Alle prese con un crisi sportiva, l’Ambrì Piotta perde direttore sportivo e allenatore. Il ‘diesse’: ‘Pugnalati alle spalle’
Una «pugnalata dietro la schiena». Non fa tanti giri di parole Paolo Duca nel commentare i fatti che si sono succeduti attorno alla Gottardo Arena (e a Zurigo) nelle ultime ore e giorni. Fatti che, soprattutto, ed è quel che più conta, hanno lasciato la prima squadra – che mentre presidente e parte del Cda, unitamente a Paolo Duca e Luca Cereda rispondono alle domande dei giornalisti al primo piano della ‘casa’ dei biancoblù – orfana di allenatore e direttore sportivo. Sul ghiaccio, infatti, le operazioni vengono dirette da Matte e Landry: saranno loro ad assicurare l'interinato. Sotto lo sguardo attento dello stesso Duca, benché ormai il suo tempo da ‘diesse’ dei biancoblù sia orma arrivato al capolinea.
«Non è un'esautorazione – s'affretta a precisare il presidente Filippo Lombardi (il quale pure lui peraltro annuncia di voler fare un passo a ritroso e rimettere a disposizione il mandato di presidente) –. Ma la conseguenza di quanto successo da domenica in poi, e di cui sono pronto ad assumerne le responsabilità. Abbiam sbagliato (e ho sbagliato) a leggere i tempi e capire i modi per affrontare questa crisi. Capisco le reazioni di Paolo e Luca, e mi spiace. Di certo, se potessi rimettere il dentifricio nel tubetto, lo rifarei eccome, ma indietro purtroppo non si può tornare. Il vaso, purtroppo, è rotto, e non si possono rimetterne assieme i cocci».
E allora si va avanti, senza appunto un direttore sportivo e nemmeno un allenatore. «Non ci avrete esautorato voi del Cda, ma di fatto la vostra scelta di sondare il terreno tenendocene all'oscuro ci ha tagliato le gambe – puntualizza dal canto suo l'ormai ex ‘diesse’ biancoblù –. Ci siamo sentiti esautorati, e sfiduciati nei confronti della squadra. Anche perché la volontà di combattere e di cercare di invertire la tendenza ce l'avevamo tutta, ma a questo punto delle cose siamo stati superati dagli eventi e messi di fatto da parte». «Si possono dire le cose con altre parole, ma il succo non cambia – gli fa eco l'ex tecnico dei biancoblù Luca Cereda –. Già in passato ci eravamo seduti al tavolo con il Cda per affrontare un periodo di crisi che a mio modo di vedere non era né più né meno grave di quello attuale. Due stagioni fa, al termine del campionato, avevamo riflettuto a lungo se fosse il caso di andare avanti oppure se il nostro ciclo fosse ormai giunto al suo termine. Poi lo stesso Cda ci aveva indotti a proseguire. Questa stagione l'avevamo cominciata con l'idea di preparare il passaggio di consegne a chi avrebbe rilevato il nostro testimone, ma l'agire del Consiglio d'amministrazione, a nostra insaputa, ha reso ineluttabile e anticipato questa fine. Spiace essere arrivati a questo punto, spiace soprattutto per il modo in cui è arrivata, e questa cosa lascia molto amaro in bocca».
E ora? «Faremo il possibile per trovare un nuovo allenatore e un nuovo direttore sportivo, e capire chi sarà la figura ideale per assumere la carica di presidente – spiega ancora Lombardi –. Le prime due posizioni sono ovviamente la priorità. Dubé? Abbiamo sondato il campo, ma di concreto non c'è nulla con nessuno. Anche perché ci sono diversi allenatori o direttori sportivi liberi, ma anche diversi club che ne stanno cercando». Di conseguenza, come detto, contro l'Ajoie, venerdì, a dirigere l'Ambrì Piotta alla transenna ci saranno René Matte ed Eric Landry.