L’esecutivo di Lugano firma la risoluzione di conferma del municipale centrista, che però nel 2026 compirà 70 anni e da statuto sarà tenuto a lasciare
Centro-Udc, 1-0 e palla al... centro. Nella sfida tra Filippo Lombardi e Marco Chiesa per il ruolo di rappresentante del Municipio di Lugano nel Consiglio di amministrazione (Cda) di Aziende Industriali di Lugano (Ail) Sa, l’ha spuntata il primo. Durante la seduta di giovedì, la maggioranza dei municipali non coinvolti nella decisione ha votato a favore della continuità invocata anche da Ail stessa in una lettera arrivata a Palazzo civico a ridosso di Pasqua. Una continuità a tempo, però: nel maggio dell’anno prossimo l’ex consigliere agli Stati centrista compirà 70 anni e da statuto dovrà lasciare la carica. Una scadenza precisata anche nella risoluzione firmata che verrà sottoposta al Consiglio comunale (Cc) del 12 maggio, che avrà l’ultima parola.
Il tema è emerso pubblicamente tre settimane fa, dopo che ‘laRegione’ ha pubblicato il contenuto della lettera di Ail, firmata dal presidente del Cda Lukas Bernasconi e dal segretario Mario Antonini. Uno scritto che lasciava intendere preoccupazione per le richieste municipali “tese all’implementazione di strategie volte ad aumentare gli afflussi monetari a favore del Comune”. Dalla Città – impegnata in un’importante manovra di rientro finanziario che dovrebbe permettere di risparmiare dieci milioni di gestione corrente e guadagnarne altri duecentocinquanta milioni circa tramite dismissioni varie, per abbattere il debito da un miliardo di franchi –, che detiene il 100% delle azioni di Ail, sono già arrivate delle richieste di far in modo che i contributi aumentino e il timore è che queste richieste si facciano ancor più pressanti. A maggior ragione, se a sedere nel Cda sarebbe stato il capodicastero Finanze, Chiesa appunto. Il tutto, in un periodo di transizione anche per la società, che ha appena rinnovato significativamente il proprio organigramma e i vertici, con la partenza del Ceo Andrea Prati.
La maggioranza dell’Esecutivo si è dunque di fatto allineata alla richiesta di Ail, fatto controverso secondo un atto parlamentare di Avanti con Ticino&Lavoro, che si è chiesto se il Municipio avrebbe agito senza condizionamenti o meno, rimarcando le problematiche (a livello di risorse umane, ma citando anche aspetti finanziari e immobiliari di Ail e delle società affiliate) che hanno interessato la società negli ultimi mesi. Sempre l’interpellanza ha anche tematizzato la questione anagrafica del capodicastero Sviluppo territoriale e proprio quest’aspetto ha, stando a nostre informazioni, suscitato qualche perplessità anche in Municipio: ci sarebbe dell’incoerenza in una scelta definita di continuità, ma con un timer incorporato e anche piuttosto a breve termine. Sia come sia, a meno che il Cc non bocci la risoluzione, il tema è posticipato di un ulteriore anno. Per Chiesa a questo punto potrebbero aprirsi le porte del Cda della Casinò Sa, sembrerebbe al posto di Paolo Sanvido che dovrebbe in tal modo concentrarsi unicamente sulla direzione. Tuttavia, l’ipotesi di un municipale nel Cda suscita malumori anche in via Stauffacher, dato che sono tutti usciti nel 2013, tra le polemiche.
Quest’ultima nomina è di competenza del Municipio e seguirà nelle prossime settimane. Prima, il rinnovo delle cariche nei Cda di Ail e Tpl (Trasporti Pubblici Luganesi) Sa, gli unici due in mano al Legislativo. In Ail attualmente siedono: il presidente Lukas Bernasconi e Gian Maria Bianchetti in quota Lega-Udc (rispettivamente capogruppo e consigliere comunale della Lega), il vicepresidente Filippo Zanetti (copresidente sezionale del Ps), due membri in quota Plr (il segretario Mario Antonini e Fabio Forrer), e Angelo Bernasconi per il Centro (ex consigliere comunale, Ceo ad interim dopo la partenza di Prati). Ebbene, salvo sorprese dell’ultimo, le novità saranno: Paolo Beltraminelli (presidente sezionale del Centro e consigliere comunale) al posto di Angelo Bernasconi e Tiziano Galeazzi (capogruppo Udc) al posto di Bianchetti. Confermati gli altri. Per Tpl, i posti decisi dal Cc attualmente sono ricoperti dal municipale Filippo Lombardi (Centro), da Massimo Brignoni (Plr), Antonella Pan Fassora (Lega) ed Elena Rezzonico (consigliera comunale Ps). Quest’ultima verrà sostituita da Boas Erez, la rappresentante leghista dalla consigliera comunale Luisa Aliprandi, Brignoni da Giovanni Luatti in casa liberale-radicale. Confermato Lombardi, che il Cda lo presiede.
In totale, i due gruppi di amministratori si ritroveranno con più consiglieri comunali di oggi: Bernasconi e Aliprandi per la Lega (ci sarebbero poi Andrea Sanvido e Maruska Ortelli, consiglieri comunali a Lugano ma in rappresentanza del Cantone in Tpl Sa), Galeazzi per l’Udc – il quale, secondo nostre informazioni, dovrebbe però lasciare il Cc –, Beltraminelli per il Centro (e Lombardi in entrambi i Cda, ma è municipale). Uno stato di cose perfettamente legale con il regolamento attuale sulle società partecipate, ma che cozza uno dei principi di fondo – nonché il più controverso per una parte politica – del nuovo regolamento, che prevederebbe il divieto di nomina nei Cda dei consiglieri comunali. Dopo dodici anni di attesa l’anno scorso, a un mese delle elezioni, era stato firmato il rapporto (con riserva da parte dei rappresentanti di Lega, Udc e Centro) sulla governance delle partecipate stilato dalla Commissione speciale sul relativo messaggio municipale. Tuttavia, nuova legislatura e nuova commissione, ora presieduta da Natalia Ferrara (Plr) e il rapporto è stato ritirato e sono in corso nuovi approfondimenti.