Chiusa la procedura del rilascio della licenza, finalmente può esprimersi anche la Swiss Football League che precisa alcuni punti
I nuovi documenti presentati dall'Acb, e discussi proprio durante la riunione di lunedì, hanno conosciuto il parere favorevole della massima istanza calcistica elvetica. Quel milione, e mezzo, di garanzia era però stato richiesto fin da subito e non solo pochi giorni or sono come sostenuto dal club. «Ho letto anch’io queste affermazioni, ma non corrispondono alla realtà – spiega Enea Petrini, legale rappresentante della Swiss Football League –. La garanzia depositata l’anno scorso, e che scade a fine luglio, non ha infatti nessuna valenza per la prossima stagione. E, dunque, bisogna ripartire da zero. Il Bellinzona ha scelto d'intraprendere la strada più complessa presentando altri documenti, che sono comunque stati considerati equivalenti per dimostrare che le risorse finanziarie necessarie a sostenere un'altra» annata nella serie cadetta erano sufficienti. L'intento è infatti di evitare che una squadra, a cui è stato rilasciato questo lasciapassare, nel corso del campionato si ritrovi senza disponibilità economiche... e, di conseguenza, fallisca.
Com’è possibile, tuttavia, che il club sopracenerino abbia ricevuto luce verde nonostante questa garanzia bancaria non sia mai stata depositata. E, per di più, le intenzioni di alcuni compratori non siano neppure state considerate dai legali? Beh, facile, in primis grazie a quel documento controfirmato dal Sion (che attesta la cessione di Rilind Nivokazi e Islem Chouik a titolo definitivo) e che ha permesso «di scalare il prezzo di vendita dei giocatori alla cifra richiesta. Una promessa data per certa, come incassata, a cui sono però state aggiunte ulteriori garanzie». Il nullaosta della massima istanza calcistica rossocrociata è stato concesso evidenziando alcuni oneri nella decisione che ha ricevuto la società, che Petrini non ha potuto rilevare a causa della possibilità di presentare ancora ricorso. Fra sedicenti patentini, diatribe con la Città e lacune organizzative, l'Acb non è stato impeccabile nel corso delle ultime stagioni. «Il nostro parere concerne solo l'aspetto finanziario: c’è un budget che dev'essere verosimile, entrate nonché uscite devono essere veritiere».
Il club sopracenerino, e non solo, ha mosso pesanti accuse nei confronti della Lega. Più volte patron e presidente hanno infatti asserito che si volesse favorire lo Sciaffusa. In realtà non è stato il caso, sicché i renani non hanno ricevuto il nullaosta e dunque retrocederanno in Promotion League. «Queste argomentazioni ci hanno rincresciuto, ma posso assicurare che c’è una parità di trattamento. Faccio parte da 32 anni di questa autorità e abbiamo sempre analizzato tutte le squadre in modo equo. Non abbiamo emesso la nostra sentenza arrabbiati del perché sono uscite determinate insinuazioni nei confronti della Sfl, siamo rimasti neutrali. Queste dichiarazioni sono infatti state uno sfogo, in un momento in cui erano un po’ tirati con i nervi. Ne siamo abituati». La massima istanza ha inoltre comunicato martedì sera, e non giovedì come annunciato dall'Acb, la proroga di tre giorni per fornire la garanzia. Nemmeno la minaccia d’intraprendere azioni legali è stata presa in considerazione. «Se ci sono delle autorità superiori è siccome qualcuno può sbagliare, ma sappiamo quello che facciamo e rispettiamo i regolamenti. La possibilità di ricorrere, e magari vincere (come nel caso dei tre punti ridati a seguito della storia dei contributi sociali, ndr), tuttavia è assicurata. Nessuno pretende infatti di avere la verità in tasca. Sappiamo per esperienza che, quando ci si ritrova sotto pressione, possono uscire delle affermazioni che non si pensano veramente. Non sono però le minacce che hanno fatto pendere la nostra decisione per una o l’altra parte». Il patron è inoltre conosciuto per essere una persona focosa.
Un’altra delle condizioni necessarie a militare anche la prossima stagione nella serie cadetta era il campo, assente fino alla presentazione del ricorso. Nel giro di poche ore, però, il Bellinzona «ha trovato un accordo con il Municipio e ha perfino saldato in anticipo l'affitto del Comunale. Forse, la mancata concessione della licenza, ha facilitato le discussioni. È una piccola voce, ma che pure viene scalata dalla cifra richiesta». I rapporti fra l'Acb e la massima istanza saranno quindi distesi la prossima stagione? «Non è quello che hanno scritto, ripeto, che adesso metterà un club in una black list di simpatia. Facciamo il nostro lavoro». D'altronde anche lo Sciaffusa ha minacciato d’intraprendere azioni legali, ritirate appena emessa la decisione. «Spiace perché non intendiamo non concedere questi lasciapassare, però bisogna rispettare determinate condizioni. Non c’è un accanimento. E, alla fine, come successo per il Bellinzona, il posto si conquista grazie alle prestazioni sul campo». Petrini tiene infine a precisare che pure le insinuazioni sulla tempistica, per la paura che le due squadre non scendessero in campo domani sera, sono false. «La comunicazione doveva essere fatta contemporaneamente a tutte le squadre».