Avversari un po’ dimessi quelli affrontati dai rossocrociati, ma comunque un buon test in vista dell'inizio delle qualificazioni mondiali
La Nazionale ha chiuso con un rotondo successo contro gli Usa (4-0) la mini-tournée nordamericana. Due successi e 8 reti segnate – e finalmente il portiere Kobel per la prima volta imbattuto – fanno ben sperare in vista delle qualificazioni mondiali, che cominceranno il 5 settembre in casa contro il Kosovo. “Sono molto felice”, ha detto il selezionatore Murat Yakin. “Lo stage è stato una buona idea. Abbiamo infatti potuto effettuare al meglio gli ultimi test”.
Contro il Messico (4-2), in realtà, qualche problema a livello difensivo lo si era ancora percepito, proprio come nella recente fallimentare Nations League. A Nashville nell’impegno sostenuto nella notte fra martedì e mercoledì, invece, tutto è andato bene, e si è rivista la solida retroguardia dell’Euro dello scorso anno. «Abbiamo corretto alcune cose che contro i messicani non avevano funzionato», ha ammesso il Ct. Nella difesa a 4 Elvedi ha infatti preso il posto di Amenda. Secondo Yakin, entrambi hanno giocato bene, e dunque è difficile ipotizzare chi sarà poi titolare a Basilea nella prima gara delle eliminatorie. Lodi del tecnico anche per Isaac Schmidt, provato largo sulla destra: il terzino del Leeds avrà come maggiori rivali nel ruolo Widmer e Blondel.
«Nessuno è stato bocciato», ha spiegato l’allenatore, rammaricato soltanto per non aver potuto testare Zakaria - infortunatosi - come difensore centrale. L’esperimento potrà essere effettuato nelle partite ufficiali? Si vedrà.
Pare ad ogni modo che Yakin abbia optato definitivamente per un modulo 4-1-4-1, con Xhaka (davanti alla difesa), Ndoye (largo a sinistra) ed Embolo (centravanti) come unici già sicuri di essere titolari. L’ottima prestazione di Jashari contro gli Usa – in interdizione come in costruzione (2 assist) – rendono il centrocampo rossocrociato un reparto assai affidabile. A Nashville ha risposto presente pure Aebischer – titolare e autore di un gol – mentre un buon lavoro lo avevano svolto pure Freuler e Sierro contro il Messico. Questi quattro uomini si disputeranno due posti nell’11 titolare.
L’autentica rivelazione della trasferta nordamericana è stato però Johan Manzambi (19 anni), che con gli Usa per la prima volta ha giocato titolare in Nazionale. Il ginevrino, perfettamente a proprio agio, ha dispensato classe, gol e assist: con la punta del Freiburg, va ammesso, Murat Yakin ci ha davvero visto giusto.