I piani, in pubblicazione, prevedono 72 camere e un autosilo da 139 posti per un investimento di 24 milioni di franchi. Si chiamerà ‘Hotel Cascata’
Da qualche settimana ormai nell’area dell’ex parco del Boffalorino, all’entrata nord di Chiasso, svettavano le modine. Quanto basta, insomma, per riaccendere la curiosità. Per il terreno edificabile che affaccia sulla rotonda di Largo Kennedy e lambisce l’uscita autostradale che si innesta su via Como si annuncia un nuovo progetto. Passato di mano nel 2015 e da allora di proprietà di una società di Menziken, nel Canton Argovia, il comparto disteso su una superficie di oltre 2’600 metri quadrati aveva già ispirato nel 2022 una proposta, che aveva avuto però poca fortuna. La sola idea che lì avrebbero potuto edificare una stazione di servizio con negozio e, sul tetto, due campi da padel, aveva trovato un muro. Tanto che non se ne è fatto più niente.
Adesso i promotori della Fast Drive Invest hanno deciso di riprovarci, ma con una operazione diversa. Questa volta, infatti, si pensa di dare forma a una struttura alberghiera, che andrebbe così ad ampliare l’offerta presente sul territorio cittadino – oggi, in effetti, gli hotel in attività sono tre – e che ha già un nome: si chiamerà ‘Hotel Cascata’. Nei programmi si prevede di ultimarlo nel 2027. Il tutto per una operazione che prospetta un investimento complessivo da 24 milioni di franchi, 18 dei quali per l’edificazione vera e propria del complesso.
La domanda di costruzione, a carattere preliminare, è stata depositata in Comune e da ieri (e sino al 7 marzo prossimo) è in pubblicazione all’Ufficio tecnico comunale. Nei piani vi è, come detto, la costruzione di un albergo, un ‘business hotel’, da realizzare su tre piani e in grado di mettere a disposizione 72 camere. A completare l’intervento c’è pure un autosilo disposto su quattro livelli da 139 posti auto: 39 da destinare alle necessità dell’hotel e 100 quale parcheggio pubblico.
I contenuti del progetto, firmato dall’architetto Elio Ostinelli di Chiasso, sono racchiusi nella relazione tecnica. E a saltare subito all’occhio è la presenza dell’‘elemento acqua’, che rimanda a un’altra opera dello stesso architetto, l’ex Centro ovale ora Ellipticum. A caratterizzare il nuovo immobile sarà una costruzione sviluppata in lunghezza e composta “da una parte inferiore, dove è realizzato l’autosilo, con pareti chiuse in calcestruzzo armato a formare uno zoccolo sul quale si adagia, nella parte superiore, la struttura dell’albergo”.
Nelle intenzioni della società il piano inferiore ospiterà gli spazi collettivi e di servizio – quindi hall, ricezione, sala per riunioni e ristorante – e si affaccerà, come si legge nella descrizione, “su uno specchio d’acqua che si sviluppa sull’intera lunghezza delle facciate est e ovest e che genera un cascata che interessa le pareti in calcestruzzo del sottostante autosilo”.
Di fatto, si rimarca ancora nella relazione tecnica, “la cascata d’acqua è l’elemento caratterizzante la nuova edificazione e funge da richiamo per i futuri fruitori dell’albergo e anche per l’intera popolazione della regione”. Ciò che ci si troverà davanti, si fa capire, è un hotel adagiato appunto su una cascata. Tanto da ispirarne il nome.
Alla struttura alberghiera si accederà all’altezza del primo piano, che darà sulla strada cantonale, la via San Gottardo, dopo la rotonda di Largo Kennedy. Mentre l’ingresso dell’autosilo pubblico sarà dal livello più alto, su via Vela, e l’uscita al piano terra, su via Silva. Secondo le previsioni, le stime sul viavai degli ospiti prevedono, nei giorni feriali, tra i 50 e i 60 visitatori giornalieri, il sabato tra le 60 e le 70 presenze e la domenica fra le 40 e le 50.
Da programma il progetto si concretizzerà dopo 36 mesi di cantiere e interesserà tre particelle di terreno; fra queste anche una porzione di meno di un migliaio di metri quadri di proprietà del Cantone. Con tutta probabilità la scelta di puntare a un albergo non appare estranea al fatto che sul comparto sussiste un vincolo pianificatorio. Ci si muove, infatti, in zona Aep – ‘attrezzature ed edifici pubblici’ –, il che pone dei paletti. Non dovrebbe, per contro, frenare l’operazione la presenza di acque nel sottosuolo. Aspetto che aveva inciso, per contro, sull’idea originaria di realizzare una stazione di servizio.