CICLISMO

Il ritiro di Roglic, la crisi di Ayuso, l'attacco di Carapaz

Al Giro, nella prima vera tappa di montagna succede di tutto. Isaac del Toro salva la maglia rosa per 26”. A San Valentino vince Scaroni

27 maggio 2025
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È iniziata la terza e decisiva settimana del Giro d’Italia e i colpi di scena sono piovuti come l'acqua che ha accompagnato il plotone nella prima parte di una tappa conclusa a San Valentino Brentonico, dopo 203 km, una salita di seconda e tre di prima categoria. Partiamo dalla fine. La vittoria è andata a Christian Scaroni, giunto sul traguardo a braccetto con il compagno di squadra dell'Astana, Lorenzo Fortunato. Si tratta della prima vittoria italiana al Giro 2025. I due, ultimi superstiti della fuga mattutina formata da 24 corridori, hanno preceduto l'altro italiano Giulio Pellizzari di 55”. Al quarto posto – e qui arrivano le cose serie – si è piazzato Richard Carapaz, autore del primo grande attacco alla maglia rosa Isaac del Toro. Il quale ha dimostrato di non essere invulnerabile sulle grandi salite: ha dovuto accettare la superiorità dell'ecuadoriano, che gli ha recuperato 1’36”, così come quella di Simon Yates, a sua volta capace di approfittare delle difficoltà del leader (15 i secondi recuperati).

Alla fine, Del Toro ha salvato la maglia rosa per 26” su Yates e 31” su Carapaz, ma ha fatto risuonare il campanello d'allarme in casa Uae Emirates per quanto potrebbe succedere negli ultimi, difficilissimi giorni di corsa. La squadra, infatti, ha perso colui che al via da Tirana era il suo leader, lo spagnolo Juan Ayuso. Costretto a recuperare un minuto sulla salita di Candriai per un bisogno fisiologico al momento sbagliato, sul Santa Barbara è andato letteralmente in crisi ed è giunto al traguardo con un ritardo di 14’47” che lascia Del Toro quale unico capitano della squadra.

Ma prima ancora, sulle prime rampe del Candriai, aveva messo piede a terra Primoz Roglic. Vittima della terza caduta in pochi giorni, lo sloveno ha deciso che il santo non valeva più la candela e ha optato per raggiungere l'albergo in ammiraglia. Il Giro perde così uno dei principali protagonisti, il grande favorito della vigilia. Da notare che nello stesso ruzzolone che ha portato al ritiro di Roglic, è finito a terra pure Carapaz, il quale, tuttavia, non ha subito danni fisici, si è rialzato ed è andato a vincere la tappa con uno scatto fulmineo a 6 km dall'arrivo. L'ecuadoriano ha fatto immediatamente il vuoto nei confronti di Yates, Del Toro e Gee, ma dopo aver raggiunto velocemente il minuto e mezzo di vantaggio, ha pure lui incontrato qualche difficoltà, tant'è che Pellizzari, in fuga e in un primo tempo ripreso dal corridore della Education First, nell’ultimo chilometro è riuscito a staccarlo nuovamente per chiudere 15” prima.

Mercoledì il menu prevede il Mortirolo, ma la tappa sarà di transizione, con la mitica salita posta a una cinquantina di chilometri dall'arrivo di Bormio.