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Il passo avanti c’è, ma non basta per evitare l’ottavo kappaò

L’Ambrì Piotta marcia sul posto, ma deve dichiararsi battuto anche a Friborgo. Cereda: ‘Ne usciremo restando compatti e lottando tutti assieme’

De la Rose e Borgström confabulano
(Keystone)
28 settembre 2025
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A Friborgo, ancora una volta, l’Ambrì Piotta non sfigura. Ma, ancora una volta, l’ennesima di questo deficitario inizio di stagione, pur disputando una partita che tutto sommato propone buone cose, i biancoblù lasciano il ghiaccio a mani vuote. Con l’aggravante che questo passo falso, l’ottavo consecutivo, sommato alla resa solo ai rigori dell’Ajoie a Bienne, precipita gli uomini di Luca Cereda – per l’occasione con il rientrante DiDomenico in pista e Joly in soprannumero – al quattordicesimo e ultimo posto della classifica. Certo non il miglior modo di lanciare il derby di domani, per giunta da giocare in riva al Ceresio.

Al quale, allora, se non dal profilo della stretta contabilità di risultati e punti, in Leventina si deve guardare aggrappandosi a ciò che di positivo ha offerto il weekend in fatto di atteggiamento e mole di gioco. Perché tanto venerdì quanto sabato, i biancoblù hanno per lo meno avuto il merito di restare in partita fin quasi alla terza sirena. E se la vigilia, contro lo Zugo, nessuno era riuscito a trovare la via del gol, sabato alla Bcf Arena almeno una volta il portiere avversario è stato superato. Merito della deviazione volante di Heim su tiro scoccato dalla distanza da Virtanen, fruttato, fra l’altro, il vantaggio dei biancoblù. Che poi, altro aspetto positivo della serata di Friborgo, hanno anche sfiorato a più riprese il raddoppio. In particolare con un Formenton – capace di crearsi addirittura un paio di occasioni limpidissime, sventate dall’ottimo Berra – apparso tra i più attivi nelle file del complesso di Cereda. Ma, ahilui, ancora incapace di fare centro.

A fare la differenza nel sabato sera indigesto per i biancoblù in riva alla Sarine è stata la maggiore velocità d’esecuzione dei padroni di casa, unita anche a una buona dose di fortuna che ha dato un ulteriore colpo di mano agli uomini di Rönnberg. A immagine del fortunoso rimpallo sul pattino di Borgström trasformatosi nel perfetto assist per il 2-1 di De la Rose poco dopo metà partita, quando il Friborgo stava giostrando a 5 contro 3. Costretto a inseguire, l’Ambrì Piotta non si è disunito e ha anzi continuato a costruire con ordine, senza farsi prendere dalla foga. Al rientro in pista dopo la seconda pausa, Bürgler e compagni hanno ulteriormente aumentato il forechecking, tanto dal costringere Rönnborg a chiamare il timeout al 46esimo e rotti per rimettere ordine nell’assetto della sua squadra. «Se guardo alle partite del weekend, rispetto a venerdì, a Friborgo abbiamo disputato un terzo tempo migliore, giocando nella maniera giusta», sottolinea ai microfoni della Rsi coach Luca Cereda. Poi, in sede di analisi, il tecnico di Sementina si sofferma sul delicato momento che sta attraversando la sua squadra: «Nonostante facciamo delle cose giuste, i risultati non arrivano: è innegabile che siamo in un momento difficile. Non ci sono grandi magie per uscirne: bisogna insistere ancora di più dove si può, come davanti alle porte, continuando a credere che il lavoro sporco prima o poi ti toglierà da questa situazione, anziché il contrario. Contro lo Zugo prima e il Friborgo poi abbiamo sicuramente compiuto due passi nella direzione giusta, ma non sufficienti per vincere».

Ancora una volta, fatta eccezione per qualche iniziativa isolata, l’apporto degli stranieri, soprattutto davanti, è stato deficitario. Cereda però non punta il dito contro nessuno: «Anche loro non sono ovviamente contenti della loro produttività, tuttavia non sarà qualche magia in più degli stranieri, come non sarà nemmeno qualche trovata dell’allenatore a farci uscire da questa situazione: ne usciremo rimanendo compatti e lottando tutti assieme». M.I.