Il secondo argento mondiale in vasca lunga pone il ticinese definitivamente fra i migliori interpreti del delfino
Nuova strepitosa prestazione di Noè Ponti, che ai Mondiali in vasca lunga in corso a Singapore ha conquistato sabato una nuova medaglia d'argento. Il ticinese, infatti, dopo essere salito sul secondo gradino del podio nei 50 delfino, ha fatto il bis sulla distanza doppia. Il titolo iridato, proprio come nei 50, è andato a Maxime Grousset.
Il 24enne del Gambarogno ha fatto segnare il nuovo record svizzero (49,83). Il francese ha chiuso invece fermando il cronometro sui 49,62, quarta miglior prestazione della storia e nuovo limite europeo. La medaglia di bronzo è finita al collo del canadese Ilya Kharun (50,07).
«Ho fatto una grande gara, un tempo eccezionale. Peccato però essere arrivato di nuovo secondo», ha commentato il gambarognese prima di salire sul podio. «Complimenti al mio amico Grousset, a cui do appuntamento l'anno prossimo per gli Europei di Parigi, dove spero di batterlo davanti ai suoi tifosi». Ponti è il primo svizzero ad aggiudicarsi due argenti mondiali in vasca lunga nella medesima edizione iridata. È dunque ancora sfumato il primo oro elvetico, mai raggiunto nella storia dei Mondiali.
Dopo questi Mondiali, Noè Ponti conferma di non essere soltanto uno specialista della vasca corta, in cui domina ormai da anni: l'inattesa medaglia di bronzo olimpica di Tokyo di 4 anni fa non è dunque stata solo un caso, e a dimostrarlo ci sono appunto questi due nuovi argenti conquistati a Singapore.
La frustrazione del ticinese dopo l'oro sfumato per soli 3/100 nei 50 delfino malgrado il nuovo record svizzero (22”51) la diceva lunga sulla sua voglia di brillare. E così sabato, sulla distanza doppia, Noè ha spinto ancor più a fondo, scendendo per la prima volta in carriera sotto il muro dei 50" (49"83).
«Due argenti, due record svizzeri e il mio primo crono sotto i 50": è davvero fantastico», ha detto il 24enne. «Sapevo di poter scendere sotto i 50", ma preferivo non parlarne. Ora ci sono riuscito, ed è una sensazione magnifica».
I più critici, ovviamente, faranno notare che Ponti si è dovuto accontentare di due secondi posti dopo che ai Mondiali in vasca corta lo scorso dicembre aveva sbaragliato la concorrenza (tre ori e due record del mondo), e certo terranno a ricordare che le superstar del delfino Caleb Dressel e Kristof Milak stavolta a Singapore erano assenti.
Ma ciò non impedisce comunque al ticinese di essersi ritagliato un posto fra i più grandi della sua epoca nella disciplina. Il suo precedente record svizzero sui 100 metri delfino – 50"16 ad aprile 2024 – era ‘soltanto’ il 22° tempo della storia, mentre il 49"83 di sabato è l'8° miglior crono di tutti i tempi, una prestazione che fa di lui il 5° nuotatore più rapido nella storia di questa prova. Solo Dressel (49"45 ai Giochi di Tokyo), il nuovo recordman europeo Grousset (49"63 sabato a Singapore), il campione olimpico 2024 Milak (49"68) e il leggendario Michael Phelps (49"82 ai Mondiali del 2009, nell'era dei costumi in poliuretano) sono stati capaci di rivelarsi più veloci di Ponti.
Da lunedì a sabato Noè ha dimostrato di saper reggere ogni pressione, e di saper reagire anche alle più cocenti delusioni. Quasi esattamente un anno fa (4 agosto 2024), infatti, il ticinese nella finale olimpica non seppe far meglio che chiudere 4° in 50"55, cioè ben 39/100 peggio del suo record svizzero. Di quella prestazione negativa, Ponti e il suo staff incolparono i 200 metri delfino, disciplina in cui aveva chiuso pochi giorni prima al 5° posto la gara per le medaglie e che gli aveva inutilmente tolto energie preziose. Davanti alla stampa, aveva rifiutato di parlare di fallimento, ma è innegabile che – da quel giorno – insieme al suo coach Massimo Meloni abbia fatto di tutto per cancellare quella delusione e per non doverla più rivivere.
Rinunciando ai 200 delfino in questa annata post-olimpica, il gambarognese ha senz'altro preso una saggia decisione: certo, a quel punto aveva ancora più pressione addosso, perché non avrebbe più potuto fallire la prestazione sui 100 metri, la sua distanza preferita, nella quale aveva fra l'altro vinto un argento continentale in vasca lunga nel 2022.
Le sue performance a Singapore – dove è diventato il 5° migliore della storia nei 50 delfino – hanno infine scacciato ogni dubbio e ogni perplessità. Gli Europei di Parigi l'anno venturo e i Mondiali del 2027 a Budapest gli consentiranno di rimpinguare ulteriormente il palmarès, ma soprattutto saranno fondamentali tappe di avvicinamento al grande appuntamento a cinque cerchi di Los Angeles 2028, dove per la prima volta anche i 50 delfino saranno inseriti nel programma olimpico.