Con la recente individuazione di due cuccioli è stata confermata la formazione del branco Bedretto. L'Ucp: ‘La distinzione con singoli lupi è rilevante’
Sono ora sette i branchi di lupi identificati in Ticino. Ai cinque (Onsernone, Val Colla, Carvina, Lepontino e Gridone) indicati a metà luglio dal Dipartimento del territorio (Dt) se ne sono infatti aggiunti altri due: il branco Madom (tra la bassa Vallemaggia e la bassa Verzasca) e il branco Bedretto. In entrambi i casi l’Ufficio della caccia e della pesca (Ucp) ha potuto confermarli (rispettivamente il 25 luglio e l’11 agosto) a seguito dell’individuazione di almeno due giovani lupi dell’anno. Tenendo poi conto che nel cantone sono presenti pure tre coppie stabili, l’Ucp stima che in Ticino vi siano 26-28 adulti, ai quali vanno aggiunti “quattro cuccioli osservati e tre individui adulti singoli su cui è pendente un ordine di abbattimento (Bavona, Comune di Blenio e Bellinzonese)”. Insomma, i lupi si sono riprodotti, confermando quindi l’aumento degli esemplari presenti sul territorio. E, in ogni caso, “il monitoraggio continua per verificare altre eventuali cucciolate”, sottolinea l’Ucp interpellato da ‘laRegione’.
Ma concretamente cambia qualcosa se sul territorio vi sono branchi, coppie o lupi solitari? In effetti “la distinzione fra singolo lupo e branco è rilevante”, afferma l’Ucp. E questo in particolare per quanto riguarda “una entrata in materia di un abbattimento reattivo in caso di danni rilevanti ad animali da reddito” secondo l’Ordinanza federale sulla caccia. Più precisamente per singoli lupi “l’abbattimento è autorizzabile da un Cantone se vengono superate soglie precise di danno ad animali da reddito su un periodo di riferimento (per esempio almeno 6 ovini/caprini uccisi nell’arco di 4 mesi)”. Tuttavia, rende attenti l’Ucp, “in queste soglie non possono essere conteggiati gli animali da reddito non protetti a regola d’arte con misure di protezione del bestiame che ragionevolmente erano esigibili”. Questa procedura viene applicata anche alle coppie di lupi.
Per i branchi, invece, le normative prevedono un approccio un po’ diverso. Anche in questo caso la regolazione reattiva è ammessa, “ma la decisione di un Cantone è vincolata dall’autorizzazione da parte dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) su richiesta dello stesso Cantone”, sottolinea l’Ucp. Regolazione che di norma permette “l’abbattimento solo dei giovani dell’anno (al massimo fino a due terzi di questi) tra giugno e agosto, se sono stati uccisi almeno otto ovini o caprini oppure se sono stati uccisi o feriti in modo grave almeno un bovino, un equino o un camelide del nuovo mondo”. L’Ucp precisa pure che, “in via eccezionale, è inoltre possibile abbattere un altro animale di un branco (un adulto), al di fuori della madre, qualora questo presenti un comportamento indesiderato”. Insomma, per i branchi la soglia di animali da reddito uccisi per autorizzare una regolazione reattiva è leggermente superiore. Inoltre i cuccioli nascono generalmente tra fine maggio e inizio giugno, rimanendo poi in tana e in luoghi circoscritti per circa due o tre mesi. Non è quindi scontato identificare i giovani e inviare il dossier all’Ufam e ottenere il permesso di abbatterli nel periodo indicato dalla legge (tra giugno e agosto).
Asticelle che entrano in gioco proprio per il caso di Bedretto. Infatti “il 26 luglio è stata accertata una predazione di 7 ovini attribuibile al lupo” (gli animali erano protetti adeguatamente). Essendo dunque l’Ucp a conoscenza della presenza di una coppia, esso “stava preparando il dossier per l’entrata in materia dell’abbattimento di un singolo lupo”. Tuttavia, “con l’acquisizione a inizio agosto in Valle Bedretto delle evidenze di una presenza certa di almeno due cuccioli, la possibilità di una regolazione reattiva è decaduta non essendo stata raggiunta la soglia di 8 capi di ovino/caprino predati”. Non essendo poi ragionevolmente più possibile richiedere la regolazione reattiva del branco (possibile solo tra giugno e agosto), l’Ucp ha quindi deciso di richiedere una “regolazione proattiva di base per il nuovo branco, con prelievo di due terzi dei giovani dell’anno (quindi al momento si parla di un esemplare)”. L’Ucp ricorda poi che la regolazione proattiva (in altre parole preventiva) “comincia a inizio settembre e termina a fine gennaio dell’anno successivo e le decisioni sono di competenza del Cantone in base al preavviso vincolante dell’Ufam”.
Restando in Valle Bedretto, circa un anno fa (7 agosto 2024) il Consiglio di Stato aveva autorizzato l’abbattimento di un singolo lupo a seguito della predazione di almeno 11 ovini non proteggibili nei pressi del passo della Novena. Abbattimento che però non era andato a buon fine nel periodo stabilito per eseguirlo. La domanda sorge dunque spontanea: si tratta di un lupo che si è poi riprodotto? No: “L’individuo identificato geneticamente come responsabile di questa predazione nel 2024 non è più stato rilevato in Svizzera da allora e la coppia riproduttiva del nuovo branco Bedretto è composta da altri individui”, sottolinea l’Ucp.
Infine, in generale, può essere considerato più problematica la presenza di un branco o di un singolo lupo solitario? “I branchi sono fortemente legati al loro territorio, che conoscono bene e nel quale si muovono abitualmente”, spiega l’Ucp. “La strategia definita a livello svizzero prevede che se questi non hanno un comportamento indesiderato vanno di principio mantenuti e al massimo possono essere regolati nei loro effettivi (regolazione proattiva di base)”. I cosiddetti lupi in dispersione, invece, “non avendo un’area stabile di riferimento, sono spesso spinti da fame, stanchezza dovuta ai lunghi spostamenti e pressioni dai lupi residenti. Questo li porta ad adottare un comportamento a volte più imprevedibile e opportunistico e a muoversi anche in zone insolite o non abitualmente frequentate, talvolta semplicemente perché non conoscono il territorio e le fonti di cibo disponibili”.