L'olandese della Red Bull mette tutti in fila sull'asfalto brianzolo, lasciandosi alle spalle le due McLaren a conclusione di un weekend quasi perfetto
Fattore campo? No, fattore Max. Se Monza viene considerato uno dei pochi circuiti al mondo, se non l’unico, capace di valere quanto uno stadio per la capacità quasi sovrannaturale di spingere le macchine e i beniamini di casa (un esempio per tutti: la vittoria di Charles Leclerc nel 2024), quest’anno l’incantesimo non ha avuto effetto, perché è toccato a un mago più potente prendersi la scena. Max Verstappen ha centrato la sua terza vittoria stagionale al termine di un week-end quasi perfetto, dove al gradino più alto del podio ha affiancato la pole position. Imprendibile per tutti, comprese le due McLaren, tenute a distanza con maestria insuperabile per tutto il corso della gara, costringendo il team arancione ad affidarsi alla sorte, ovvero al potenziale ingresso di una Safety car, per potersi giocare le uniche chance di riagguantare l’olandese. Ma, nonostante i contatti in pista non siano mancati, la Aston Martin Vantage color verde è rimasta ai box per tutto il tempo, regalando alla Red Bull la prima vittoria della gestione Laurent Mekies e, di conseguenza, la prima in assoluto nella storia della scuderia a non essere stata griffata da Christian Horner.
Monza 2025 ha regalato tutte le scintille all’inizio, per poi cristallizzare le prime posizioni su distanze di 5-6 secondi ciascuna, senza più riservare grosse sorprese. Al via c’è stato subito un contatto ravvicinato tra Verstappen e Lando Norris, con l’inglese finito leggermente nell’erba e l’olandese costretto a tagliare in curva 1 per evitare la collisione. Una manovra che ha spinto la Red Bull a ordinare a Verstappen di cedere la posizione a Norris per evitare brutte sorprese. Il pilota della Rb21 non ha battuto ciglio, probabilmente consapevole del passo gara non inferiore rispetto alle macchine di Woking, e infatti già al quarto giro è riuscito a riprendere la testa della gara con un sorpasso deciso, sempre in curva 1. Dietro, intanto, Oscar Piastri e Leclerc battagliavano curva dopo curva, con il ferrarista partito meglio ma costretto a incassare un controsorpasso alla prima curva di Lesmo, salvo poi approfittare del tentativo di Piastri di provare a infilarsi tra Verstappen e Norris e tornare nuovamente davanti. Passati quattro giri, Piastri in curva 1 ha piazzato l’affondo e si è ripreso la terza posizione. Fatto salvo un tentativo di George Russell di impensierire Leclerc nei giri successivi, la gara si è conclusa qui a livello di sorpassi ai piani alti, con un solo piccolo brivido finale. Al giro 47 infatti Norris viene bloccato ai box da una sosta lunghissima (5.9”) per un problema con l’avvitamento dell’anteriore sinistra, e al rientro finisce dietro a Piastri. Il muretto Mclaren chiede all’australiano di restituire la posizione, in quanto ottenuta causa errore tecnico del team. Una situazione simile a quanto accadde, a parti invertite, lo scorso anno in Ungheria. Piastri esegue, desistendo poi dal provare ad attaccare il compagno. Ha potuto permetterselo, in quanto il suo margine è stato ridotto di soli tre punti, con un +31 in classifica su Norris che gli consente di rimanere tranquillo. A livello statistico, in sole due occasioni un pilota ritrovatosi con 34 o più punti di vantaggio non ha poi vinto il titolo: Fernando Alonso nel 2012 e Charles Leclerc nel 2022. Entrambi su Ferrari, nessuno con il compagno di squadra come principale rivale.
Tornando a Verstappen, il suo capolavoro è stato duplice. In qualifica ha chiesto all’ultimo secondo il cambio dell’ala posteriore, con il taglio del flap del Drs, per cercare più spunto proprio nelle zone maggiormente guidate. Una configurazione estremamente scarica che non è stata riproposta sulla Red Bull di Yuki Tsunoda, con il giapponese che oltretutto non poteva disporre delle novità sul fondo portate a Monza dal team di Milton Keynes. Il resto l’ha fatto il talento di Max. Scegliere un’ala più scarica significava esporsi a maggiori difficoltà in curva, e qui è scattato il fattore Max. Magistrale nel limitare il tempo perso all’Ascari e, soprattutto, nella percorrenza della Parabolica, in zone quindi a Drs chiuso, l’olandese ha piazzato un giro mostruoso in qualifica, centrando la pole e ponendo le basi per una gara da protagonista, condotta con l’abituale piglio robotico. Un dato su tutti: nei primi 16 giri Verstappen ha girato su tempi racchiusi in un decimo di differenza. Una precisione scientifica. L’olandese è anche stato il primo pilota dal 2019 a vincere a Monza partendo dalla pole position.
Non si può evitare di utilizzare il termine delusione per la padrona di casa Ferrari, presentatasi a Monza con un assetto totalmente scarico e ottimizzato per la velocità sui rettilinei. Leclerc è finito nella stessa posizione in cui era partito, quarto, mentre Hamilton ha guadagnato quattro posti, piazzandosi sesto. Ha fatto discutere la strategia della Rossa in qualifica. Si era parlato di un possibile aiuto di Hamilton a Leclerc mediante scia per regalare la pole al monegasco, ma in Q3 Leclerc è partito davanti all’inglese (il quale poi ha dichiarato che non avrebbe concesso scie a nessuno) e quindi niente di fatto. Più in generale, la scelta della Ferrari di provare un all-in per Monza, con un’ala molto scarica, non ha pagato, lasciando le cose come erano. Al solito, proclami, hype e aspettative si sono rivelati superiori al risultato finale. La Ferrari ha comunque ribadito di essere più performante rispetto alla Mercedes, a punti con George Russell e anche con un ritrovato Andrea Kimi Antonelli (pur se penalizzato di 5” per guida pericolosa), ma ancora non efficacissima con il degrado gomme. Inizio da incubo invece per la Sauber, con il ritiro di Nico Hülkenberg al termine del giro di formazione causa problema meccanico. Ci ha però pensato Gabriel Bortoleto ad addolcire la domenica della squadra di Hinwil, arpionando di forza la zona punti con un ottavo posto finale. Menzione infine per Isack Hadjar, che dopo il podio in Olanda ha confermato il suo ottimo momento arrivando decimo dopo essere partito dalla pit lane. Grazie a lui adesso la Vcarb, settima, si trova a un solo punto dall’Aston Martin nella classifica Costruttori, sei lunghezze sopra la Sauber.