Euro 2025, con la Finlandia, alla Svizzera basterebbe un pareggio per assicurarsi i quarti di finale. Ma le ragazze di Sundhage vogliono il successo
Ci siamo quasi. Un pareggio basterebbe per portare la Svizzera là dove finora non è mai arrivata, ossia alla fase a eliminazione diretta di un Campionato europeo. Ma le ragazze di Pia Sundhage non si accontentano, e vogliono completare il primo atto della loro opera battendo la Finlandia nel loro ultimo impegno della fase a gironi.
Con la fiducia alle stelle dopo il convincente 2-0 rifilato all'Islanda domenica a Berna, le elvetiche sono vicine a raggiungere quello che, paradossalmente, è tanto un obiettivo quasi minimo quanto una pietra miliare storica. Lo statuto di testa di serie del Paese ospitante ha dato alla Svizzera un vantaggio significativo, consentendole di evitare un colosso europeo al primo turno.
Se giovedì la squadra di Pia Sundhage dovesse perdere contro la Finlandia, un avversario decisamente alla sua portata, sarebbe una delusione per una squadra che si è guadagnata la simpatia del pubblico svizzero fin dall'inizio della competizione.
Il 2-0 di Alayah Pilgrim al Wankdorf ha messo la Svizzera in pole position per guadagnarsi il diritto di sfidare Spagna o Italia venerdì 18 luglio a Berna. Ma Lia Wälti e compagne non hanno intenzione di prendere sottogamba le finlandesi davanti al pubblico di casa. «È una squadra che mi ha impressionato fin dall'inizio del torneo – ammonisce la 32enne di Langnau –. Quello finlandese è un gruppo incredibilmente forte, che all'inizio non era necessariamente sotto gli occhi degli osservatori». «Credo che finora abbiano giocato un calcio migliore rispetto a quello proposto da Norvegia e Islanda», le fa eco Noemi Ivelj.
Non a caso, domenica a Sion la Finlandia è andata vicina al colpaccio contro le norvegesi, riuscite a domare le avversarie col medesimo punteggio con cui avevano piegato la Svizzera tre giorni prima a Basilea. Una Finlandia pure perfettamente consapevole che a Ginevra la pressione sarà tutta sulle spalle delle rossocrociate.
Dall'inizio degli Europei, le giocatrici di Pia Sundhage sembrano d'altro canto aver fatto di questa pressione il loro miglior alleato. Il sostegno degli oltre 30'000 spettatori di Basilea e Berna non è estraneo alla loro notevole effusione di energia. Il lavoro fisico imposto dall'allenatrice durante il lungo periodo di preparazione a giugno sta dando i suoi frutti.
La sessantacinquenne svedese, che ha visto folle euforiche nel corso della sua carriera, ha ammesso la propria sorpresa per l'entusiasmo generato dalla sua squadra. «Non avrei mai immaginato che gli svizzeri avrebbero creato un'atmosfera del genere», ha detto in modo esilarante domenica dopo la vittoria sull'Islanda. «Spero che avremo lo stesso sostegno anche nella terza partita».
Per entusiasmare i tifosi dello Stade de Genève, le svizzere sanno che non devono accontentarsi di un pareggio e che devono continuare a essere solide e ad attaccare se vogliono mettersi al riparo da brutte sorprese. «Vogliamo vincere questa partita. E sono molto fiduciosa che possiamo riuscirci», sottolinea Sydney Schertenleib, decisa a prolungare la febbre per il calcio e per questo Europeo femminile casalingo che ha attanagliato l'intero Paese.