Si tratta di ‘un’offerta migliorata’, spiega Ignazio Cassis. Ma il ministro del Commercio Lutnick si dice ‘non ottimista’
Il ministro dell'Economia Guy Parmelin, partito a sorpresa nella notte alla volta degli USA, porta a Washington una nuova offerta del governo elvetico per risolvere la disputa doganale. Lo ha confermato oggi Ignazio Cassis durante una conferenza stampa nei Grigioni.
In mattinata il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) aveva confermato il viaggio all'agenzia Keystone-ATS, precisando solamente che Parmelin condurrà colloqui a livello ministeriale durante la sua permanenza.
Cassis, interpellato in merito da un corrispondente di Keystone-ATS durante la sua visita a Reichenau (GR), ha fornito qualche dettaglio in più. "Abbiamo preparato un'offerta migliorata per gli Stati Uniti", ha detto, precisando che Parmelin si è proprio recato Oltreoceano per discutere la proposta con le autorità USA. Il viaggio del ministro dell'Economia fa parte del secondo round di negoziati sulla questione doganale.
Secondo l'agenzia americana Bloomberg, durante il suo soggiorno a Washington, Parmelin incontrerà il ministro del Commercio statunitense Howard Lutnick. Quest'ultimo non sembrava molto ottimista prima dell'incontro riguardo a un accordo nella disputa sui dazi. "Il governo è sempre pronto ad ascoltare. Trump è pronto anche lui", avrebbe affermato, stando a quanto pubblicato dal canale televisivo dell'agenzia di stampa: "Sentiamo cosa hanno da dire – avrebbe detto Lutnick riferendosi alla delegazione svizzera –, ma lo sapete: non sono ottimista".
La partenza improvvisa di Parmelin è avvenuta dopo la cancellazione all'ultimo momento di un suo intervento previsto per oggi al "Giorno dell'economia 2025", organizzato da Economiesuisse. Secondo quanto dichiarato da Economiesuisse all'agenzia finanziaria AWP, il motivo della cancellazione è proprio il viaggio negli Stati Uniti.
Lo scorso primo agosto Trump aveva annunciato dazi doganali del 39% sulle merci importate dalla Svizzera. Poco prima dell'entrata in vigore di tali dazi, il 7 agosto, Parmelin e la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter si erano recati negli Stati Uniti per dei colloqui. Tuttavia, l'incontro con il segretario di Stato americano Marco Rubio non aveva portato a nessuna soluzione nella disputa doganale.