Col Kazakistan si chiude la fase a gironi della Nazionale di Fischer. Aspettando di conoscere il nome della prossima avversaria e... Niederreiter
Herning – Se il buon giorno si vede dal mattino... La settimana che introduce la fase decisiva della rincorsa al titolo mondiale si apre all’insegna delle buone notizie. Da oltre Atlantico arriva infatti la conferma di ciò che tutti speravano e si attendevano: per la volata decisiva, Patrick Fischer potrà contare anche sulla presenza di Nino Niederreiter. Forse non già per la sfida odierna contro il Kazakistan, ma di certo dai quarti di finale in poi: le questioni relative al suo contratto in Nhl con i Winnipeg Jets e gli aspetti assicurativi sono stati regolati in modo spedito, consentendo al 32enne grigionese di imbarcarsi quanto prima alla volta di Herning. Portandosi in dote una stagione da 37 punti (17 reti) in 82 partite di regular season con i Jets, a cui ne ha aggiunti altri 6 (4 reti) in 13 partite di playoff.
«Nino, con la sua esperienza, la sua volontà di impegnarsi e le sue doti di leadership, è un importante rinforzo per la nostra squadra», si rallegra il selezionatore Patrick Fischer, contento di poter contare anche su di lui per questa seconda parte di torneo. L’eliminazione dai playoff di Nhl è stata naturalmente un boccone amaro da digerire per lui, «ma per noi si tratta di una grande vittoria».
L’ultimo arrivato non potrà sostituire ‘uno a uno’ il centro Hischier, infortunato, ma proprio per le sue caratteristiche (con i suoi 188 centimetri di altezza e 99 kg di stazza il grigionese ha i numeri del possente attaccante più che quelli del playmaker) potrà ricoprire un altro ruolo nello scacchiere di Fischer, che avrà dunque a sua disposizione altre interessanti varianti, soprattutto davanti alla porta avversaria. Non da ultimo, El Niño è stato uno dei leader in tutte e tre le medaglie d’argento iridate conquistate dalla Svizzera negli ultimi 12 anni (2013, 2018 e 2024).
Prima di pensare alla volata vera e propria per il titolo, ad ogni buon conto, c’è da mandare agli archivi la fase a gironi, affrontando il Kazakistan in una partita importante tanto per definire contro chi (e dove) proseguirà il torneo iridato dei rossocrociati, quanto perché gli asiatici si giocano le loro ultime speranze di salvare il posto nella massima categoria. Proibito dunque prendere sotto gamba l’avversario odierno: «Negli ultimi anni le sfide col Kazakistan si sono rivelate partite dure, combattute – ammonisce il selezionatore della Nazionale rossocrociata –. Per cui dobbiamo essere pronti e concentrati sin dall’inizio, proprio come abbiamo fatto contro l’Ungheria. Sarà anche importante chiudere bene questa prima fase, mostrando un buon gioco, per presentarci nel miglior modo possibile ai quarti di finale».
Tornando proprio alla sfida di domenica contro gli ungheresi, la vostra è stata una sorta di serata di gala, contro un avversario praticamente rassegnato fin da subito al suo destino... «Domenica volevamo semplicemente giocare bene, ed è quello che abbiamo fatto. All’inizio abbiamo concesso ai nostri avversari un’opportunità, ma è stata l’unica sull’arco di tutti i sessanta minuti. Abbiamo però continuato a rispettarli, giocando difensivamente molto bene. Poi, come logica voleva, sono arrivate le nostre reti. Col passare dei minuti, l’Ungheria ha anche risentito della stanchezza, e per noi si è allora fatto tutto ancora più in discesa. Dopo una prestazione così non posso che essere soddisfatto, contento anche per la bella tripletta di Büehli, per lo shutout di Genoni... Sì, è stata una bella partita!».
Proprio al capitolo reti subite, un dato balza subito all’occhio: nelle ultime 4 partite, la Svizzera ha incassato un solo gol (quello dei tedeschi). E sono addirittura 21 quelli realizzati... «È vero, sin qui dietro abbiamo mostrato buone cose, difendendoci molto bene pure nel gioco a ranghi completi. E se l’attacco è stato così prolifico non vuol dire che ci siamo spinti in avanti in maniera avventata: niente superficialità; abbiamo portato avanti il nostro gioco, mantenendo le nostre abitudini. Le stesse che cercheremo di mettere in pratica contro il Kazakistan». Un piccolo neo è però quello del powerplay, sin qui non ancora perfettamente a registro (25% di efficacia): «Abbiamo analizzato questa situazione di gioco, per cercare di migliorare il rendimento. Sono persuaso che anche quello funzionerà a dovere quando sarà necessario».
Chi domenica ha funzionato a meraviglia è stato Ambühl, tributato di una standing ovation dal resto della squadra per la sua tripletta al rientro negli spogliatoi... «La cosa curiosa è che nella sua lunga carriera, Andres non aveva mai giocato contro l’Ungheria. La festa che i suoi compagni gli hanno riservato è partita in modo spontaneo, con un grande applauso: all’inizio non ho nemmeno capito io cosa stesse accadendo; è stato divertente».
Che squadra vedremo in pista contro il Kazakistan? «Idealmente lo stesso effettivo che sarà titolare nei quarti di finale. Dunque i vari Malgin, Andrighetto e Siegenthaler saranno della partita».
Il come e dove proseguirà l’avventura della Svizzera a questi Mondiali non dipende però unicamente dall’esito della sfida con i kazaki... «Ovviamente daremo un’occhiata anche a quanto capiterà nel girone di Stoccolma. In fin dei conti, qualunque sia il nostro avversario nei quarti di finale, giovedì ci attende una partita tosta».
Ragion per cui la cura del dettaglio è un aspetto fondamentale. Anche nelle partite che sulla carta si presentano come più abbordabili. E dunque pure pensando all’ultima sfida della fase a gironi contro il Kazakistan. E questo è uno degli aspetti di cui si occupa Marcel Jenni al suo terzo anno al fianco di Patrick Fischer alla transenna della Nazionale: «Dobbiamo mantenere sempre alta la concentrazione, e preoccuparci di curare nel miglior modo possibile i dettagli – evidenza il braccio destro di Fischer sulla panchina rossocrociata –. Come d’abitudine sarà importantissimo giocare nel modo più pulito possibile: alla fine sono queste le cose che fanno la differenza e che ti permettono di fare strada. E noi, di strada, vogliamo ancora farne molta».
Nel frattempo Fischer ha deciso di integrare definitivamente nella rosa iscritta ai Mondiali il portiere del Davos Sandro Aeschlimann, che sarà dunque il terzo estremo difensore dei rossocrociati, dopo Leonardo Genoni e Stéphane Charlin. Con l’iscrizione di Aeschlimann e l’arrivo di Niederreiter, il roster rossocrociato è dunque al completo: per Akira Schmid, eliminato dai playoff di Nhl con i Vegas Golden Knight, Sven Jung e Dario Rohrbach tramontano dunque le speranze di partecipare a questo Mondiale.