Ciclismo

Tour de Suisse, il re è João Almeida

Il portoghese vince la tappa conclusiva – una crono in salita di 10,1 km – e firma l'edizione numero 88 della Corsa nazionale

22 giugno 2025
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Vincendo l'ottava e ultima frazione – una crono in salita di 10,1 km fra Beckenried e Stockhütte – João Almeida ha conquistato la classifica generale dell'88a edizione del Tour de Suisse.

Per il 26enne portoghese della Uae del ticinese Mauro Gianetti – che questa primavera aveva trionfato grazie a uno sforzo individuale nell'ultima tappa anche nel Tour de Romandie – si tratta del terzo successo parziale nel TdS 2025.

Alla maniera del suo leader Tadej Pogacar, Almeida ha in pratica cannibalizzato la corsa: per lui, come detto, tre vittorie di tappa e due secondi posti. Si tratta del secondo vincitore lusitano del Giro della Svizzera, dopo Rui Costa (tre trionfi dal 2012 al 2014).

Maglia gialla fino a domenica mattina, il francese Kévin Vauquelin ce l'ha messa tutta, ma non è riuscito a conservare la leadership. Sulle montagne di Marco Odermatt, Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) ha fatto una buona crono, ma i 33 secondi di margine che vantava prima dello start non sono stati sufficienti per iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della Corsa nazionale: il suo vantaggio si è infatti squagliato come neve al sole.

Il 24enne francese ha poi chiuso il Tour con 1'07" di ritardo da Almeida, portandosi comunque a casa anche la maglia destinata al miglior giovane. Terzo gradino del podio conclusivo per il britannico Oscar Onley (22enne della Picnic PostNL), a 1'58". Ha scalzato dal terzo posto il francese Julian Alaphilippe (Tudor): il due volte campione del mondo, che da quest'anno corre col team svizzero Tudor, ha avuto domenica una giornata negativa, e in classifica è scivolato fino alla quinta posizione conclusiva.

Per quanto riguarda invece la crono disputata domenica, secondo posto a 24 secondi da Almeida per l'austriaco Felix Gall (Ag2r La Mondiale), che nella generale ha chiuso al quarto posto.

Il migliore dei rossocrociati – Mauro Schmid (25enne della Jayco AlUla) – ha invece chiuso il Tour de Suisse in quarantatreesima posizione, con un ritardo di 55'29". Per quanto concerne il bernese Marc Hirschi, reduce da una settimana deludente, da segnalare che non ha nemmeno preso parte alla prova contro il tempo finale. In generale, per gli svizzeri il tracciato di domenica si è dimostrato troppo severo per tutti, compresi i cronomen Stefan Küng e Stefan Bissegger. Il migliore di giornata è stato Mauro Schmid, 56° con quattro minuti e mezzo di ritardo.

Soddisfatti gli organizzatori

Positivo il bilancio stilato dagli organizzatori della Corsa nazionale: «L'evento globale, sui dodici giorni, è stato un successo su tutta la linea», ha detto Olivier Senn, direttore del Tour. «Abbiamo assistito a una competizione coinvolgente», ha aggiunto, «con una meteo ideale e un folto pubblico ai lati delle strade».

Piazzare la corsa femminile subito prima di quella maschile si è rivelata evidentemente una scelta azzeccata... «Le aspettative che avevamo in seguito a questo cambiamento sono state nettamente superate», ha spiegato Senn. Il convincente successo finale di Marlen Reusser ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione... «Il suo trionfo ha scatenato un'ondata di euforia di cui ha poi beneficiato anche la corsa maschile».

Soddisfazione è stata espressa anche da David Loosli, direttore sportivo del Tour de Suisse, soprattutto per la suspense – durata fino alla fine – attorno alla lotta per il successo finale. «Che il nome del vincitore non sia conosciuto fino agli ultimi istanti di gara è qualcosa che sogna ogni organizzatore di corse ciclistiche, è lo scenario ideale. Ed è qualcosa che, ovviamente, non puoi pianificare in anticipo. Quest'anno, dunque, in questo senso siamo stati particolarmente fortunati», ha ammesso Loosli, rammaricato di non aver assistito a nemmeno un successo di tappa svizzero, ma naturalmente felicissimo per il fatto che non si sia verificato nessun incidente grave.