Svizzera

Il Consiglio Nazionale approva mozione per informazioni più tempestive sui reati sessuali

La proposta mira a rendere note le iscrizioni nel casellario giudiziale prima della sentenza definitiva

10 settembre 2025
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Per evitare recidive in caso di reati relativi alla sfera sessuale, in futuro dovrebbe essere possibile rendere note, a determinate condizioni, le iscrizioni nel casellario giudiziale anche quando non è stata ancora pronunciata una sentenza passata in giudicato. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale approvando, con 175 voti contro 21 e 2 astensioni, una mozione del "senatore" Beat Rieder (Centro/VS).

Già oggi, le associazioni sportive o le organizzazioni giovanili possono chiedere un estratto specifico per privati per vedere se una persona è pregiudicata per reati sessuali.

Secondo l'atto del "senatore Vallesano, la legge federale sul casellario giudiziale informatizzato va però modificata: le decisioni penali concernenti questo tipo di reati devono figurare sull'estratto dopo la pronuncia in prima istanza, e non soltanto dopo una sentenza definitiva. Questo principio dovrà applicarsi perlomeno nei casi in cui non viene contestata la colpevolezza accertata in primo grado.

Stando al testo della mozione, attualmente sull'estratto specifico per privati compaiono le sentenze che prevedono un divieto di esercitare un'attività o una professione o un divieto di avere contatti o di accedere ad aree determinate emanato allo scopo di proteggere minori, altre persone particolarmente vulnerabili o pazienti nel settore sanitario. Esso mira a meglio proteggere questi gruppi dai delinquenti sessuali.

Tuttavia questa protezione è inadeguata, poiché contempla unicamente le sentenze passate in giudicato, che a volte vengono emesse solo diversi anni dopo. In questo lasso di tempo, l'autore può continuare a lavorare e potenzialmente commettere altri reati sessuali.

Secondo Rieder, la novità non è in contrasto con la presunzione di innocenza, che continuerà ad essere applicata. Di parere diametralmente opposto il consigliere federale Beat Jans. "Per chi non ha una formazione giuridica, queste informazioni potrebbero facilmente generare, violando la presunzione di innocenza, un'impressione di colpevolezza basata su dati penali che potrebbero essere smentiti nella sentenza definitiva", ha sostenuto il ministro di giustizia e polizia non riuscendo però a convincere il plenum. La mozione è ora trasmessa al governo per la sua attuazione.