Domani sera la Svizzera potrebbe già staccare il biglietto per la rassegna iridata nordamericana. ‘La stessa intensità e lo stesso piacere di giocare’
L’unica Federazione che ancora non ha qualificato alcuna squadra per la prossima edizione dei Mondiali è quella europea. Una situazione che potrebbe cambiare domani sera, quando Svizzera e Francia cercheranno di aggiudicarsi uno dei sedici posti disponibili. La compagine allenata da Murat Yakin dovrà conquistare tre punti sul malandato campo dello Stozice di Lubiana, che può ospitare 16’000 spettatori, sperando parallelamente che il Kosovo non sia in grado a sua volta di espugnare Göteborg.
Tre partite, altrettanti successi. Nove gol realizzati, zero subiti. Finora la Nazionale ha vinto e convinto su larga scala. Il selezionatore non teme che questo possa cambiare in vista della sfida di lunedì sera. D’altronde “i ragazzi sanno cosa devono fare per battere la Slovenia. Lo si percepisce in ogni momento: in albergo, in spogliatoio e sul campo. Riescono a combinare la gioia di giocare con la necessaria serietà. Tutto (o quasi) è fra le nostre mani, contiamo di mostrare la stessa intensità e lo stesso piacere che nelle ultime partite”. La prospettiva di assicurarsi già un biglietto direzione Nordamerica suscita un cauto entusiasmo nella truppa rossocrociata. Cauto entusiasmo che pure il 51enne dimostra nel decidere quale formazione schierare. La stessa per la quarta volta di fila sembra comunque la più accreditata. Se tutti sono in forma, ha ribadito Yakin, non c’è motivo di cambiare la formula vincente. C’è però un cambiamento nella rosa: Isaac Schmidt, che soffre ancora di un dolore al piede dopo una distorsione, non sarà disponibile. Come misura precauzionale, il selezionatore ha dunque promosso Zachary Athekame dalla U21. “Se continuiamo a giocare come siamo riusciti a fare sinora, sono più che sicuro che potremo racimolare qualcosa di buono anche in quel di Lubiana”, ha dal canto suo affermato capitan Granit Xhaka. “La pressione è nuovamente sui nostri rivali”.
Sì, perché i rossocrociati sono atterrati nella capitale slovena con il morale alle stelle: venerdì hanno battuto 2-0 la Svezia, con un po’ di fortuna, ma in fondo meritatamente. Nel mentre la compagine di Matjaz Kek non è stata capace d’imporsi a Pristina, impattando contro il Kosovo. Il mister spera dunque che bomber Benjamin Sesko possa finalmente sbloccarsi, come accaduto fra le file del Manchester United. Nelle ultime due uscite in Premier League il 22enne ha ‘inaugurato’ il suo contatore, ma con la maglia dei Fantje non gonfia la rete da ben sei match. E non sarà facile riscattarsi domani sera, poiché di fronte si ritroverà Gregor Kobel. Il portiere del Borussia Dortmund ha toccato quota 285 minuti d’imbattibilità, mettendosi definitamente alle spalle un lungo periodo in cui ha faticato a mantenere la porta inviolata. Un mese fa, quando Svizzera e Slovenia erano scese in campo a Basilea, Sesko e compagni erano inoltre rimasti a secco. Questo risultato non ha però fatto peccare di supponenza i rossocrociati. “Sarà una partita differente. Non sarà una passeggiata”, ha dichiarato Nico Elvedi soprattutto pensando (come accennato) alle precarie condizioni del campo. Un terreno da gioco non in perfetto stato, che ha costretto entrambe le squadre a spostarsi altrove così da effettuare le cosiddette sessioni di rifinitura.
Non bisognerà tuttavia incappare nel medesimo errore delle ultime qualificazioni. Quando si trattava di partecipare all’Europeo del 2024, la Nazionale aveva pure cominciato la sua campagna inanellando tre vittorie in altrettante uscite. Il rapporto fra gol realizzati e subiti era quasi lo stesso, 10 a 1 rispetto all’attuale 9 a 0, poi c’è stato un crollo inspiegabile. Nelle sette partite successive, una sola vittoria, e alla fine la Svizzera ha ‘accumulato’ cinque punti di ritardo rispetto alla Romania, che ha vinto il girone. Le due situazioni di partenza sono parzialmente confrontabili. Da un lato, allora, alla truppa di Yakin bastava chiudere seconda per qualificarsi direttamente per il Campionato europeo, dall’altro, a causa della ridotta dimensione (quattro invece di sei compagini) di questo gruppo, ci sono meno insidiosi ostacoli da superare. Ergo la buona sorte può giocare un ruolo fondamentale, ancor di più dato che le partite si disputano nell’arco di 74 giorni. Mentre i nostri avversari sembrano alla ricerca della combinazione ideale, la Svizzera ha fin da subito trovato la formula vincente. Nello sport si festeggia tuttavia solo quando si raggiunge la meta. Per quanto la situazione attuale sia favorevole, può cambiare in fretta. Nel peggiore dei casi per la nostra rappresentativa, ossia una sconfitta contro la Slovenia e una contemporanea vittoria del Kosovo, la classifica diventerebbe molto più equilibrata: Svizzera 9, Kosovo 7, Slovenia 5, Svezia 1. I rossocrociati vorrebbero però evitare una sorta di spareggio nell’infuocato stadio Fadil-Vokrri di Pristina, che sarà gremito di tifosi. Per questo Kobel, a nome di tutta la squadra, ha sottolineato che al momento sono “in forma. Ma è importante proseguire su questa strada e chiudere ogni discorso il più velocemente possibile".