CICLISMO

Quante cadute a Dunkerque, dove Merlier beffa tutti

Terza tappa al belga, nel lunedì in cui la maglia verde Jasper Philipsen è costretto al ritiro (con tanto di ammonizione nei confronti di Coquard)

Lo spunto vincente
(Keystone)
7 luglio 2025
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Sono le tante cadute a segnare la terza tappa del Tour, tra Valenciennes a Dunkerque, su 178 chilometri di asfalto disturbati dal forte vento. Alla fine, ad alzare le braccia al cielo, al fotofinish, è stato il belga della Soudal Quick-Step, nel lunedì in cui la Grande Boucle perde la sua maglia verde, il vincitore della prima tappa Jasper Philipsen, belga pure lui, finito rovinosamente a terra poco dopo metà corsa, e dopo essere stato soccorso dai medici, con vari strappi alla maglia ed evidenti lesioni a una spalla, è stato costretto ad annunciare il ritiro anche prima del trasporto in ospedale. Durante la tappa sono stati anche distribuiti i primi cartellini gialli, novità di questo Tour, uno dei quali è finito sul conto di Bryan Coquard, reo di essersi scontrato con lo stesso Philipsen in occasione di uno sprint volante, causandone appunto il ritiro.

Resta invece in giallo il compagno di Philipesn alla Alpecin-Deceuninck, Mathieu van der Poel, uscito indenne dalle cadute nel finale di tappa al pari di Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, il secondo e il terzo della generale. A proposito del danese, hanno creato polemiche le accuse mosse da sua moglie, secondo cui la sua squadra – la Visma-Lease a bike – lo spremerebbe come un limone in allenamento: il team ha replicato che tutto è concordato. Ma tra le notizie di giornata c’è anche quella del ritrovamento delle undici biciclette della Cofidis rubate domenica fuori dall’hotel della squadra, del valore di diecimila euro ciascuna: cinque erano abbandonate in un bosco, mentre le altre sono state trovate dalla polizia.

Oggi, intanto, il gruppo affronterà la quarta tappa, da Amiens a Rouen in Normandia, lunga 174 chilometri e con cinque salite negli ultimi 25 che potrebbero innescare una serie di attacchi.