Dopo il 4-0 inflitto venerdì al Kosovo, i rossocrociati appioppano tre reti anche agli sloveni; il cammino verso il Mondiale è cominciato alla perfezione
La Svizzera prosegue senza sbavature il suo percorso all’interno delle qualificazioni per la Coppa del mondo del 2026, in agenda in Messico, Usa e Canada. Dopo aver demolito il Kosovo venerdì, infatti, la truppa di Murat Yakin si è sbarazzata pure della Slovenia (3-0), affrontata come i kosovari a Basilea, ma stavolta non certo col tutto esaurito sugli spalti del Sankt Jakob. Sono infatti solo 12mila i presenti, per via del fatto che si giocava di lunedì, per colpa dei prezzi non certo accessibili a tutti, e ovviamente perché ad affrontare gli elvetici non c’erano di nuovo i kosovari, capaci di portare allo stadio ogni volta un numero impressionante di appassionati.
La prima parte della missione da svolgere per ottenere la qualificazione davvero non poteva cominciare meglio: due partite, sei punti, e sette gol segnati senza subirne alcuno. E ora, naturalmente la Nati si trova in una posizione privilegiata all’interno del proprio gruppo, che comprende – ricordiamo – anche la Svezia, uscita battuta 2-0 lunedì sera dai kosovari a Pristina, un risultato che ovviamente fa gioco alla stessa Svizzera. L’impressione destata dalla Svizzera dopo questa seconda gara è quella di una squadra in totale fiducia, che ha trovato cinque vittorie consecutive in partite in cui ha segnato ogni volta almeno tre reti, dati mai raggiunti in precedenza nella lunga storia del calcio svizzero.
Schierando in campo gli stessi 11 giocatori che avevano iniziato anche la partita contro il Kosovo, Yakin ha voluto premiare i suoi uomini più affidabili e dare continuità a un sistema che sta funzionando alla perfezione, assecondando il vecchio adagio che afferma: squadra che vince non si cambia. Sicura dei propri mezzi, la formazione di Granit Xhaka e compagni ha di nuovo sbloccato il risultato grazie a un corner: dopo la capocciata vincente di Akanji dello scorso venerdì, è infatti stata la volta della zuccata vincente di Nico Elvedi al 19’, che ha deviato alla perfezione verso la porta nemica il calcio d’angolo decollato dal piede di Ruben Vargas.
Gli sloveni, che venerdì avevano fermato sul 2-2 la Svezia, non sono mai stati in grado di reagire allo svantaggio subito e, anzi, un quarto d’ora più tardi, sempre da azione partita dalla bandierina, dopo essersi visto respingere un sinistro da Oblak, Fabian Rieder ha telecomandato dal corner destro un pallone perfetto per la testa di Embolo, che non ha lasciato scampo al portiere sloveno. Breel, con questa rete realizzata in cinque gare consecutive con la maglia della Nazionale, eguaglia un record che nel calcio rossocrociato durava da vent’anni, e apparteneva ad Alex Frei. Sono invece quattro le reti consecutive firmate da Dan Ndoye, già andato a segno in giugno contro Messico e Stati Uniti e, quattro giorni fa, contro il Kosovo. È infatti sua la terza segnatura che al 38’ ha messo fine al primo tempo e, in pratica, pure all’intero match. È stato bravissimo a farsi trovare smarcato sottoporta al termine di una bella azione corale iniziata sulla destra da capitan Granit Xhaka. Nella ripresa, giocata inevitabilmente a ritmi più blandi e al cospetto di una Slovenia ancor più rinunciataria, i rossocrociati sono stati bravi a far di tutto affinché la porta difesa da Gregor Kobel restasse inviolata anche al termine di questa seconda partita di qualificazione.
Le trasferte di ottobre a Stoccolma e a Ljubljana si annunciano ovviamente più pericolose e impegnative dei due match disputati fra le mura amiche. Ma se la Svizzera riuscirà a conservare il suo notevole livello di gioco e la grande accortezza difensiva, gli uomini di Yakin avranno la strada spianata verso il conseguimento del passaporto che consentirà di varcare l’Atlantico la prossima estate. «Perfetti? Lo saremo solo quando la qualificazione sarà raggiunta matematicamente», ha commentato il Ct Yakin dopo il triplice fischio. «Per ora ai nostri avversari non abbiamo lasciato né spazio né reti, perché siamo riusciti a imporre il nostro gioco. Abbiamo giocato bene in profondità e abbiamo dettato ogni volta i ritmi dei match, e ciò ha fatto stancare i nostri rivali».
Felicissimo dopo il match anche Ruben Vargas: «Giocare in questa squadra dà sempre un gran divertimento. Con la qualità che abbiamo, ogni giocatore riesce a migliorare se stesso. Sono contento, dopo i due assist forniti, di aver dato una mano alla squadra. Sono davvero soddisfatto di questo inizio di qualificazioni da parte del nostro gruppo».
Svizzera - Slovenia 3-0 (3-0)
Basilea. 12'757 spettatori. Arbitro: Letexier (Fra). Reti: 18‘ Elvedi 1-0. 33’ Embolo 2-0. 38‘ Ndoye 3-0.
Svizzera: Kobel; Widmer (62’ Schmidt), Elvedi, Akanji, Rodriguez; Xhaka, Freuler; Vargas (62‘ Manzambi), Rieder (62’ Aebischer), Ndoye (90‘ Sohm); Embolo (78’ Zakaria).
Slovenia: Oblak; Karnicnik (86‘ Brekalo), Drkusic, Bijol, Janza; Stojanovic (61’ Sturm), Cerin, Elsnik (61‘ Svetlin), Lovric (21’ Petrovic); Vipotnik (86‘ Seslar), Sesko.
Ammoniti: 66’ Karnicnik, 70' Petrovic.