Hockey

È una signora Svizzera, ed è in finale ai Mondiali

Altra prova di maturità degli elvetici, che non si fanno incantare dai danesi e domani andranno a caccia del titolo contro degli impressionanti americani

C’è ancora un ultimissimo passo da fare
(Keystone)
24 maggio 2025
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È di nuovo finale. Per la quarta volta negli ultimi dodici anni, e la seconda di fila, la Nazionale è in finale ai Campionati del mondo. Dove domenica sera – alle 20.20 precise – cercherà di conquistare il suo primo titolo della storia, in un confronto con gli Stati Uniti che si preannuncia davvero infuocato. Senz'altro, più di quanto lo sia stata la semifinale nel pomeriggio contro la sorprendente Danimarca di Mikael Gath, che cercava di ripetere la straordinaria storia di giovedì scorso, quando era clamorosamente riuscita a buttar fuori il Canada ai quarti, senza però mai riuscirci.

La Svizzera, questa Svizzera, a differenza dei canadesi quando mette piede in pista lo fa subito a mille all'ora, recuperando immediatamente un puck in attacco che si traduce in un primo tentativo di Timo Meier. Poi, poco più tardi, ecco la prima occasione vera: dopo una puntata di Bertschy, Moy arriva un po’ in ritardo e non riesce a spingere il disco in porta. Quel che è certo, è che il portiere Dichow si trova subito sotto pressione, e pure che girano un sacco di botte da una parte e dall’altra, per una Svizzera che deve dimostrare sin da subito di poter reggere la fisicità degli scandinavi, i quali – non va dimenticato – stanno giocando la partita della loro vita.

Poi, dopo un’azione insistita nel terzo, arriva il gol di Niederreiter: centro di Moser, che neanche se volesse potrebbe toccare col bastone perché Lassen lo trattiene, così ci mette il pattino, direzionando sì il piede ma senza imprimere ulteriore forza al disco, come dice la regola, e Dichow non ci può nulla, anche se gli arbitri impiegano davvero tanto per convalidarlo, piuttosto inspiegabilmente, anche. La Danimarca fa tutto quanto è in suo potere, ma il primo errore della partita in retrovia le costa il 2-0, al 12’47’’: su un puck profondo di Riat i difensori si fanno trovare fuori posizione, e sul tocco all’indietro di Knak è bravissimo Jäger a reagire subito, e il puck finisce in porta grazie all’involontaria deviazione di Lauridsen. Ma è il terzo gol della serie, probabilmente, il più importante di tutti: arriva al 17’23’’ in superiorità numerica provocata da una plateale bastonata di Russell sulla mano di Andrighetto mentre lo zurighese stava per andare al tiro, e il powerplay riuscirà a colpire nuovamente grazie a El Niño, implacabile davanti all’area di porta, e nell’occasione ribadisce il disco in porta dopo una conclusione di Malgin.

In avvio di secondo tempo, la Svizzera la combina grossa, con Bertschy che al 23’54’’ si aggrappa a un avversario, quando però in panchina già c’era Malgin per uno sgambetto: così, per un minuto e mezzo scarso gli elvetici sono costretti a giocare in 3 contro 5, ma non riescono ad approfittare dell’opportunità per riaprire improvvisamente il confronto. Anzi, poco dopo sono i rossocrociati i più pericolosi, con un altra conclusione insidiosa di Moy, con il puck che per poco non punisce ancora Dichow, fermandosi a qualche centimetro dal palo. E l’attaccante del Rapperswil ci riprova nuovamente poco dopo metà partita, in coda a un powerplay davvero ben giocato dagli elvetici, i quali non riescono però a sfruttare la trattenuta fischiata sul conto di Jensen Aabo. Ciò che più conta, però, è che i rossocrociati tornano ad avere la loro influenza sulle operazioni in pista, nonostante i danesi – fedeli allo sponsor che hanno sul casco – continuino a picchiare come fabbri. E quando, a meno di tre minuti dalla seconda pausa, con uno spunto dei suoi Denis Malgin infila il quarto disco in rete, anche approfittando della passività di un Russell che ha semplicemente il fiatone, è chiaro a tutti che la Svizzera ha ormai un piede in finale.

Nel terzo tempo, c‘è ancora spazio per un quinto gol, a firma Sandro Schmid, dopo un'altra cavalcata di Bertschy che fa tutto davvero benissimo (al 44'48) e che costa il posto al portiere Dichow, rimpiazzato tra i pali dalla riserva Dahm, che – dopo un gol annullato a Siegenthaler per un precedente fuorigioco – al 52'02‘’ deve arrendersi dapprima a un tiro di Riat (6-0) e poi al 53'26‘’ al tocco di Moy. A quel punto, però, i danesi avevano tirano i remi in barca da tempo, anche perché a loro volta dovranno preservare un po’ le forze pensando alla finale per il terzo posto, domenica pomeriggio (alle 15.20), inatteso derby con la delusissima Svezia.

Svizzera - Danimarca (3-0 1-0 2-0) 7-0
Reti: 9'23‘’ Niederreiter (Moser, Fiala) 1-0. 12'47‘’ Jäger (Knak, Riat) 2-0. 17'23‘’ Niederreiter (Malgin, Kukan) 3-0. 37'38‘’ Malgin (Meier) 4-0.44'48‘’ Schmid (Bertschy, Siegenthaler) 5-0. 52'02‘’ Riat (Bertschy) 6-0. 53'26‘’ Moy (Schmid, Meier) 7-0.
Svizzera: Genoni; Kukan, Siegenthaler; Glauser, Moser; Fora, Marti; Berni; Meier, Malgin, Andrighetto; Niederreiter, Ambühl, Fiala; Bertschy, Moy, Schmid; Riat, Jäger, Knak; Baechler.
Danimarca: Dichow (45e Dahm); Bruggisser, Jensen Aabo; Lassen, Markus Lauridsen; Oliver Lauridsen, Koch; Nicholas Jensen; Ehlers, Moelgaard, Olesen; Nicklas Jensen, Russell, Rondbjerg; Blichfeld, True, Aagaard; Bau, Wejse, Poulsen; From.
Arbitri: Holm (Sve), Hribik (Cec); Briganti (Usa), Davis (Usa).
Note: 12'530 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 5 x 2‘ contro entrambe le squadre. Svizzera senza Hischier (infortunato), Hofmann, Egli ed Aeschlimann (in soprannumero). Al 47'38‘’ rete annullata a Siegenthaler per precedente fuorigioco di Bertschy. Al 52'02‘’ coach's challenge chiesto dalla Danimarca (presunto fuorigioco di Bertschy). Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Leonardo Genoni e Nikolaj Ehlers.