Ma non solo Bellinzona e non solo sport: interrogazione interpartitica al governo pone l’accento anche sugli eventi culturali con star straniere
“Quale margine d'azione per salvaguardare manifestazioni sportive e culturali di rilevanza cantonale?”. Come il direttore dell'Organizzazione turistica regionale, Juri Clericetti, ha auspicato da queste colonne, la politica si attiva dopo la decisione di annullare l'edizione 2025 del Galà dei Castelli di Bellinzona essendo il comitato organizzatore obbligato a saldare oneri fiscali che in precedenza aveva escluso dai propri calcoli. Da tassare non solo i premi in denaro, ma anche altre prestazioni quali vitto, alloggio e trasporti. Perciò i granconsiglieri Fabrizio Sirica (Ps), primo firmatario, Patrick Rusconi (Plr), Claudio Isabella (Centro), Matteo Buzzi (Verdi), Alain Buehler (Udc) e Andrea Censi (Lega) rivolgono alcune domande al Consiglio di Stato dal punto di vista fiscale: qual è il margine di manovra di cui dispone l’autorità fiscale cantonale per prevedere regimi specifici o forfettari per manifestazioni culturali e sportive di rilevanza internazionale? Come valuta la possibilità di applicare, per queste manifestazioni, regimi fiscali ad hoc come avviene in altri cantoni? È ipotizzabile un intervento normativo o interpretativo che consenta di escludere dalla base imponibile alcune prestazioni accessorie (vitto, alloggio, trasporti, come avveniva in passato, almeno per quelle che vengono spese sul territorio cantonale)?
Nel caso specifico del Galà di atletica, che avrebbe dovuto festeggiare la sua 15esime edizione, l’annuncio “rappresenta un colpo duro per il mondo dello sport ticinese. Negli anni, questa manifestazione è diventata non solo una vetrina di rilievo internazionale per l’atletica leggera, ma anche uno strumento importante per la promozione della disciplina a livello regionale, capace di entusiasmare le giovani generazioni e avvicinarle allo sport di alto livello”. Il Galà “ha inoltre generato un indotto economico significativo sul territorio bellinzonese – pari a oltre 440’000 franchi nel 2024 – sostenendo direttamente e indirettamente numerosi attori locali nei settori del turismo, della ristorazione, dei servizi e della comunicazione”. Il comitato organizzatore, proseguono i deputati, segnala che le difficoltà derivano in particolare da un recente intervento dell’autorità fiscale cantonale, che ha considerato una diversa base imponibile ai fini della tassazione degli atleti stranieri, includendo anche spese accessorie quali vitto, alloggio e trasporti, e rendendo così insostenibile il bilancio dell’evento.
Al CdS viene pertanto chiesto di chiarire se e come intenda agire in generale “per evitare che situazioni analoghe si ripetano, per garantire la continuità di iniziative che arricchiscono il nostro cantone, in particolare quali soluzioni si possono trovare per far sì che l’edizione 2026 e quelle successive potranno svolgersi”. In generale, proseguono gli interroganti, è previsto un sostegno straordinario o strutturale per manifestazioni che contribuiscono in modo rilevante alla promozione dell’attività sportiva, alla coesione sociale e alla visibilità del cantone, ma che versano in situazione di contingente difficoltà? Il governo concorda nel sostenere il Galà affinché possa riprendere dal 2026? Esistono strumenti che permetterebbero, in casi eccezionali, un intervento del Cantone per colmare le difficoltà legate a mutamenti di natura fiscale o regolatoria?
“I dati presentati dal comitato organizzatore mostrano chiaramente un'imposizione fiscale sproporzionata, che pesa inutilmente su chi crea valore per il territorio e indotto economico per le casse cantonali ma soprattutto per la popolazione residente. Questo è l’esempio lampante dei danni che una pressione fiscale eccessiva può generare: soffocare le iniziative, scoraggiare l’intraprendenza, mettere a rischio manifestazioni che portano benefici concreti alla popolazione e all’immagine del Ticino”. Parola dei Giovani liberali radicali, secondo cui il Galà “non è solo un evento sportivo di livello internazionale che richiama migliaia di spettatori e atleti: è un’occasione unica per avvicinare i giovani allo sport – come dimostrano i folti ranghi del Gruppo atletico Bellinzona, società promotrice – e un’occasione per unire il cantone attraverso eventi collaterali, come quello organizzato a Locarno. Non possiamo accettare che, in nome di una rigidità fiscale eccessiva, si perdano appuntamenti di tale rilevanza. Gli ostacoli per chi organizza manifestazioni sono infatti sempre più numerosi, tra normative sempre più stringenti in ambito di sicurezza, igiene e requisiti tecnici, che già di per sé rappresentano una sfida importante. Altri Cantoni, pur trovandosi anch’essi in difficoltà finanziarie, riescono a garantire condizioni che non impediscono l’organizzazione di eventi di questo calibro”. Perciò “esortiamo il Cantone a rivedere con urgenza i propri principi fiscali in modo che il Galà 2026 possa avere luogo”.