L'ha decretata il Consiglio di Stato dopo la predazione tra maggio e luglio di 13 pecore nelle vicinanze degli abitati di Bellinzona e Giubiasco
Ha le ore contate il lupo di Artore, autore della predazione di 13 pecore tra maggio e luglio nelle immediate vicinanze degli abitati di Giubiasco e Bellinzona. Lo ha decretato il Consiglio di Stato, il quale ha disposto l'abbattimento dell'esemplare. Sulla base delle ferite riscontrate sugli animali predati, ma pure dall'analisi del Dna relativa alla predazione del 13 maggio, è stato possibile stabilire che a compiere gli attacchi è stato un singolo lupo, più precisamente l'esemplare M243 che non fa parte di alcun branco. La sua presenza, sempre sulla base delle analisi del Dna, era stata identificata con certezza nei pressi di Roveredo verso la fine del mese di febbraio.
La serie di predazioni avvenute fra Giubiasco e Bellinzona risulta inusuale, in quanto di norma in questa stagione la selvaggina rimane in quota, per cui un lupo non dovrebbe spingersi così in basso per predare. Nel suo comunicato, il governo ricorda come nelle vicinanze della zona in cui sono avvenute le predazioni vi sia un'importante presenza di persone e, in particolare, una scuola dell'infanzia ad appena 500 metri in linea d'aria.
Sulla base dell’Art 9b dell’Ordinanza federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (Opc), il Cantone può rilasciare un’autorizzazione di abbattimento per singoli lupi non appartenenti a un branco che causano danni rilevanti ad animali da reddito o che mettono in pericolo le persone. L’Art 9b al capoverso 4 cita: “Un pericolo per le persone sussiste in particolare se un lupo si aggira spontaneamente e regolarmente all’interno o nelle immediate vicinanze di insediamenti, mostrandosi troppo poco timoroso nei confronti dell’uomo”.
Negli ultimi tempi, l'attività di monitoraggio del lupo in questione tramite i guardiacaccia è stata intensificata e ha potuto accertare che, solamente nel mese di luglio, M243 è sceso in tre occasioni verso l'abitato di Bellinzona, in zona Artore. Fino a ora, in mancanza di un decreto di abbattimento, i guardiacaccia in caso di avvistamento potevano unicamente procedere a tiri dissuasivi con proiettili di gomma. Adesso, per i 60 giorni successivi alla pubblicazione della decisione sul Foglio ufficiale, i guardiacaccia avranno la possibilità di abbattere l'esemplare M243. Starà a loro valutare l'eventuale necessità di una collaborazione con i cacciatori.