Michele Egloff per l'Unità di sinistra interpella l'esecutivo di Bellinzona riguardo alla pratica della struttura che dà priorità a chi paga di più
Posti all'asilo nido ‘Drago Mago’ di Bellinzona messi "all'asta". È quanto viene segnalato da un'interpellanza presentata per l'Unità di sinistra dal consigliere comunale Michele Egloff. In sostanza, viene spiegato, le famiglie che offriranno la rata più alta potranno aggiudicarsi uno degli otto posti liberi rimasti disponibili all'asilo. "L’accudimento dei bambini in età prescolare è motivo di preoccupazione per molti genitori: i posti negli asili nido del Bellinzonese non sono sufficienti, con liste d’attesta che non garantiscono un posto ai propri figli addirittura fino al 2028. La situazione è grave", si legge nell'interpellanza. Un recente studio condotto dal Cantone indica una "carenza conclamata di posti per l’accudimento di bambini in età prescolastica nel Bellinzonese, unica regione del Ticino dove l’offerta è insufficiente anche nell’ipotesi che le preferenze delle famiglie siano meno propense all’accudimento formale". Ad aumentare i posti interviene L’Associazione Polo Sud, che è titolare dei centri extrascolastici Polo Sud e gestisce per conto del Comune di Bellinzona i centri extrascolastici La Girandola, che dal 1° ottobre apre l’asilo nido Drago Mago in via Dragonato con 23 posti. Drago Mago offre rette "che non sono per le tasche di tutti: rette mensili che arrivano a 4'000 franchi per i bambini più piccoli, senza l’accenno di aiuti cantonali e comunali sulla riduzione della retta". Per ovviare alla mancata possibilità della maggior parte delle famiglie di pagare tali rette, viene spiegato nell'interpellanza, Drago Mago offre un pagamento rateale: i genitori possono decidere quanto pagare al mese. Scegliendo di pagare una rata alta finiranno di pagare prima le rette arretrate, scegliendo una rata bassa finiranno di pagare quando il bambino sarà alle scuole elementari.
"Quello che lascia particolarmente basiti è il criterio di assegnazione dei posti: la priorità di iscrizione viene data ai genitori che offrono la rata più alta. Ciliegina sulla torta: il 26 agosto viene spedita dall’associazione Polo Sud ai genitori che già usufruiscono dei servizi extrascolastici una e-mail il cui oggetto è: ‘Ancora 10 posti liberi al Drago Mago. Priorità a chi offre la rata più alta’. Gli ultimi posti sono praticamente messi all’asta, speculando sulla disperazione dei genitori che non trovano un posto per i loro figli", scrive il consigliere comunale dell'Unità di sinistra.
Alla luce di questa situazione Egloff chiede lumi al Municipio: "La carta dei servizi del Drago Mago indica che i pasti sono offerti dalla Città di Bellinzona. Qual è il ruolo del Municipio nell’apertura, nella gestione e nel supporto finanziario del Drago Mago? E come valuta il Municipio il criterio di assegnazione dei posti proposta dall’Associazione Polo Sud?". Il consigliere comunale chiede quindi se il Municipio non voglia prendere posizione, denunciare e distanziarsi da tali pratiche. "Quante e quali collaborazioni ha il Comune di Bellinzona con l’Associazione Polo Sud (convenzioni, mandati di prestazione, altre forme di collaborazione o prestazione di servizi)? Con quali scadenze? Quali sono i prerequisiti per il rinnovo? Con quali strumenti e modalità vengono monitorati e valutati l’agire e le prestazioni subappaltate all’Associazione Polo Sud?". Il consigliere comunale ricorda che "l’indebitamento di giovani famiglie per l’accudimento dei loro figli non è ormai più un tabù: come valuta il Municipio questa prospettiva, con le possibili e probabili derive in ottica sociale?". Infine Egloff chiede ragguagli riguardo a un progetto della Città di cui abbiamo riferito nel nostro giornale nell'edizione dello scorso 12 marzo: "A che punto è l’implementazione di centri extrascolastici con tariffe uniformate su tutto il territorio cittadino presenti nei principali quartieri bellinzonesi e strutturati in modo da assicurare accessibilità e orari flessibili e il più possibile omogenei, nel quale si accennava alla possibilità di integrare anche gli asili nido?".
«In Ticino – e quindi anche a Bellinzona – la vigilanza sulle strutture di accoglienza, come asili nido e centri extrascolastici, è di competenza cantonale. In particolare, l'Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (UfaG) è incaricato di verificare che le tariffe applicate siano conformi alle direttive del Cantone, insieme a una serie di altri criteri da rispettare», precisa Renato Bison, capodicastero Educazione, cultura, giovani e socialità. La Città, prosegue il municipale, può eventualmente segnalare situazioni particolari, ma non ha la facoltà di intervenire direttamente: questa competenza spetta esclusivamente al Cantone. «Va inoltre precisato che i posti offerti dal nuovo centro Drago Mago non sono sussidiati dal Cantone. La struttura ha ricevuto l’autorizzazione cantonale per l’esercizio del servizio, ma in quanto realtà privata è libera di proporre posti di asilo nido applicando tariffe che le permettano di coprire i propri costi. Né il Cantone né la Città versano sussidi a questa struttura», spiega. Bison tiene poi a chiarire un punto che ha generato confusione: i pasti non sono offerti dalla Città. L’indicazione riportata sul sito è stata una svista da parte dell’associazione, che ha subito corretto la comunicazione scusandosi. In conclusione, evidenzia il municipale, la Città non ha alcun legame diretto con il nuovo centro Drago Mago e non versa sussidi Lfam (Legge per le famiglie). «Per beneficiare di tali sussidi occorre infatti essere sussidiati dal Cantone, condizione che in questo caso non si applica. È un peccato, perché con i contributi cantonali le tariffe sarebbero certamente state più basse, anche fino a dimezzarsi e oltre».
La modalità di assegnazione dei posti fa discutere, poiché la priorità di iscrizione viene data a chi offre la rata più alta. «La retta piena è effettivamente molto alta per i bambini piccoli», riconosce Matteo Cheda, presidente dell’Associazione Polo Sud che gestisce anche il nido Drago Mago. «Questo poiché hanno bisogno di molto personale e dato che il Cantone non sussidia la nostra struttura siamo costretti ad applicare tariffe che corrispondano ai costi effettivi che abbiamo», spiega. «E per chi non è in grado di pagare una retta così alta abbiamo pensato alla possibilità di pagare a rate. La cifra la facciamo decidere alle famiglie, noi diamo priorità a coloro che pagano quella più alta, così con i soldi che riceviamo creiamo nuovi posti di asilo nido e possiamo sgravare le liste di attesa. Perché fondamentalmente lo scopo è usare questi soldi per risolvere il problema della mancanza di posti», rileva. «Va fatto presente che se non si dimostra di avere una base economica sicura il Cantone non rilascia il permesso per aprire un asilo nido. L’autorizzazione viene rilasciata se si dimostra di poter coprire i costi e noi abbiamo stabilito determinate tariffe per riuscirci, pur essendo consapevoli che queste non siano alla portata di tutti», conclude.