Interrogazione di Fabio Briccola (Plr) che chiede al Municipio se intende sostenere misure volte a contenere la diffusione di questa pianta invasiva
La palma è spesso percepita come un simbolo del Ticino, che dà quel tocco esotico alla regione, tanto apprezzato in particolare dai visitatori d’Oltralpe. Tuttavia, la Trachycarpus fortunei (nota anche come palma di Fortune) è una pianta invasiva che può generare, nel caso si diffonda in modo incontrollato, come sta accadendo, problemi non di poco conto: in particolare, oltre a ridurre la biodiversità prendendo il posto della vegetazione indigena, mina la funzione protettiva dei boschi (le sue radici piuttosto piccole e corte non permettono la stabilizzazione del terreno in profondità, facilitando l’erosione del suolo) e può aumentare la forza di un eventuale incendio (le fibre che ricoprono il fusto potrebbero alimentare le fiamme).
Insomma, “sebbene queste piante siano da tempo presenti nel nostro paesaggio, la loro diffusione incontrollata solleva preoccupazioni ecologiche sempre più rilevanti”, anche a Bellinzona, afferma in un’interrogazione Fabio Briccola. Il consigliere comunale Plr chiede quindi in sostanza al Municipio se intende “sostenere o incentivare i cittadini nella rimozione delle palme invasive dai propri giardini” e se già oggi “interviene attivamente per tagliare o contenere la diffusione delle palme invasive” sui sedimi di proprietà della Città.
Briccola nel testo ricorda che dal 1° settembre 2024 è entrato in vigore, a livello federale, il divieto di vendere, importare o regalare una trentina di piante non autoctone invasive che possono causare danni ecologici, fino a mettere in pericolo gli organismi autoctoni. Piante che sono quindi di fatto bandite in Svizzera, anche se gli esemplari già presenti nei giardini non rientrano nel campo di applicazione del divieto e non devono dunque essere sradicati. E fra le specie bandite vi è anche la palma di Fortune. Di conseguenza per limitare la sua diffusione spontanea, “i proprietari privati sono invitati a eliminare tempestivamente le infiorescenze e smaltire correttamente i frutti e il materiale tagliato”, rileva il consigliere comunale Plr. In questo contesto anche la Città di Bellinzona ha recentemente diffuso un avviso riguardante la Trachycarpus fortunei, chiedendo in pratica aiuto ai privati cittadini che hanno questa pianta in giardino, per cercare di limitarne la diffusione. Privati cittadini che, se non vogliono privarsene tagliandola, sono invitati a “estirpare per tempo le giovani piantine dai luoghi indesiderati, compostare il materiale vegetale senza i frutti, gettare i frutti nei sacchi verdi ufficiali per i rifiuti solidi urbani e recidere le infiorescenze prima della produzione dei frutti (questo però già nel mese di maggio)”.
Proprio per cercare di incentivare la rimozione della palma dai giardini privati, alcuni Comuni si sono spinti oltre alle mere raccomandazioni: come ha recentemente riferito la Rsi, Serravalle e Acquarossa – a dimostrazione che la palma di Fortune si sta diffondendo anche ad altitudini più elevate rispetto al fondovalle – hanno tagliato gratuitamente queste piante presenti nelle proprietà private, ovviamente con il consenso dei cittadini interessati. Un’azione concreta – resa possibile anche dal sostegno finanziario ricevuto dall’Ufficio forestale (circondario di Blenio) – che ha finora permesso di eliminare oltre 200 esemplari.
Un’azione che permette tuttavia solamente di limitare la diffusione di questa pianta: come aveva spiegato recentemente a ‘laRegione’ Andrina Rosselli, della Sezione forestale, l’eliminazione completa della palma in tutto il cantone non è al momento un obiettivo raggiungibile a corto termine. In ogni caso, ha ricordato che quando un Comune decide di attivarsi con un piano d’intervento all’interno del suo comprensorio per cercare di fronteggiare la diffusione di neofite invasive, il Cantone, attraverso diversi servizi, è sempre pronto a consigliare o a sostenere l’agire delle amministrazioni comunali con dei contributi finanziari.
Di conseguenza Briccola chiede quindi al Municipio di Bellinzona se intenda contattare le autorità cantonali affinché una misura analoga come quella adottata a Serravalle e Acquarossa possa essere messa in pratica anche sul territorio cittadino. Più precisamente, visto che il Cantone fornisce sostegno finanziario e logistico nella lotta alle piante invasive, domanda se la Città abbia già beneficiato di tali contributi o se intenda farne richiesta. Se ciò non fosse possibile, chiede poi in quale forma l’Esecutivo “sarebbe eventualmente disposto a sostenere o incentivare i cittadini nella rimozione delle palme invasive dai propri giardini”. O meglio: “Esistono misure o incentivi rivolti ai privati per incoraggiare la rimozione di palme invasive? In caso contrario, il Municipio intende svilupparne?”. Non da ultimo, il consigliere comunale Plr domanda se attualmente si “interviene attivamente per tagliare o contenere la diffusione” di queste piante su terreni di proprietà della Città e quali interventi vengono effettuati sui sedimi di competenza cantonale, patriziale o consorziale “per contrastare la proliferazione delle palme e, più in generale, delle specie vegetali invasive”.