Presentati al Municipio di Bellinzona i lavori realizzati da tre terze nell’ambito dei laboratori di cultura urbana ‘Mediazione giovani’
Tanta voglia di spazi pubblici di qualità, cui accedere liberamente. In perfetto stile ‘migliora la tua città’ è questo il fil rouge lungo il quale tre classi di terza del Liceo di Bellinzona hanno elaborato una ventina di proposte nell’ambito dei laboratori di cultura urbana ‘Mediazione giovani’ coordinati dall’Istituto internazionale di architettura. Idee presentate mercoledì sera alle autorità cittadine nel luogo preposto al dialogo fra i vari livelli istituzionali e decisionali, la sala del Consiglio comunale a Palazzo Civico. Il progetto didattico è unico a livello nazionale e coinvolge tutti i licei ticinesi e la Scuola cantonale di commercio. Obiettivo: tramite un approccio pratico fornire ai cittadini di oggi e di domani, in una fase cruciale della loro vita, gli strumenti utili a leggere le trasformazioni del territorio.
Assistiti da architetti e professionisti del ramo, gli studenti in piccoli gruppi sviluppano proposte e visioni per il futuro del luogo in cui vivono. Per il Liceo di Bellinzona, dove a coordinare i lavori è il docente di geografia Marco Pellegrini, quella appena conclusasi è la terza edizione. Mentre quella precedente si era focalizzata sui dintorni della scuola, questa ha spostato il focus sull’area più centrale nei pressi dello Stadio comunale compresa fra quartiere Vela, ex Stallone, ex pozzo di captazione, campo da calcio B, campo da basket, skatepark e stabile Lavizzari. Area sulla quale la politica si è espressa negli ultimi anni con due mozioni (una accolta e l’altra no) e sulla quale i servizi cittadini hanno nel frattempo avviato uno studio di fattibilità.
In molti casi le suggestioni dei liceali sono risultate simili fra loro. Mancanza di fantasia? Più che altro sintomo di un’offerta di spazi pubblici che denota vetustà e povertà in quanto a strutture di base come illuminazione notturna, panchine, tavoli, fontane, aree pic-nic, ombreggiatura, baretti, strutture ludiche. Dettaglio: la politica ne è cosciente, tanto che nel marzo 2022 il Consiglio comunale ha accolto la mozione dell’Unità di sinistra affinché si pianifichi un miglioramento infrastrutturale generale delle aree di svago del comparto, spazi già oggi molto ben frequentati da giovani e famiglie ma ormai datati, un po’ spogli e caratterizzati da un grande potenziale a favore della collettività nel cuore della Bellinzona aggregata. Accolta la mozione, significa che le autorità sono tenute a darvi seguito.
Come detto, uno studio di fattibilità è stato avviato, ha ricordato al centinaio di studenti presenti l’ingegner Angelo Schillizzi, responsabile della pianificazione in seno al Dicastero territorio e mobilità: «Il punto a vostro favore è che vivendo quotidianamente quegli spazi, li ‘capite’ forse meglio dei progettisti. Ben vengano dunque le idee, sebbene poi non sia sempre facile concretizzarle». Concorda il sindaco Mario Branda, presente in sala: «In parte vedrete realizzate le vostre suggestioni, come ad esempio l’esigenza di eliminare le recinzioni e di rendere accessibili a chiunque gli spazi e le aree gioco». Tornando all’ambito politico: per una mozione accolta, dicevamo, ce n’è stata una respinta: quella dei Verdi che chiedeva di aggiungere allo skatepark una parete d’arrampicata, uno spazio relax con piccola mescita e la posa di un sistema di illuminazione che permetta di prolungare durante la sera la pratica di questi sport soprattutto nei mesi autunnali e invernali. Bella idea – fra l’altro ripresa da molti liceali – ma bocciata dal Consiglio comunale lo scorso novembre, proprio quando gli studenti stessi stavano sviluppando le loro proposte. Il Cc ha deciso seguendo il preavviso negativo del Municipio. Negativo ma non del tutto contrario: l’Esecutivo sottolineava infatti che a fronte delle diverse opere essenziali e prioritarie per la città (in ambito sportivo ma non solo), è necessario razionalizzare le risorse per i futuri investimenti sulla base di una visione strategica globale. L’intenzione a medio termine, seguendo appunto la mozione accolta, è quella di creare un comparto ludico sportivo a favore della cittadinanza nella zona tra lo stadio comunale, le scuole nord, la palestra Sfg e il parcheggio ex Stallone integrando e considerando anche le proposte della mozione dei Verdi.
Dal canto loro i liceali propongono di securizzare un incrocio nel quartiere Vela, molto trafficato e attraversato da allievi e studenti, tramite la posa di ciottoli che inducano a rallentare; dedicare parte dell’ex Stallone a spazio giovanile autogestito (lo diventerà l’anno prossimo, ma con animatori riconosciuti) con tanto di caffetteria diurna e bar serale e riservando una parte del posteggio a tavolini e ombrelloni per socializzare all’aria aperta; rendere multifunzionale l’area del malconcio campo da basket aggiungendo calcetto, alberi, cestini per la spazzatura, tavoli, luci, panchine con tettoie per ripararsi da sole e pioggia; rendere accogliente l’area ex pozzo togliendo la recinzione e aggiungendo delle griglie per cuocere le pietanze, una cucina per piccoli eventi, un parco giochi in legno e una fontana manuale che ricordi l’origine del luogo, ma anche incrementando la biodiversità; convertire parte del campo da calcio B sintetico in un’area per il beach volley; trasformare il piazzale stadio in un parco o in una vera piazza fruibile alle persone spostando l’attuale parcheggio in un autosilo sotterraneo; realizzare una nuova buvette, completa di servizi igienici, al posto di quella vecchia gestita dall’Acb.
Un gruppo di studenti ha infine suggerito di coinvolgere gli ospiti della vicina Casa Marta (per persone provvisoriamente senza una residenza) nella gestione della mescita tramite un progetto sociale. Ludovica Molo, direttrice dell’Istituto internazionale di architettura, ha riassunto tutto ciò con un concetto concreto: «Vedo tanta voglia di uscire dal giardino privato per trovarsi e condividere». Anche a questo serve una città a misura d’uomo.