Al via della nuova stagione per i Bellinzona Snakes di Nicola Pini, le consegne sono le stesse del passato. ‘Formare resta la nostra parola d’ordine’
Superata la fase di rodaggio, adesso è ora di costruire su quelle basi gettate nell’autunno del 2023. Alla viglia della nuova stagione di Swiss League – che si aprirà con i biancorossi di Nicola Pini impegnati sul ghiaccio del forte Olten –, i Bellinzona Snakes sono pronti a fare un passo avanti. «Costruire vuol dire ripartire riprendendo il discorso da dove l’avevamo lasciato al termine dello scorso campionato e portarlo avanti continuando con la nostra filosofia, quella cioè di un club che ha come scopo principale la formazione dei giovani – rileva il coach dei Serpenti della capitale –. Pur non costituendo la nostra priorità, daremo un occhio anche alla classifica, cercando di migliorare un po’ anche questo aspetto racimolando qualche punto in più, ben consapevoli che non sarà comunque facile, considerando che in generale il livello della Swiss League da una stagione all’altra non fa che alzarsi. L’incremento del numero di stranieri arruolabili in National League ha sicuramente avuto il suo influsso in questa tendenza. In altre parole, anche i Serpenti vogliono vincere, ma non a ogni costo».
Nel lanciare la nuova stagione dei ‘suoi’ biancorossi, che dirigerà con l’aiuto degli assistenti Diego Scandella e Mikhail Flyagin (pure Skills Coach degli Snakes), Nicola Pini traccia un parallelo con quella andata agli archivi la scorsa primavera: «Andando un po’ più a fondo nelle statistiche della scorsa stagione, oltre alle sette vittorie, tra i vari dati spicca quello delle sconfitte con una sola rete di scarto (o due, ma a porta sguarnita): ben 25. Questo per dire che, pur potendo contare su una rosa meno completa e un budget nettamente inferiore rispetto alle squadre più attrezzate del nostro campionato, gli Snakes hanno saputo vendere cara la loro pelle. E lo stesso faremo anche questa stagione, che ci apprestiamo ad affrontare con la medesima motivazione e lo stesso impegno. La preparazione estiva, e in particolare da quando il 2 agosto abbiamo iniziato con gli allenamenti sul ghiaccio, ha dato i suoi frutti: la squadra è pronta per iniziare questo nuovo capitolo. Tornando alla passata stagione, per quel che concerne il parco giocatori, sono stati 33 quelli che abbiamo schierato sull’arco dell’intera stagione (24 quelli con un’età compresa tra i 18 e i 20 anni), 17 dei quali hockeisticamente cresciuti in Ticino». Dell’intero lotto del campionato cadetto, la rosa che si ritrova per le mani Nicola Pini anche quest’anno sarà di gran lunga quella con l’età media più giovane: «Al via ci presenteremo con un gruppo di 29 giocatori (5 portieri, 9 difensori e 15 attaccanti) con un’età media di vent’anni. Due in meno dell’età media del neopromosso Arosa, la seconda squadra più giovane di Swiss League. All’altro capo di questa speciale classifica ci sono Basilea (28 anni) e Chaux-de-Fonds (27 anni)».
A meritarsi una menzione particolare è però anche il bacino da cui gli Snakes attingono: «A comporre gli effettivi saranno parecchi giocatori provenienti dal nostro settore giovanile (la metà circa), affiancati da altri giovani che ambiscono a fare il grande salto provenienti da altri club, come Ambrì Piotta (4/5 giocatori e un portiere), Lugano (un giocatore e un portiere), Bienne (2), Berna (1), Friborgo (1), Losanna (1), Visp (1) e Chaux-de-Fonds (1). E se sei club di National League hanno deciso di mandare a Bellinzona alcuni dei loro giocatori per farli crescere, qualcosa vorrà pur dire... Per noi si tratta ovviamente di un’attestazione di fiducia: la conferma della bontà del nostro progetto. Continuando nel solco del lavoro portato avanti nella passata stagione, vogliamo confermarci un trampolino di lancio verso il mondo del professionismo per quei giovani che arrivano dal settore giovanile e si apprestano a compiere quel fatidico passo». Un trampolino che è ad esempio servito, la passata stagione, ai vari Fadani (Kloten), Hedlund (Ambrì Piotta), Pastori, Bonvin e Cavalleri (tutti accasatisi a Olten), Montandon (Basilea), Prevate (Sierre) e Scilacci (Winterthur) per salire un ulteriore step nel loro percorso di crescita sportiva. E l’elenco di giocatori che dopo aver vestito la maglia dei Gdt a vari livelli (dopo aver completato la trafila nella capitale o di... passaggio) e che poi si sono ritagliati uno spazio tutto loro sulla ribalta nazionale o internazionale di hockey nel passato più o meno recente nella storia del club è parecchio lungo. Vi si trovano, tanto per citarne alcuni, quelli di Pauli e Peter Jaks, Gregory Sciaroni, Luca Cereda, Samuel Guerra, Michael Fora, Paolo Duca, Alessandro Chiesa e Vitaly Lakhmatov... Con quest’ultimo che, fra l’altro, sarà alla transenna della squadra ‘targata’ Gdt iscritta al campionato di Prima Lega.
«Oggi come allora sono ancora in molti a credere nella necessità di poter contare su una squadra d’appoggio nelle immediate vicinanze – osserva dal canto suo Giovanni Tonelli, presidente Gdt Bellinzona associazione e Gdt Bellinzona Snakes, nonché tra i fautori del progetto che ha portato all’iscrizione della prima squadra rossoblù in Swiss League –. Negli scorsi anni, come spesso accade, i progetti si sono scontrati con la realtà dei fatti, al punto che la prosecuzione dell’intero progetto, così come strutturato, non era più possibile, né economicamente sostenibile. Il classico bivio da cui si dipartivano unicamente due vie: o mettere la parola fine al tutto o cedere il progetto ad altre società. E qui si sono inseriti i Gdt, che con molto coraggio e determinazione hanno voluto raccogliere la sfida e salvare il progetto, integrando la compagine di Swiss League nella realtà di una società che da oltre cinquant’anni è orientata alla formazione sportiva».
Parole che trovano pieno riscontro nei numeri, che fanno del vivaio della capitale, con i suoi 300 giovani tesserati, uno dei più importanti dell’intero Ticino dell’hockey.