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La calma prima della tempesta: ‘Faremo di tutto per quella Coppa’

Dopo aver stracciato i danesi, Fischer e la Nazionale domani vanno a caccia di un titolo che sarebbe storico. ‘Ma non saranno gli Stati Uniti di Herning’

‘Per una volta speriamo di non avere tutto lo stadio contro...’
(Keystone)
24 maggio 2025
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Parla di un ultimo passo da compiere Patrick Fischer, alla vigilia di quella che sarà la quarta finale mondiale dei rossocrociati degli ultimi dodici anni. Un ultimo passo per superare l'ultimo ostacolo, quegli Stati Uniti che sabato hanno messo a nudo i problemi difensivi di una Svezia pur zeppa di star, e che il coach rossocrociato s'immagina ben diversi di quelli battuti dalla sua stessa squadra a Herning, nella terza partita della fase preliminare. «Le loro ultime sono state davvero delle grandi partite – spiega il 49enne tecnico di Zugo –, e naturalmente ora giocano con molta più fiducia nelle loro possibilità, dopo aver vissuto una prima fase da protagonisti. Da qui a domani sera cercheremo di analizzare nello specifico tutti i dettagli del loro sistema, ma soprattutto facciamo in modo di recuperare quante più energie possibili prima di mettere piede in pista. E speriamo anche di giocare in uno stadio pieno di tifosi svizzeri».

Ciò che potrebbe costituire una piacevole novità rispetto all'ultima finale, persa un anno fa a Praga da una Repubblica Ceca i cui tifosi, fuori ma soprattutto dentro la O2 Arena, erano in delirio.«Certo che è dura, quando entri sul ghiaccio e ti accorgi che hai tutto il pubblico contro di te, l'abbiamo già vissuto tre volte (a Praga, appunto, a Stoccolma nel 2013 e in fondo anche a Copenhagen nel 2018, visto che sugli spalti era pieno di svedesi, ndr). Indipendentemente da ciò che ci troveremo di fronte, tuttavia, dovremo essere in grado di restare nel presente, di focalizzarci su di noi: sappiamo bene cosa dobbiamo fare e cosa invece no, così come conosciamo quali sono le nostre forze. In questi ultimi anni ne sono successe di cose: siamo cresciuti parecchio come squadra ma anche la Lega svizzera è cresciuta tantissimo, con molti giocatori incredibilmente forti, e domani avremo una quarta occasione per mettere le mani su quella Coppa, e faremo di tutto per portarla in Svizzera».

La finale di Stoccolma, tra l'altro, sarà anche la 151esima – e ultima – partita in Nazionale, ma non solo, di Andres Ambühl. «Sì, certo, sarà un momento speciale – conclude Fischer –. È una straordinaria carriera che arriva al capolinea, la sua, e magari non ci sarà più nessuno come lui, che ha battuto un po' tutti i record, e direi che la finale a un Mondiale è la partita giusta per smettere (sorride, ndr). Sono felice per lui, per quanto ha fatto, e so che per la squadra è stata un'ulteriore motivazione, quella di arrivare in finale con lui, e adesso ci manca soltanto una degna conclusione».