Bellinzonese

Villa Jam per ora è salva: negata la licenza edilizia per sei nuove case

Moleno, il Cantone ha preavvisato negativamente il progetto che prevede la demolizione della casa con tratti liberty risalente al 1911

La casa risale al 1911 ed è attorniata da un ampio terreno
9 maggio 2025
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A Moleno il primo round è andato a chi difende Villa Jam dalle ruspe. Allineandosi al preavviso cantonale – che essendo negativo è per legge vincolante – il Municipio di Bellinzona ha infatti negato la licenza edilizia al promotore del progetto che prevede la demolizione dell'abitazione con tratti liberty risalente al 1911 e l’edificazione, al suo posto, di sei nuove moderne case monofamiliari sfruttando l’ampio parco. Il preavviso è stato firmato dal Dipartimento del territorio, in particolare dal suo Ufficio natura e paesaggio che ha ritenuto il progetto, così come presentato, insostenibile poiché poco affine al contesto locale.

Questo significa almeno due cose: la prima è che non c’è di base un veto alla demolizione della villa, anche perché non sottostà a un vincolo di protezione né comunale né cantonale; la seconda è che il promotore immobiliare – la grigionese Reevolution Real Estate Ag di St. Moritz – può ricorrere al Consiglio di Stato oppure adattare il progetto e presentare una versione con impatto accettabile, sperando così di ottenere la licenza che però a sua volta sarebbe impugnabile con ricorsi da chi difende Villa Jam. Citiamo in particolare qualche confinante o la Società ticinese per l’arte e la natura (Stan) che aveva in effetti inoltrato opposizione alla domanda di costruzione. Contraria, ma senza diritto di ricorso, anche l’Associazione quartiere Moleno che lo scorso ottobre si era attivata con una petizione raccogliendo un migliaio di firme, poi consegnate alla Cancelleria comunale nell’intento di sensibilizzare il Municipio cui compete appunto rilasciare o meno la licenza edilizia basandosi, come detto, sul preavviso cantonale.

Dello stesso tenore, con analoghi argomenti, un’interpellanza interpartitica pure presentata lo scorso ottobre. A entrambe l’Esecutivo cittadino aveva risposto affermando di non volere acquistare villa e parco, né tutelarli come beni culturali, né utilizzarli come centro ricreativo, espositivo e di socializzazione per la popolazione inserendovi ad esempio l’archivio storico o una biblioteca comunale. Privata è e privata deve rimanere, la villa, al contrario dell’ex scuola comunale trasformata l’anno scorso in una struttura per la vita comunitaria del quartiere. Sempre il Municipio aveva affermato di vedere con favore lo sviluppo edilizio a Moleno “in quanto l’arrivo di nuove famiglie, e dunque anche di bambini, porta nel quartiere nuova vitalità”.

Dal canto suo la Stan nell’opposizione sosteneva che il Piano regolatore di Moleno, integrato da quello cittadino con l’aggregazione, “non rispetta la nuova Legge sulla protezione dei beni culturali del 1997 in quanto non ha recepito negli oggetti da proteggere, oltre a edifici sacri o molto antichi, pure delle testimonianze costruttive dell’8-900”. Da qui la sua convinzione che “s’impone la messa sotto protezione di Villa Jam previo dezonamento del parco annesso”. Cosa che il Municipio, come detto, non intende fare. Forse il Cantone? Non è dato sapere. Di sicuro la villa è segnalata anche dall'Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere di importanza nazionale (Isos) che considera i terreni circostanti la villa come una parte irrinunciabile dell’insediamento.

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