Il Tribunale federale ha confermato la decisione di sgombero del terreno intimato dal Municipio. Il proprietario: ‘Mi opporrò con tutte le mie forze’
«Dopo anni di confronti e tentativi di mediazione, il tempo delle parole è purtroppo giunto al termine. Ora è necessario agire per tutelare l’interesse pubblico». Il sindaco di Arbedo-Castione Luigi Decarli si riferisce al deposito a cielo aperto di vetture presente lungo via San Gottardo. Deposito che per l’ennesima volta è stato giudicato non a norma, e ora in maniera definitiva: «Recentemente il Tribunale federale di Losanna ha respinto il ricorso del proprietario contro lo sgombero del terreno intimato dal Municipio», spiega a ‘laRegione’. Sgombero che sarà quindi effettuato in modo coatto. Tuttavia, le autorità e la ditta che sarà incaricata di eseguire la misura non avranno vita facile: «Mi opporrò a questa ingiusta decisione con tutte le mie forze», afferma con fermezza il proprietario del sedime Gaetano Riccioli, raggiunto dalla redazione. «Le mie auto non sono inservibili; questo modo di agire lo ritengo un furto legalizzato», aggiunge il 74enne. E «non mi lascerò derubare».
La vicenda è nota nel Comune del Bellinzonese, anche perché si trascina ormai da decenni. Da un lato vi sono le autorità che pretendono il rispetto della legge, garantendo ordine e decoro, e dall’altro Riccioli, il quale ritiene che sul proprio terreno possa fare ciò che vuole. Nel corso degli anni ha quindi accumulato sul sedime decine e decine di vetture, ogni tanto vendendole a persone interessate ad auto ‘d’epoca’ o a pezzi di ricambio che magari non si trovano più sul mercato. Il problema è che non è ufficialmente un garage, ma «si tratta di un terreno in cui risultano stoccati in modo disordinato numerosi veicoli fuori uso, in alcuni casi in evidente stato di abbandono, anche ricoperti dalla vegetazione», afferma Decarli. L’obiettivo del Municipio è quindi quello di «portare ordine e decoro in un comparto pregiato, vicino alla stazione rinnovata una decina di anni fa e nei pressi del futuro nuovo stabilimento industriale delle Ffs». Tuttavia, il proprietario si è sempre opposto, malgrado gli innumerevoli incontri con le autorità. «Il Municipio ha dimostrato massima apertura al dialogo, proponendo soluzioni ragionevoli e offrendo opportunità concrete, come ad esempio l’interesse manifestato da potenziali acquirenti del terreno», prosegue il sindaco. Insomma «ogni tentativo di trovare una soluzione ragionevole è stato vano».
Si arriva così a luglio 2022, quando il Municipio ha intimato a Riccioli lo sgombero di tutti i veicoli e del vario materiale presente sul suo terreno. Decisione che è però stata impugnata a più livelli, sino, nel luglio 2024, al Tribunale federale. E i giudici di Losanna, negli scorsi mesi, hanno, anch’essi, dichiarato il ricorso inammissibile, confermando quindi definitivamente nella loro sentenza la decisione del Municipio. Decisione – che obbliga il proprietario del terreno a procedere allo sgombero – presa per rimediare «all’avanzato stato di degrado del deposito», spiega Decarli. «Il proprietario ha infatti l’obbligo di mantenere il terreno in modo adeguato, garantendo l’ordine e il decoro. Infatti, nella zona vi sono edifici residenziali, così come un albergo e diversi esercizi pubblici».
A proposito di sicurezza, sul sedime negli anni vi sono stati anche due incendi, l’ultimo dei quali nel febbraio 2021: anche se non erano stati registrati feriti, due persone residenti in un’abitazione vicina avevano dovuto essere evacuate per motivi precauzionali. Resta il fatto che «la decisione di sgombero del 2022 è stata sollecitata più volte, ma il proprietario non ha mai proceduto. Di conseguenza ora il Municipio provvederà allo sgombero, anticipando i costi dell’operazione che saranno poi pretesi dal proprietario». Il sindaco tiene a precisare che «saranno portati via ‘solamente’ i veicoli e il materiale di vario genere presenti sul terreno all’aria aperta. Quello che c’è nella casa presente sul sedime non verrà toccato». Insomma, «una volta ripristinate le condizioni di ordine e legalità, il proprietario potrà disporre del proprio terreno nel rispetto delle normative urbanistiche e ambientali vigenti». Già, perché «il Municipio è chiamato a garantire il rispetto della legalità e la tutela dell’ambiente urbano, nel rispetto dei diritti e del benessere dell’intera comunità». Alcuni cittadini hanno infatti «reclamato, ma, va detto, in modo contenuto. Verosimilmente perché sapevano che le autorità stavano lavorando per risolvere la situazione. Ora però il tempo è finito».
Ad eseguire lo sgombero nei prossimi mesi sarà incaricata una ditta specializzata: «L’intervento sarà effettuato in tempi rapidi, prevedendo un piano che limiti al massimo i disagi alla viabilità e ai residenti», sottolinea Decarli. I veicoli saranno quindi smaltiti secondo la normale filiera in quest’ambito. Come detto, però, Riccioli si opporrà fermamente alla misura. Ricorda inoltre che due anni fa si era già liberato di venti auto, «ma non posso rottamare anche le altre in mia dotazione, perché hanno un valore e potrebbero anche servire per ricavarne pezzi di ricambio. Comunque, data la mia età non sarò in grado di lavorare ancora per molto». Riferendosi poi ai reclami inoltrati al Comune da parte di abitanti della zona, il 74enne afferma: «Ho chiesto di poter vedere le lettere, ma non hanno voluto mostrarmele, e quindi non ci credo: le cose bisogna provarle».