Il Consiglio federale esplora un accordo non vincolante per rafforzare la cooperazione in difesa e armamenti
La Svizzera potrebbe presto concludere un partenariato in materia di sicurezza e di difesa con l'UE. Lo ha annunciato il Consiglio federale, che ha deciso oggi di avviare colloqui esplorativi con Bruxelles. Dopo la loro conclusione, l'esecutivo deciderà sugli ulteriori passi da compiere.
Per rafforzare la cooperazione in materia di politica di sicurezza con Paesi terzi, l'Unione europea ha creato lo strumento del "partenariato in materia di sicurezza e di difesa" (Security and Defence Partnership, SDP). Tali accordi "fungono da quadro di riferimento per la cooperazione esistente e per eventuali ulteriori ambiti di cooperazione futura", indica il Consiglio federale in un comunicato.
"La Svizzera - prosegue la nota - ha interesse ad approfondire la cooperazione con l'UE, in particolare nel settore degli armamenti". Questa cooperazione permette di partecipare a progetti comuni per l'acquisto di equipaggiamenti militari, offrendo al tempo stesso condizioni migliori alle industrie svizzere coinvolte. Grazie a questi accordi, la Svizzera potrebbe accedere a strumenti europei più recenti: con il piano ReArm Europe, che finanzia il riarmo, i Paesi che hanno concluso un SDP possono beneficiare del fondo europeo SAFE, pensato per sostenere la sicurezza comune.
Il partenariato in materia di sicurezza e di difesa, precisa poi l'esecutivo, "è una dichiarazione di intenti non vincolante sul piano giuridico e compatibile con il principio di neutralità". Non comporta obblighi giuridici o finanziari né dipendenze per la Svizzera.