Incontri

Dania Gerosa e le imprevedibili direzioni della vita

Amante della storia dell'arte, ha lavorato nel sociale e, dalla diagnosi di sclerosi multipla, la sua vita si è trasformata, ma: ‘Io non sono la malattia’

Dania Gerosa
(© Ti-Press / Samuel Golay)
21 settembre 2025
|

Pubblichiamo un contributo apparso su ticino7, allegato a laRegione

Nata il 28 aprile del 1979, Dania ama il mare, leggere e la natura. Ha una formazione nel sociale ed è la fondatrice di GreenRoom Lugano. La sua vita ha tanti capitoli a cui lei ha sempre dato il giusto ascolto, anche quando faceva male. Fin da ragazza è appassionata di storia dell’arte: non tergiversa troppo e, dopo la maturità, si fionda a Milano per seguire il percorso accademico, ma qualcosa si inceppa: il corso di studi non corrisponde a quello che si aspetta. Molla l’università e si prende una pausa per schiarirsi le idee e, come spesso succede, una sliding door cambia il suo futuro, umano e professionale. Poco più che ventenne, accetta la proposta di fare la volontaria per un’associazione che supporta persone anziane: lì affianca una donna con diagnosi di demenza precoce… e da qui si srotola il resto della storia.

“La pasta è come la vita, se non la giri sicuro si attacca” così canta Gio Evan nella sua Susy, e la giovane Dania per girare la sua vita dopo aver preso coscienza che la sua strada è aiutare il prossimo si iscrive alla Facoltà di Scienze dell’Educazione di Milano, ma pure lì si scontra con un sistema troppo teorico per i suoi gusti. Capitolo università provato e chiuso dopo poco. E ora che farà la nostra eroina che non teme le sfide? «Sono andata un po’ in tilt, non sapevo più che fare, ma non ho mai smesso di crederci.

Un giorno, al bar, apro il giornale e leggo l’annuncio della Supsi (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) che apre gli esami di ammissione per Lavoro sociale». Erano le 15 e le iscrizioni scadevano proprio quel giorno, alle 17. «Non ho aspettato un secondo e mi sono fiondata a preparare il mio dossier per poi spedirlo per posta». Da allora sono passati più di 25 anni, Dania nel frattempo si è laureata, ha lavorato come assistente sociale fino a che, alcune porte si sono chiuse, spalancandone altre, soprattutto sul suo mondo interiore.


© Ti-Press / Samuel Golay

Ascoltarsi

Non è scontato ascoltarsi veramente, non farsi condizionare dall’esterno, dalla mente che urla, mentre magari il cuore sussurra. Dania non si è accontentata ed è andata oltre i dubbi sino a che non ha trovato il lavoro che più le risuonava e che era equalizzato con la sua direzione. «Ascoltarsi è un atto complesso, la mia personalità è poco paziente, ho dovuto impararlo. La tendenza era quella di essere un passo più avanti, ma poi ho sperimentato il fatto di stare, di assorbire gradualmente ciò che arrivava senza essere precipitosa». Dania si rende conto che dietro i panni di una Wonder Woman super funzionale e performativa si nascondeva una personalità un po’ rigida e fissa nel controllo. «Con il tempo e il lavoro su di me ho imparato a rallentare e ad ascoltarmi più profondamente così da potermi conoscere e di riflesso aprirmi verso me stessa e il mondo esterno».

Rinascita

Nell’anno dei suoi 40 anni, Dania riceve una diagnosi che le sconvolge profondamente l’esistenza: sclerosi multipla. «Questa notizia è stata come uno tsunami, ha raso al suolo una serie di mie sicurezze, facendomi confrontare con molte paure rispetto al futuro. Tutto si è ammantato di incertezza a livello temporale del tipo: “Io quanto, come, potrò vivere come sono adesso?”. È stato un colpo di grazia», aggiunge Dania, ma lo dice in termini positivi. «La diagnosi ha ripulito la mia visione sulle priorità. È stato difficile e doloroso, una presa di consapevolezza che ha richiesto tempo, energie, ma me ne sono occupata». Con amore e impegno Dania si prende cura di una nuova strada da percorrere. «È come se fossi rinata una seconda volta, un evento tremendo che mi ha donato una nuova possibilità. Credo che, dal momento in cui abbiamo la possibilità di scegliere, siamo profondamente fortunati e questa fortuna va celebrata anche se il passaggio è tremendamente stretto».

Linfa

Da quella diagnosi del 2019, Dania vuole dare linfa a progetti che mirano a prendersi cura di sé, il primo è un’oasi a Lugano, GreenRoom, uno spazio multiuso. «Qui si cerca l’armonia tra mente, corpo e anima. Per fare questo credo che la natura sia l’unica saggia maestra. Questo è l’intento di GreenRoom: un luogo dove convergono incontri che mirano a benessere, salute e ascolto». Ma non è finita, quest’anno, dopo aver lasciato il suo lavoro in ambito sociale, Dania si è immersa in una nuova sfida. «Sono sempre stata una camminatrice, anche quando, nella prima fase della malattia, una gamba mi si è bloccata. Con pazienza e costanza ho continuato a camminare osservandomi e documentandomi su un atto dato spesso per scontato come il camminare». Dania approfondisce e scopre la camminata metabolica. «Un’attività che lavora su più strati: mente e corpo. È una camminata tecnica in cui si è guidati attraverso contenuti, frasi motivazionali e che termina con un profondo rilassamento che stimola invece la sfera emotiva».


© Ti-Press / Samuel Golay

Vetta

Come si fa a non identificarsi nella sofferenza, nella malattia? «C’è stato un momento in cui mi sono detta: io sono Dania, voglio rimanere me e non identificarmi nella malattia. Io sono io e lei è lei. La sclerosi multipla c’è, ma è un po’ come un’amica scomoda che ogni tanto tengo a braccetto, poi se ne va, poi torna. Per me è stato fondamentale cambiare lo sguardo con cui guardavo la malattia». Dania aggiunge che non è facile, ma ci si può allenare per creare una nuova abitudine, con costanza e amorevolezza. «Sembra un atteggiamento in controtendenza visto che la nostra società vuole tutto e subito, ma penso che sia come tornare a un ritmo più connaturato con noi stessi e, passo dopo passo, con calma, si arriva in vetta». Dulcis in fundo Dania appoggia il suo sguardo su una considerazione che può fare la differenza sugli “inciampi” che la vita può portare: «Non è ciò che ci accade, ma come lo viviamo a determinare lo stato delle cose e la nostra direzione».

Profilo IG: dania.gerosa; sito: www.greenroomlugano.com.


© Ti-Press / Samuel Golay