Svizzera

Dazi Usa: Camera commercio svizzero-americana delusa

1 agosto 2025
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La Camera di commercio svizzero-americana ha espresso il proprio disappunto per i dazi del 39% imposte ai prodotti svizzeri. Un fatto particolarmente deludente alla luce degli "sforzi intensi e costruttivi ai più alti livelli politici e diplomatici".

Il governo svizzero e il settore privato hanno "lavorato fianco a fianco per far sì che la Svizzera rimanesse una piazza economica attraente", scrive oggi in una nota la Camera di commercio. L'obiettivo era quello di garantire posti di lavoro, investimenti e la base imponibile nazionale, affrontando allo stesso tempo in modo costruttivo le preoccupazioni degli Stati Uniti in materia di commercio internazionale e investimenti.

L'aliquota tariffaria proposta dal Presidente degli Stati Uniti è particolarmente svantaggiosa per il settore industriale svizzero, soprattutto per le aziende con bassi margini di profitto. I dazi relativamente più bassi concessi ad altre economie occidentali e la forza del franco svizzero aggravano ulteriormente la sfida per gli esportatori svizzeri.

Le ragioni delle tariffe del 39% non sono ancora del tutto chiare, aggiunge la Camera di commercio svizzero-americana. La spiegazione più plausibile è il forte aumento del surplus commerciale della Svizzera con gli Stati Uniti. La Camera di commercio stima un aumento del 56% tra il 2024 e il 2023.

Ci sono tuttavia anche motivi per un "cauto ottimismo". Ieri - ricorda la Camera di commercio - l'amministrazione Trump ha infatti dichiarato di essere aperta a ulteriori colloqui.