Dopo il successo di venerdì sui kosovari, lunedì la Svizzera è chiamata a ripetersi al cospetto di Oblak e Sesko
Sarà di nuovo il San Giacomo di Basilea, proprio come venerdì in occasione della convincente affermazione sul Kosovo (4-0), a ospitare lunedì sera la seconda gara della Svizzera nell'ambito della qualificazione ai prossimi Mondiali. A differenza di quanto avvenuto per l'ultimo match, però, contro la Slovenia è assai probabile che non ci sarà il tutto esaurito. Sui 34mila biglietti disponibili, infatti, ne sono stati finora venduti nemmeno 10mila.
E così, in un breve video pubblicato domenica sull'account Instagram dell'Associazione svizzera di calcio, Granit Xhaka ha lanciato un appello ai tifosi affinché decidano di recarsi massicciamente a Basilea per assistere al match contro gli sloveni. «Abbiamo bisogno di voi allo stadio!», ha detto il capitano rossocrociato, spalleggiato dai compagni Dan Ndoye e Breel Embolo, vale a dire le altre due star della selezione elvetica.
L'Asf ripiangerà certamente di aver scelto di nuovo Basilea come sede del match, invece di recarsi in città come San Gallo o Lucerna, dove impianti più modesti a livello di capienza sarebbe stati più facili da riempire, specie un lunedì sera. L'atmsfera rischia dunque di essere assai diversa rispetto a quella che si respirava venerdì al Sankt Jakob Park, dove sono accorsi ben 33'996 spettatori, molti dei quali – va detto – erano però di fede kosovara.
Contro la Slovenia di Jan Oblak, esperto portiere dell'Atlético Madrid, e di Benjamin Sesko – l'attaccante per il quale il Manchester United quest'estate ha sborsato la bellezza di 80 milioni di franchi – la Svizzera come missione dovrà confermare l'eccellente entrata in materia dimostrata contro il Kosovo. Anche perché, in caso di un nuovo successo, avrà la chance di allungare ulteriormente in classifica sulla Svezia, indicata come la maggior rivale degli elvetici sulla via del Mondiale e bloccata sul pari venerdì sera (2-2) proprio dagli sloveni a Ljubljana.
Il risultato scaturito tre giorni fa nella capitale slovena, ad ogni modo, indica che ad aver velleità di qualificazione al torneo iridato allargato a 48 formazioni in agenda la prossima estate in Messico, Usa e Canada è pure la Slovenia guidata in panchina da Matjaz Kek, squadra coriacea che assolutamente non bisogna far l'errore di sottovalutare. Del resto, ricordiamo che a Euro 2024 si era arresa solo ai rigori negli ottavi di finale contro il Portogallo, dopo i tre pareggi conseguiti nella prima fase.
Si tratterà dunque di un autentico test di maturità per la selezione condotta da Murat Yakin, che nelle ultime quattro gare disputate è andata a segno ben 15 volte. Tutto lascia pensare che il Ct, per l'occasione, ripresenterà il duo d'attacco composto da Breel Embolo e Dan Ndoye, che ha contribuito con due gol al successo sui kosovari. Senza dimenticare il contributo che potrebbero fornire anche Ruben Vargas e, soprattutto, il ginevrino Johan Manzambi, che si era messo in luce nel corso della tournée nordamericana dello scorso giugno, specie in occasione del successo per 4-0 inflitto alla Nazionale statunitense.
Vargas, meno in evidenza dei suoi compagni d'attacco, venerdì si è comunque reso prezioso sui lunghi rilanci del portiere elvetico Kobel. Insieme a Fabian Rieder, aveva il compito di gettarsi sulle seconde palle respinte dalla retroguardia kosovara. È infatti da un'azione di questo tipo che è scaturito il 3-0 firmato da Silvan Widmer.
«I palloni lunghi vengono spesso giocati a caso, ma stavolta da parte nostra sono stati invece una scelta deliberata», ha spiegato Murat Yakin, molto soddisfatto per la riuscita della sua strategia. E ha poi aggiunto: «Non bisogna troppo cambiare le cose che funzionano bene», lasciando intendere che anche lunedì contro la Slovenia questa tattica potrebbe essere riproposta.
Quello del selezionatore è un pragmatismo necessario perché – anche in un Sankt Jakob Park semivuoto – la Svizzera non può permettersi passi falsi nell'ambito di queste qualificazioni rapide a causa della particolare formula adottata, che prevede soltanto sei partite da giocare nel giro di undici settimane. Solo una nuova vittoria al cospetto degli sloveni, dunque, consentirà ai rossocrociati di mantenere la via preferenziale in vista della qualificazione diretta, senza quindi passare per lo spareggio, alla Coppa del mondo che andrà in scena la prossima estate.