Promossa dal Free Time Women Team, domenica a Cresciano si terrà una corsa di respiro nazionale che ricalca le grandi classiche del Nord come la Roubaix
Un percorso di circa due chilometri (da ultimare più volte a seconda della categoria) e qualche assaggio di sterrato. Domenica si terrà l’edizione numero uno dell’Inferno di Cresciano, che intende mettere a dura prova tecnica e resistenza di ogni partecipante. «L’idea è nata l’anno scorso, appena siamo riusciti a formare la prima squadra giovanile composta interamente da ragazze in Svizzera – spiega Mauro Genini, direttore sportivo e responsabile marketing del Free Time Women Team –. In contemporanea della sua creazione abbiamo infatti fissato l’obiettivo di organizzare una corsa nel Sopraceneri. Abbiamo iniziato a ‘schizzare’ il tracciato: mio padre, Flavio, preferiva un Criterium, ossia un circuito abbastanza corto in cui lasciare ampio spazio alle volate, mentre io ero più orientato su qualcosa che non comprendesse solo l’asfalto». Che s’ispirasse, insomma, alle grandi classiche del Nord «come succedeva in passato. È un’ottima opportunità per i giovani, permetterà loro d’imparare qualcosa di nuovo; prima o poi, lungo il proprio cammino, s’incontrerà lo sterrato». Una tipologia di terreno utile pure a capire in quale modo bisogna «tenere il manubrio, anche quando la strada non è lineare».
La sede in cui snodare il tracciato è ricaduta su Cresciano in quanto la famiglia di Mauro è originaria del quartiere. «Conoscendo a menadito la zona e considerando il fatto che organizzare una corsa nel Sottoceneri è piuttosto difficile a causa del traffico, abbiamo virato sulla Riviera». Il nome della manifestazione, come suggerito in precedenza, s’ispira liberamente alla Parigi-Roubaix, in programma domenica e che Mauro ha saggiato quand’era più giovane. «È stata una sorpresa: avevo chiuso una stagione priva di grandi acuti, mentre nel 2017 avevo conquistato tre secondi posti fra i confini nazionali… Il selezionatore della Nazionale mi ha dunque offerto la possibilità di parteciparvi». Una gioia immensa, «una delle gare più belle che abbia mai corso. Abbiamo iniziato qualche ora prima dei professionisti e dunque il pubblico era già ‘assiepato’ a margine del tracciato. Un’emozione incredibile», ma non facile poiché all’epoca pesava 55 chili. «Ero molto leggero. Ho affrontato il primo tratto di pavé fra i migliori, ma, quando sono uscito, mi sono ritrovato nelle retrovie perché continuavo a rimbalzare fra le pietre. Non sapevo come bisognava tenere il manubrio così da evitare tutte queste vibrazioni». Inserito nel calendario ufficiale di Swiss Cycling, l’Inferno di Cresciano vedrà scendere in strada le categorie U17 e U19 femminili. C’è grande attesa per la fresca campionessa ticinese nonché portacolori del Free Time Women Team, Camilla Fumagalli, reduce da tre vittorie consecutive sul circuito nazionale. «Siamo molto contenti di com’è iniziata la stagione, che ha già superato le nostre più rosee aspettative. Le ragazze possono ancora imparare parecchio, c’è dunque ampio margine di miglioramento. Il nostro team godrà dei favori del pronostico, ma la concorrenza è importante». A iniziare dalla bresciana e pluricampionessa italiana fra le esordienti Anna Bonassi e dalla svizzera Giorgia Restivo, vicecampionessa nazionale U19 su pista nell’Omnium. Mauro si attende un livello molto alto, con una manciata di ragazze «che potrebbero giocarsi la vittoria finale cercando l’assolo».
L’Inferno di Cresciano non focalizza però solo l’attenzione sul confronto femminile. Sì, perché il programma offre anche la competizione maschile U17, l’open race (dedicata quindi a ogni appassionato delle due ruote) e il Kids Tour promosso da Ticino Cycling. Finite le corse del mattino, il comitato ha inoltre organizzato un incontro con l’ex atleta professionista Zulfiya Zabirova. Ora consulente del Free Time Women Team, la russa di origini kazake nel corso della sua carriera ha conquistato l’oro iridato e olimpico a cronometro. Contrariamente a quanto succede durante la stagione, «qui le ragazze non gareggeranno a fianco dei maschietti. È stata una nostra priorità così da permettere loro d’impostare la corsa, e non subire il ritmo della controparte». Una ventata d’aria fresca, come il sogno (ora realtà) di Flavio Genini e Paride Oggioni, fautori della squadra. Il trait d’union fra «il Kids Tour e le categorie U23, prossime al circuito maggiore. Il focus rimane posto sul divertimento, ma cerchiamo d’instradare le giovani che intendono percorrere la via del professionismo. Il movimento è in crescita, tant’è che l’anno prossimo abbiamo già qualche ragazza che desidera unirsi a noi». Non bisogna inoltre dimenticare il bacino del Nord Italia. La squadra è infatti composta da tre rossocrociate, di cui una ceca ma con licenza svizzera, ossia Rachele Zanetti, Alice Laiso e Zoe Vanis, e due azzurre (Carola Villanova e Camilla Fumagalli). Il progetto è orientato su tre anni, puntando inizialmente a consolidarsi e «far crescere le giovani sia tecnicamente che umanamente. L’intento è sicuramente anche di raggiungere traguardi sportivi, come il successo nel Gp del Ticino valido per i Campionati ticinesi. Ci piacerebbe inoltre ben comportarci nella rassegna nazionale oltre che partecipare a due competizioni di respiro internazionale, in Germania e Austria. Non bisogna per forza vincere, ma vivere una bella esperienza». La strada imboccata è buona, domenica potrebbe già rappresentare il crocevia di una carriera piena di soddisfazioni, sperando nella clemenza delle condizioni meteo.