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Il Lugano di inizio stagione è ancora in chiaroscuro

Le basi solide ci sono, ma il cantiere è ancora aperto

Il momentaneo 2-1 di Hollenstein
(Keystone)
14 settembre 2025
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Durante la scorsa primavera si parlava di una squadra dal rendimento disastroso, priva di leader, intensità e idee. Sotto questo punto di vista, la partita di sabato ha mostrato un Lugano completamente cambiato, sia dal punto di vista caratteriale, sia da quello della struttura di gioco. Il Lugano ha fatto grandi passi in avanti per quanto riguarda la mentalità: sabato, Alatalo e compagni sono rimasti in partita fino a pochi minuti dal termine. Basti pensare alla rete subita dopo appena due minuti dall’inizio della partita, addirittura in situazione di superiorità numerica. Probabilmente l’anno scorso sarebbe finita con un’imbarcata. Stavolta, invece, hanno reagito subito col pareggio di Simion, per poi giocarsela alla pari con i padroni di casa. Questo è sintomo di un gruppo maturo, caparbio e forte dal punto di vista mentale. L’impronta del tecnico svedese è evidente soprattutto sul piano del gioco e dell’ordine mostrato in pista: il Lugano sembra avere una nuova identità, caratterizzata da solidità e transizioni veloci, con i ticinesi capaci di esprimersi molto bene sia in boxplay sia nella fase difensiva. Purtroppo, la sfida contro lo Zurigo ha anche messo in luce i limiti dei sottocenerini: la produttività offensiva (sono appena quattro le reti segnate in questo avvio di stagione) e la delicata situazione che riguarda i portieri.

La rosa degli attaccanti bianconeri è composta in prevalenza da giocatori fisici e dotati di carattere, mentre risultano meno numerosi quelli con spiccate qualità tecniche e capacità realizzative. Nelle prime partite di campionato il Lugano non è mai riuscito a segnare più di due reti in un singolo match, con la sola linea di Bertaggia, Thürkauf e Simion capace di rendersi pericolosa con costanza. Sicuramente pesano le assenze di Sekac, miglior giocatore delle amichevoli estive, e di Kupari, punta di diamante del mercato condotto da Steinmann. Questo evidenzia una coperta offensiva molto corta, con giocatori come Sanford ancora fuori forma e altri, come Perlini, che per ora non sembrano in grado di garantire una produzione offensiva costante e significativa. Occorre però avere pazienza per trovare i giusti automatismi tra le linee e migliorare un gioco che, comunque, appare già molto solido.

La situazione dei portieri bianconeri rimane delicata: se Schlegel ha lanciato segnali incoraggianti con due ottime prestazioni contro Zugo e Friborgo, lo stesso non si può dire per il collega Van Pottelberghe. Il numero trentasette, reduce da tre stagioni segnate da lunghi infortuni, sembra non essere ancora completamente recuperato, né dal punto di vista fisico, né da quello mentale. Infatti, almeno due delle reti subite nell’ultima sfida pesano sulla sua coscienza. È necessario pazientare e avere fiducia nell’estremo difensore ex Bienne, affinché possa ritrovarsi forte mentalmente e di nuovo capace di giocare ad alto livello. Nel frattempo Schlegel sarà chiamato a garantire costanza e solidità per lunghi periodi, sperando che non ricada nei soliti infortuni.

Le basi per fare bene ci sono, e sono solide: grande ordine difensivo, entrate pulite nel terzo offensivo e molta pressione sul portiere avversario. Tuttavia, è indispensabile correggere i limiti mostrati in questo avvio di campionato, in particolare per quanto riguarda la produzione offensiva e la creazione di occasioni pericolose.