Il Consiglio federale accoglie con sollievo l'esito della votazione odierna sulla Legge sull'Id-e: la decisione rafforza la nostra sovranità digitale, la piazza economica e l'accesso senza barriere ai servizi per tutti, ha detto oggi in conferenza stampa il consigliere Beat Jans, sottolineando che verranno prese tuttavia sul serio le preoccupazioni espresse.
La digitalizzazione avanza rapidamente, che lo si voglia o no. Dobbiamo agire attivamente, se non vogliamo semplicemente subirne gli effetti, ha puntualizzato Jans. Centrale è creare condizioni quadro sicure, sia dal punto di vista legale sia tecnico. Con la legge federale sull’Id-e, la Confederazione ha fatto esattamente questo.
La stretta maggioranza dei cittadini vuole un'identità elettronica rilasciata dallo Stato, che garantisca anche la sicurezza. Allo stesso tempo ha espresso il suo sostegno a un'infrastruttura di fiducia che offre nuove possibilità alle autorità e alle imprese. Il Consiglio federale continuerà quindi a lavorare all'identità elettronica.
Esemplificando con una immagine ferroviaria, ha detto il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia, l'infrastruttura di fiducia è la rete ferroviaria svizzera su Internet, e l’Id-e è la locomotiva che traina il treno. Ora si potranno agganciare altri vagoni. L'Id-e deve diventare parte integrante del servizio pubblico.
Il dibattito che ha preceduto la votazione è stato molto acceso. La votazione sulla legge federale sull'Id-e è stata anche una buona occasione per discutere della digitalizzazione in generale e, in particolare, del grande tema della sovranità digitale. Queste discussioni hanno rafforzato la consapevolezza della popolazione in materia di protezione dei dati e sicurezza su Internet, ed è un fatto positivo.
Con la soluzione approvata oggi, la Confederazione assume la responsabilità per l’Id-e e per l'infrastruttura di fiducia necessaria. La sviluppa, la gestisce e - cosa essenziale, ha sottolineato Jans - la legge federale è soggetta al controllo democratico.
Ci tengo, ha poi detto Jans, ad assicurare ancora una volta a tutti coloro che hanno votato: l’Id-e è volontaria. "Potete usufruirne se lo desiderate, ma non siete obbligati", ha detto. Chi vorrà continuare a recarsi personalmente a uno sportello pubblico potrà farlo.
Il consigliere federale ha poi invitato tutti - e soprattutto coloro che hanno combattuto la proposta - a partecipare in modo costruttivo a sviluppare l'applicazione nella maniera più sicura possibile. "Anche se ci resta del lavoro, conto sul fatto che riusciremo a finanziare l'Id-e e l'infrastruttura di fiducia entro la fine del 2026, come pianificato", ha detto.