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Commerci, la parte alta di Viale Stazione si svuota

Sempre più negozi chiusi e la zona si fa desolata. Sommaruga (Federcommercio): ‘Discuterne e presentare una richiesta condivisa alle autorità comunali’

20 maggio 2025
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Lo dicono i tedeschi, la ricetta per il successo di un negozio deve contenere tre ingredienti che iniziano con la lettera ‘L’: Lage, Lage, Lage. La posizione. È quello che per loro davvero conta. Secondo questo assunto, l’ubicazione è di vitale importanza per la riuscita di un commercio. A Bellinzona c’è un posto che da questo punto di vista sembra non godere di molta fortuna. Nella parte alta di Viale Stazione balzano all’occhio gli spazi liberi e le vetrine vuote che si susseguono. Non il miglior biglietto da visita per i turisti che scendono dal treno, percorrono il lato destro del viale per raggiungere il centro e si specchiano nella desolazione delle vetrine abbandonate.

Camminando lungo il viale, dopo aver oltrepassato il Cinema Forum e il ristorante Casa del Popolo, si incontra la prima vetrina vuota, quella un tempo animata dai colori delle stoffe del negozio sartoria Ago Filo e fantasia. Proseguendo si incontrano gli spazi liberi una volta frequentati dai clienti del negozio di alimentari Resinelli, dopodiché anche quelli abbandonati a fine marzo dal negozio di abbigliamento Mm Moda Sagl in viale Stazione 21, in questo caso, come avevamo spiegato in un nostro articolo (vedi laRegione del 22.3.2025), a causa dell’aumento del canone di affitto del 35%. Nello stesso stabile, da qualche tempo anche J.B Men’s Clothing ha lasciato vuoti locali e vetrine. Proseguendo verso il centro ci si imbatte poi nello stabile dove fino a fine a qualche mese fa c’era la succursale di Credit Suisse, ora un cartello indica che ampi spazi commerciali e per ufficio sono in affitto.

‘Ben venga la mozione per riqualificare la zona’

È evidente che ultimamente in questa zona qualcosa sembra non andare nel verso giusto. Per cercare di ridare slancio e decoro a un’area sempre più desolata, alcune settimane fa il Plr era tornato alla carica con una mozione di Andrea Cereda che chiedeva di indire un concorso di architettura per sistemare il tratto in questione in modo da riqualificare la zona, il Municipio deve ancora esprimersi a riguardo.

Anche Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio, invitata l’anno scorso all’assemblea della Società dei commercianti di Bellinzona, è convinta del fatto che la posizione conti e l’ubicazione sia di grande importanza per la riuscita di un’attività. Le chiediamo se è a conoscenza di un fenomeno di chiusure circoscritto a una determinata area e piuttosto ristretta. «No, a dire il vero un fenomeno di questo genere non lo abbiamo mai riscontrato», risponde. «Se una città presenta una zona poco attrattiva, cittadini e commercianti dovrebbero discuterne e presentare delle richieste specifiche al Municipio a cui chiedere di avere un occhio di riguardo per tutte le zone e rendere più belle alcune aree specifiche, affinché la situazione possa migliorare anche dal punto di vista commerciale». E proprio in tal senso, a suo dire, ben venga quindi la mozione che chiede di riqualificare quel tratto.

‘Unire le forze e presentare una proposta condivisa’

«Dalla mia esperienza osservo che sono piuttosto i commercianti stessi che, se ubicati in zone ‘periferiche’, fanno degli sforzi per attirare il cliente all’interno del proprio negozio», fa presente Sommaruga. «Se penso a Lugano posso portare l’esempio di via Cattedrale (che da piazza Cioccaro sale verso la stazione), lì i commercianti ogni volta che hanno la possibilità, espongono fiori, organizzano eventi o presentano richieste puntuali alle autorità comunali». Anche via della Posta «è diventata molto bella perché i commerci hanno collaborato alla creazione di una zona verde che è stata abbellita grazie a delle piante».

Secondo Sommaruga i commercianti devono essere proattivi «poi da quanto ho potuto riscontrare, le autorità ticinesi sono sensibili alle loro esigenze e se ci sono problemi cercano di aiutare», fa presente. «A Locarno ho osservato che i commercianti della Città vecchia si impegnano per cercare di mantenere la tipicità della zona curando l’aspetto dei loro negozi».

Quando però si innesca una sorta di circolo vizioso, con chiusure che si susseguono, come nel caso della parte alta di viale Stazione, la zona perde di attrattiva anche agli occhi dei commercianti stessi, sempre più scoraggiati a insediarsi lì ma anche a rimanere. «Il consiglio è dunque di impegnarsi per rendere il luogo più bello e di rivolgersi alle autorità comunali con un progetto mirato e un’idea condivisa da più commercianti. A Lugano l’approccio è questo ed è quanto avviene regolarmente con buoni risultati. Le autorità devono vedere dei commercianti propositivi con unità di intenti. È controproducente avanzare troppe richieste frammentate, è meglio una sola, specifica e concordata», spiega Sommaruga. La nostra realtà è diversa da quella Luganese, tuttavia riconoscere un problema, portarlo all’attenzione dell’opinione pubblica e parlarne può essere un primo passo verso una ricerca di soluzioni condivise.