Lasciata a casa la dipendente attiva da 20 anni in ditta, ma non per le polemiche sull'immagine della campagna di reclutamento, assicura Bernasconi
Non hanno avuto alcun ruolo le polemiche divampate in merito all’apprendista col velo, la cui immagine figura ancora nella homepage di Ail Sa, sul licenziamento della responsabile delle pubbliche relazioni dell’azienda. Lo afferma con convinzione Angelo Bernasconi presidente del Consiglio di amministrazione delle Aziende industriali di Lugano Sa (società detenuta al 100% dalla Città di Lugano). La controversa immagine scelta per la campagna di reclutamento degli apprendisti è «soltanto una coincidenza (sciagurata, ndr), perché la decisione di disdire il contratto di lavoro rientra nel processo di riorganizzazione della società, che riguarda la valutazione di tutte risorse, compreso il settore della comunicazione». Il nome della responsabile figura nell’organigramma di Ail Sa.
Una coincidenza temporale, quella tra il licenziamento della responsabile delle pubbliche relazioni dell’azienda e l’immagine scelta per la campagna di reclutamento, che risulta difficilmente convincente, alla luce delle critiche apparse sul ‘Mattino della domenica’ e delle successive prese di posizione di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi. Insomma, la lettera di disdetta del rapporto di lavoro inviata alla dipendente, che lavora nella ditta da circa una ventina d’anni è destinata a suscitare una serie di ulteriori interrogativi... «Però, la riorganizzazione in Ail è in atto da tempo – spiega il presidente del Cda di Ail Sa –. Posso dire che la responsabile della comunicazione, in quanto quadro, non soddisfaceva i requisiti richiesti. La decisione di disdetta del rapporto di lavoro era già stata presa prima della campagna di reclutamento». Il fatto che la giovane indossasse il velo non dovrebbe avere alcuna rilevanza, tuttavia il domenicale ha colto la palla al balzo per prendere di mira Ail.
Chi ha deciso di pubblicare l’immagine in questione per la campagna di reclutamento? «L’immagine per la campagna di reclutamento non è stata scelta dal sottoscritto – risponde Bernasconi –. La campagna è stata impostata da lungo tempo ed è stata approvata dalla direzione. Peraltro, nel nostro sito ci sono immagini di diversi nostre collaboratrici e nostri collaboratorI è una prassi in atto da alcuni anni». Il presidente del Cda nega il legame tra l’immagine criticata dal domenicale della Lega e il licenziamento della responsabile delle pubbliche relazioni: «Col senno di poi, avremmo potuto migliorare la campagna, ma non è un rimprovero che faccio alla responsabile, perché il licenziamento, come detto, era già stato deciso. Tanto che era sulla mia scrivania da settimane e ribadisco non è dovuto all’immagine scelta. Non vorrei che passasse il messaggio che in Ail si viene licenziati ogni volta che si commette uno sbaglio».
La disdetta del rapporto di lavoro inviata alla dipendente di Ail Sa è motivata dall’insoddisfazione sulla comunicazione aziendale. La campagna di reclutamento, stando a quanto abbiamo appreso, rappresenterebbe la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. La responsabile delle pubbliche relazioni dell’azienda risponde direttamente al Cda di Ail Sa, precisa Bernasconi. La produzione dell’unità diretta dalla responsabile avrebbe suscitato perplessità e non ha soddisfatto gli obiettivi richiesti dalla direzione. La responsabile sarebbe finita nel mirino per altre comunicazioni, che la dirigenza ha considerato come sbagli ben più rilevanti.