Bellinzonese

Per una ‘città commestibile’ proposta la posa di 130 alberi da frutto

Mozione del gruppo Verdi/Forum Alternativo chiede l’avvio di un progetto didattico volto a incrementare l’alimentazione sana fra gli abitanti

5 agosto 2025
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Può una città modificare e migliorare le abitudini alimentari dei suoi abitanti? Può darsi, se vengono messe a dimora tante piante da frutta la cui presenza sarà così usata sia per sensibilizzare, sia come fonte di cibo sano. Ne è convinto il consigliere comunale Kevin Simao Ograbek che a nome del gruppo Verdi/Forum Alternativo ha depositato una mozione intitolata ‘Diamo un morso a questa città! Bellinzona comune commestibile’.

L’Organizzazione mondiale della sanità, vi si legge, “raccomanda di assumere almeno cinque porzioni di frutta o verdura al giorno, che corrispondono all’incirca a 400 grammi. Tuttavia uno studio effettuato dall’Ufficio del medico cantonale dimostra che in Ticino, benché quasi il 78% delle persone intervistate sostenga di porre attenzione alla propria alimentazione, meno del 20% consuma effettivamente almeno le cinque porzioni raccomandate. I margini di miglioramento sono pertanto enormi, e per un tema delicato come quello dell’alimentazione si impone un approccio didattico multilaterale”.

Da qui appunto il ruolo che un Comune può giocare. Un esempio, scrive Ograbek, giunge da Oberdorf, nel canton Nidvaldo, che da un anno a questa parte si definisce commestibile: “Il progetto, semplice quanto geniale, consiste nella piantumazione di alberi da frutto all’interno delle aree verdi comunali. Se il Comune si occupa della manutenzione, i cittadini possono liberamente usufruire dei frutti. Unitamente a ciò, ogni esemplare è corredato da una scheda didattica che spiega alle persone interessate di che tipologia di pianta si tratta, quali sono le sue particolarità e quali quelle dei frutti. Complessivamente sono stati piantati esemplari di ben 35 specie diverse”.

Lo scopo di tale progetto, sottolinea Ograbek, non è certamente quello di sfamare la popolazione, quanto piuttosto di utilizzare il suolo pubblico per un esercizio didattico dalle molteplici sfaccettature: “Innanzitutto si tratta di un esempio di educazione alimentare che aiuta a ricordare l’importanza di consumare frutta e verdura a sufficienza. Oltre a ciò, la presenza di schede didattiche contribuisce a un’educazione ambientale collettiva attenta alla biodiversità e in ultima battuta, anche se non in ordine di priorità, ci ricorda l’importanza del consumo locale, delle filiere corte e dell’impatto delle nostre scelte in quanto consumatori e consumatrici”.

Da qui la richiesta a Municipio e Consiglio comunale affinché si stanzino 80’000 franchi per la posa di dieci alberi da frutto in ogni quartiere del territorio comunale (in tutto quindi 130 piante), con tanto di pannelli didattici; la progettazione e la manutenzione dovranno essere eseguite in collaborazione con gruppi e associazioni già attivi sul territorio o attraverso i Servizi comunali.