, quelli di Renato Steffen e Sebastian Osigwe. Il primo, che mancherà per infortunio, non ha avuto un buon 2025, fra l'altro non è ancora andato in gol. Per il secondo, invece, al rientro dopo una lunga assenza, i cinque gol subiti dal Basilea hanno forse pesato a livello psicologico.
«Osigwe, ricordiamo, si porta dietro una bella esperienza. Giocare l'ultima settimana dell'anno non è così semplice. L'anno scorso ha giocato parecchie partite con la U21, e dunque aveva ritmo. Quest'anno invece si è trovato a giocare senza ritmo. Possiamo accettare qualche errore. L'unico neo è forse la scelta di giocare quel pallone a Zanotti: altrimenti, niente da dire. Nei prossimi incontri ci sarà utilissimo. Per quanto riguarda Steffen, dobbiamo fare ancora un'analisi interna con il giocatore, più che altro siamo riusciti ad averlo poche volte con quella brillantezza a cui ci aveva abituati. Qualche problema fisico durante il 2025 non gli ha permesso di essere al top. Lui per giocare bene deve essere al 100%. Faremo una bella analisi con lui per preparare bene la prossima stagione. Ho sbagliato io a farlo giocare troppo spesso? Non sono riuscito a farlo arrivare brillante sempre? Poteva fare qualcosa di più? Tutte domande a cui rispondo: può darsi. È un giocatore che non vuole mai mollare, e bisogna riconoscerlo. È proprio questa la sua forza».