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La Svizzera decolla con il ‘Büehli’ Late Night show

Dieci sberle all’Ungheria prima del Kazakistan e dei quarti di finale, in attesa di un Nino Niederreiter che starebbe per spiccare il volo

In sintesi:
  • La tripletta del grigionese lancia i rossocrociati, che salgono a quota 16 punti
  • La profezia di Timo Meier: ‘Stasera segnerà tre gol’
Il vecchio leone ha ruggito ancora
(Keystone)
19 maggio 2025
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Quell’interminabile applauso sulle tribune di Kloten, una standing ovation durata tre minuti buoni (e forse anche qualcosa di più) in avvio dell’ultima amichevole casalinga premondiale, è stata più di una semplice cerimonia di commiato, all’ultimissima esibizione di Andres Ambühl su suolo elvetico. Del resto, di commiati il quarantunenne grigionese non vuole sentire parlare neppure adesso: difatti è lui a mostrare la via ai compagni, al 5’44” della penultima sfida della fase preliminare con l’Ungheria, toccando imparabilmente alle spalle di Adam Vay un disco partito dal bastone di Egli, nonostante il povero Szathmary le provi un po’ tutte per smuoverlo da lì, timbrando il cartellino anche in quella che è la sua ventesima (e ultima) apparizione a un Campionato del mondo.

E il veterano grigionese stavolta sarà uno dei principali protagonisti, non solo per la splendida tripletta suggellata con altre due segnature tra il 50’51’’ e il 58’53’’, bensì perché nella seconda metà del confronto sarà proprio lui uno dei giocatori ad avere maggiori responsabilità sul ghiaccio: la sua partita sarà un autentico crescendo, e dopo aver giocato nemmeno quattro minuti in un primo tempo in cui la Svizzera fa il suo senza strafare, nel terzo ‘Büehli’ sarà praticamente sempre in pista, giocando oltre otto dei venti minuti conclusivi di un match che chiuderà addirittura con un bilancio personale di +5, a fianco di Baechler che sarà il secondo attaccante più impiegato da Patrick Fischer in un confronto peraltro già segnato. Un’ulteriore dimostrazione della volontà dello staff rossocrociato di risparmiare le energie dei suoi giocatori più attesi: del resto, in una domenica in cui fa il suo ritorno nel gruppo Christian Marti, ‘Fischi’ accorda un turno di riposo ai vari Siegenthaler, Andrighetto e Malgin, pausa che probabilmente deciderà di concedere a qualcun altro domani sul mezzogiorno, in occasione dell’ultimissima uscita nella fase preliminare, contro il Kazakistan.

Al di là delle dieci reti di scarto, nei confronti di una squadra che – ammettiamolo – doveva essere la squadra più vulnerabile tra tutte, anche se poi è riuscita a metter sotto il Kazakistan per un successo che potrebbe garantirle la permanenza nell’élite, ci sono un paio d’altri segnali interessanti in attesa del giovedì che tutti aspettano, a cui la Svizzera conta di arrivare da prima o da seconda di gruppo. Il primo è che in tutti i sessanta minuti i rossocrociati hanno concesso ai magiari la miseria di sei tiri in porta (!), ciò che dev’essere un record a simili livelli, regalando a Leonardo Genoni lo shutout probabilmente più comodo dell’intera carriera. E già che ci siamo, aggiungiamo che, aggiunte alla dozzina di tiri concessi ai norvegesi nella penultima uscita, negli ultimi 120 minuti di gioco i due portieri elvetici non hanno dovuto compiere nemmeno venti parate. Un trend, quest’ultimo, che dovrebbe – o, per meglio dire, dovrà – venir confermato anche con i kazaki, ben sapendo, tuttavia, che ai quarti la Svizzera dovrà far fronte a un attacco avversario ben più fornito, qualunque esso sia.

L’altro elemento positivo di una domenica trionfale è il fatto che, finalmente, sul piano offensivo si sono sbloccati un po’ tutti: da un Dominik Egli che di mestiere fa il difensore, ma che nell’occasione lascia il ghiaccio con un bottino di due reti e un assist, a un Timo Meier che a sua volta festeggia la doppietta, fino a un Kevin Fiala che dopo essersi visto annullare un gol – la cui paternità, comunque, sarebbe stata di Tyler Moy – si rifà all’ultimo, segnando il clamoroso decimo e ultimo gol a quaranta secondi dal termine, nonostante un coach’s challenge chiesto, invano, dalla panchina magiara. Mettiamoci pure che stavolta va in gol anche Moser – e che gol! –, con una sberla del ‘sette’ alla Andrighetto, l’impressione è che tutti i rinforzi arrivati dalla Nhl abbiano infine cominciato a carburare. A proposito di rinforzi: ora che anche Winnipeg è fuori dai giochi, si aspetta di sapere se a Nino Niederreiter verrà concesso di varcare l’Atlantico per fare scalo in Danimarca. Ne sapremo di più nelle prossime ore, pur se appare scontato che, nel caso in cui ottenesse luce verde dalla franchigia canadese, El Niño non potrebbe mettere piede in pista prima del quarto di finale di giovedì. Ma è proprio allora che la Svizzera avrà davvero bisogno di lui. E stando a una fonte molto vicina al giocatore, il trentaduenne di Coira si starebbe preparando per mettersi in viaggio... C.S.

IL PROTAGONISTA

‘Stasera Ambühl segnerà una tripletta’

C’è un episodio curioso, di primo mattino: al momento della colazione, la star dei New Jersey Devils Timo Meier se ne esce con un «stasera ‘Büehli’ segna tre gol!». In casi del genere, di solito, è difficile stabilire quanto certe cose siano vere, ma stavolta c’è un testimone, ed è il diretto interessato. «Sì, è vero che l’ha detto, l’ho sentito anche io – dice, con il sorriso, Andres Ambühl –. Certe cose dovrebbe dirle più spesso... Ammetto che è una bella sensazione segnare una tripletta al mio ultimo Mondiale, ma ciò che più conta è che abbiamo vinto con una buona prestazione, senza presunzione: d’accordo, forse avremmo potuto tirare di più, ma comunque abbiamo fatto un buon lavoro, riuscendo nel nostro intento. Ed è merito di tutti, non solo mio: tutti erano pronti, e a ogni partita che passa io sento che siamo più uniti».

Ciò che ha impressionato, soprattutto, è che la Svizzera di reti ne ha segnate addirittura dieci, cosa che non è certo frequente a certi livelli. «Il segreto è che in panchina siamo rimasti concentrati anche dopo il 3, il 4 o il 5 a 0 – dice Tim Berni, il difensore del Ginevra Servette –. È stata una prestazione solida da parte nostra. Abbiamo giocato in modo diretto, senza mai farlo con sufficienza, e siamo stati coerenti con il nostro sistema, e questo ci ha permesso di segnare tante reti. Così, adesso possiamo andare avanti, pensando alla prossima partita. Anche contro i kazaki dovremo pensare al nostro di gioco, lavorando bene difensivamente e mantenendo il focus sul nostro sistema, è così che avremo una buona chance per vincere». K.W.