La lumaca di mare

Le iene sono ingiustamente marchiate come “cattive” nella narrativa collettiva. In realtà questi animali sono creature sociali straordinarie, con gerarchia matriarcale, intelligenza notevole e un ruolo ecologico fondamentale come spazzini. Eppure, continuano a essere perseguitate, avvelenate, intrappolate. SH2 (questo il suo nome) è “la medaglia d’oro tra tutte le iene”, afferma Lise Hanssen, direttrice del Kwando Carnivore Project in Namibia. Nel 2021, il suo collare satellitare ha rivelato che aveva percorso oltre 6’400 chilometri in nove mesi, attraversando la Namibia in lungo e in largo. Il suo viaggio, descritto in uno studio scientifico pubblicato su Ecology and Evolution e co-firmato da Hanssen e Robin Naidoo del WWF, è uno degli spostamenti più lunghi mai documentati per un carnivoro sulla Terra. I maschi di iena maculata di solito si uniscono a clan vicini, ma SH2 ha probabilmente trascorso mesi da solo, alla ricerca infruttuosa di partner. Questo suggerisce che vaste aree del centro del Paese potrebbero essere prive di iene maculate, minacciate da trappole e veleni. E a parte una visita di tre giorni al Parco Nazionale di Etosha, l’intero viaggio si è svolto in territori non protetti.
Sembra una pianta grassa, assomiglia a una pecora ed è piccolissima. In realtà è un mollusco. La Costasiella kuroshimae, affettuosamente chiamata anche “pecora foglia” o “lumaca foglia”, è uno dei pochissimi animali capaci di effettuare la fotosintesi. Lunga appena otto millimetri, vive nelle acque costiere tropicali e subtropicali dell’Asia, dove è stata scoperta nel 1993 vicino all’isola giapponese di Kuroshima. Il suo superpotere? Rubare i cloroplasti alle alghe. La Costasiella si nutre di Avrainvillea, un’alga che ha la forma di una paletta dalla consistenza vellutata. Quando la mangia, assorbe i cloroplasti dell’alga e li immagazzina nel proprio corpo, in strutture simili a foglie chiamate “cerata”. Da quel momento, può trasformare la luce solare in energia, esattamente come fa una pianta. Questo processo, chiamato cleptoplastia, le dona anche il suo caratteristico colore verde brillante con punte rosa o viola e un muso bianco. L’aspetto è da cartone animato: occhi scuri ravvicinati, due antenne che captano segnali chimici nell’acqua per trovare cibo, e quei “cerata” che ricoprono il corpo aumentando la superficie disponibile per la fotosintesi. Per nutrirsi usa una radula, una fila di dentini microscopici perfetti per succhiare le alghe. Come detto, la Costasiella non è l’unico animale con questo talento: anche altre lumache marine, due specie di vermi piatti marini e persino gli embrioni di salamandra maculata gialla praticano la cleptoplastia. Ma lei resta la più fotogenica. Purtroppo, il cambiamento climatico e la perdita di habitat minacciano questa piccola meraviglia dell’evoluzione.
Come si può insegnare italiano nel bosco? È possibile affrontare la matematica nel cortile della scuola? Quali sono i luoghi all’aperto che si prestano all’apprendimento? E quali sono i benefici? Questo libro propone risposte concrete e ispiratrici a queste domande e molto altro ancora.
Pensato per insegnanti della scuola dell’infanzia ed elementare, questo nuovo volume è una risorsa preziosa per chi desidera proporre le proprie lezioni all’aperto, riscoprendo il potere educativo dell’ambiente naturale. Il libro include 200 proposte all’aperto, suddivise per aree disciplinari (lingue, matematica, studio d’ambiente, arti e motricità) e realizzabili in ogni stagione con materiali semplici. I luoghi esterni diventano così spazi ricchi di stimoli, dove le bambine e i bambini possono apprendere attraverso il gioco, l’esplorazione e l’esperienza diretta.
Dopo un’introduzione teorica con consigli pratici per organizzare uscite in sicurezza, il volume offre strumenti concreti per sviluppare competenze disciplinari e trasversali, incoraggiando la cooperazione, la comunicazione, la creatività e l’apprendimento esperienziale. Le proposte, già disponibili in francese, tedesco e spagnolo, sono ora adattate ai contesti scolastici del Ticino, dei Grigioni e dell’Italia.
Curato da SILVIVA insieme a Michela Schenetti, responsabile scientifica della Rete italiana delle scuole pubbliche all’aperto, il libro nasce dall’unione di competenze e visioni per offrire uno strumento utile e accessibile agli insegnanti di lingua italiana.
Il libro pubblicato da Edizioni Junior è ora disponibile in libreria, negli store online e sul sito di SILVIVA. È possibile trovare ulteriori informazioni e leggere alcuni estratti del libro su: https://www.silviva.ch/la-scuola-a-cielo-aperto/ .
Come possono le esperienze all’aperto lasciare il segno? Fare scuola all’aperto permette di creare legami autentici con il territorio?
Il 13 novembre alle 17.30 avrà luogo un webinar proposto dalla community Insegnare all’aria aperta. Sarà un’occasione di confronto tra voci provenienti da contesti diversi, dal mondo della scuola, della formazione e della ricerca, con l’obiettivo di esplorare insieme come accompagnare bambine, bambini e giovani in esperienze concrete e significative.
Tre ospiti con percorsi differenti condivideranno pratiche ed esperienze. Insieme al pubblico si rifletterà su come l’educazione all’aperto può generare ricordi che contano davvero, quali metodi e approcci rendono l’apprendimento all’aperto un’esperienza trasformativa e come costruire una rete tra scuola, famiglie e territorio per sostenere questo tipo di esperienza.
Durante l’incontro interverranno Lucia Carpi (psicomotricista, TNPEE, formatrice, autrice. Collabora con l’Università di Bologna in qualità di docente al Master di 1º livello in Outdoor Education), Michela Schenetti (docente e responsabile Centro di Ricerca sulle Didattiche Attive, Università di Bologna) e Ismaël Zosso (responsabile del Centro Outdoor Education dell’Alta scuola pedagogica del Canton Vaud (HEP VD). La moderazione sarà condotta da Luana Monti (docente area didattica della geografia, SUPSI – DFA/ASP).
L’incontro è aperto a tutte le persone interessate al tema dell’apprendimento all’aperto ed è gratuito. Maggiori informazioni: