Ciclismo

Scatta il Romandie donne, all'insegna dell'innovazione

La corsa è in calendario in Vallese e Vaud da venerdì a domenica. Il suo futuro, però, a causa di problemi economici rimane piuttosto incerto

13 agosto 2025
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Il Tour de Romandie femminile (Tdrf) andrà in scena da venerdì a domenica sulle strade vodesi e vallesane. Con Richard Chassot, direttore della manifestazione, facciamo il punto su questa quarta edizione, che si sviluppa come detto lungo tre giornate. «Abbiamo disegnato un percorso sufficientemente attrattivo, considerato che siamo già nella seconda parte di stagione e che, ormai, il grande obiettivo di ogni atleta sono i Mondiali», afferma il numero 1 del Tour. «Il tracciato non sarà dunque troppo duro». Importante novità a livello mondiale è il fatto che ogni ciclista sarà direttamente monitorata col sistema Gps affinché – in caso d'incidente – possa essere localizzata e soccorsa senza perdere tempo prezioso.

Per quanto attiene alla strada, la cronometro di 4,4 km con dislivello di 300 metri indurrà le favorite a mostrarsi già dalla prima tappa, da Huémoz a Villars-sur-Ollon. Si tratta inoltre di una primizia: nelle tre precedenti edizioni, infatti, non era mai stata disputata una prova contro il tempo. «È difficile prevedere una crono in una corsa di soli tre giorni», spiega Chassot. «Ad ogni modo, non volevo rischiare che la classifica generale si definisse già dopo una sola frazione, ed è per questo motivo che la nostra crono è così breve.

Decisiva sarà probabilmente la tappa di sabato, che porterà la carovana da Conthey a La Tzoumaz: dopo 110 km nella valle del Rodano, le atlete affronteranno infatti una salita con oltre 1'000 metri di dislivello. «Vogliamo salite conclusive che siano dure, sperando che ciò possa dinamitare la corsa», si augura il friborghese. In assenza della bernese Marlen Reusser e dell'olandese Demi Vollering, la polacca Katarzyna Niewiadoma diventa la favorita principale per il successo finale. Fra le svizzere, la ginevrina Elise Chabbey punta a conquistare la terza e conclusiva tappa di questo Romandie: disputata attorno a Aigle, la frazione – con cinque salite per un totale di 1'404 metri di dislivello ripartiti su 122,1 km – sarà infatti terreno di caccia per chi ama le lunghe fughe.

Il futuro della corsa resta incerto: «Il ciclismo vive essenzialmente di sponsor, e quando l'economia va male, per noi diventa più complicato», non si nasconde il direttore. «Per ora, per fortuna, abbiamo potuto contare su partner molto fedeli». Inoltre, si sa, il ciclismo ricava poco o nulla dal pubblico a bordo delle strade... «Senza dimenticare che nemmeno dai diritti tv incassiamo un soldo, perché i costi di produzione sono ben maggiori dei ricavi».