Calcio

Cartellino rosso agli insulti razzisti. ‘Inaccettabili’

Dopo i due episodi capitati nei trentaduesimi di Coppa di Germania e in Premier League, il presidente della Fifa Gianni Infantino alza la voce

È ora di intervenire
(Keystone)
18 agosto 2025
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Gianni Infantino non usa mezzi termini per dire la sua sui due episodi che hanno caratterizzato i trentaduesimi di finale di Coppa di Germania. Macchiati da insulti razzisti ai danni di altrettanti calciatori, epiteti «inaccettabili» a detta del presidente della Fifa, che invita pertanto gli organizzatori delle competizioni così come le autorità giudiziarie ad agire. «È spaventoso constatare che per la seconda volta negli ultimi giorni si sono verificati insulti razzisti durante le partite di calcio», condanna con fermezza Gianni Infantino.

Gli incontri dei trentaduesimi di finale della Coppa di Germania Lokomotiv Lipsia (D4)-Schalke (D2) e Stahnsdorf (D5)-Kaiserslautern (D2) sono stati segnati da «incidenti inaccettabili», secondo il presidente della Federazione internazionale. La prima partita è stata interrotta «dopo che l'attaccante dello Schalke Christopher Antwi-Adjei è stato vittima di insulti razzisti». Il calciatore ghanese ha segnalato l'incidente al guardalinee e la partita è ripresa solo dopo cinque minuti di interruzione. Anche la seconda partita, giocata al Karl-Liebknecht-Stadion di Potsdam (Germania orientale), «è stata caratterizzata da un insulto razzista nei confronti di un giocatore della squadra avversaria».

La Federazione tedesca (Dfb), organizzatrice della Coppa, ha dal canto suo fatto sapere che sugli episodi si è già chinata la commissione di controllo, la quale "sta esaminando i fatti e ha avviato le sue indagini nei confronti dei rispettivi club".

Un caso anche a Liverpool

Qualche giorno prima, un episodio analogo si era verificato in Inghilterra. Venerdì, durante la partita inaugurale della Premier League Liverpool-Bournemouth, un tifoso aveva rivolto insulti razzisti al giocatore ghanese del Bournemouth Antoine Semenyo. Anche in questo caso la partita era stata interrotta e l'autore degli insulti era stato espulso dallo stadio, per poi essere posto in stato di arresto l'indomani. Tornato a piede libero, in attesa dei risultati dell'indagine, è stato bandito dagli stadi del Regno Unito. «Lo ripeto e continuerò a farlo: non c'è posto per il razzismo o qualsiasi altra forma di discriminazione nel calcio. Siamo determinati a garantire che i giocatori siano rispettati e protetti e che gli organizzatori delle competizioni e le autorità giudiziarie adottino le misure appropriate», conclude il presidente della Fifa.