Svizzera

Il Consiglio Nazionale respinge il divieto di adozioni internazionali

La mozione contro la proposta del Consiglio Federale passa con 151 voti favorevoli.

10 settembre 2025
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Le adozioni internazionali devono continuare ad essere possibili. Questo è quanto stabilito da una mozione adottata oggi dal Consiglio Nazionale con 151 voti favorevoli, 31 contrari e 15 astensioni. La mozione si oppone alla proposta del Consiglio Federale che intende porre fine a questa pratica.

Lo scorso 29 gennaio, l'esecutivo aveva incaricato il Dipartimento Federale di Giustizia e Polizia (DFGP) di elaborare un progetto di legge per vietare le adozioni internazionali. Beat Jans, responsabile del dossier, aveva motivato questa decisione con il rischio di abusi, sottolineando che nessuna normativa, per quanto severa, può eliminarlo completamente. Jans aveva ricordato le numerose irregolarità verificatesi tra il 1970 e il 1999.

Un gruppo di esperti aveva sostenuto che una revisione legislativa profonda sarebbe stata un impegno sproporzionato rispetto al numero di richieste di adozioni internazionali, in netto calo negli ultimi anni. Gli esperti avevano concluso che rinunciare definitivamente alle adozioni internazionali sarebbe stata l'alternativa più efficace per garantire la legalità e tutelare i bambini.

L'annuncio del governo ha suscitato resistenze, specialmente da parte di associazioni e genitori adottivi. Simone Gianini, relatore commissionale, ha criticato l'annuncio definendolo privo di tatto e umanità, affermando che ha gettato un'ombra di sospetto sulle persone adottate e le loro famiglie. Gianini ha riconosciuto gli abusi del passato, ma ha definito la decisione "falsa, sproporzionata e controproducente", sottolineando che l'adozione internazionale è spesso l'unico modo per dare un futuro a molti bambini.

La commissione ha quindi presentato una mozione per chiedere al governo di rivedere la sua decisione, proponendo invece una modifica del quadro giuridico per estendere i meccanismi di controllo e ridurre il rischio di abusi.

Beat Jans, ministro di giustizia e polizia, ha risposto alle critiche negando che il governo volesse gettare sospetti sui genitori adottivi o sui loro figli, esprimendo rispetto per queste persone. Ha sottolineato la necessità di valutare se vietare le adozioni internazionali o se siano sufficienti dei correttivi, lasciando al Parlamento la decisione finale sulla base dei risultati della consultazione e del messaggio governativo. Jans ha criticato la mozione della commissione, ritenendola troppo restrittiva per le opzioni disponibili, specialmente per i Cantoni competenti in materia.