La mancanza di offerta di accudimento per i bambini in età prescolastica fa discutere la politica che chiede al Municipio di intervenire in tempi brevi
Il tema della mancanza di posti negli asili nido del Bellinzonese continua a far discutere e sulla questione si sta chinando anche la politica cittadina. Dopo l’interpellanza presentata ieri dall’Unità di sinistra (primo firmatario Michele Egloff), ora anche il Plr si fa avanti depositando una mozione. Al Municipio viene chiesto di presentare, entro dieci mesi dall’approvazione della mozione, un messaggio con oggetto un piano di sviluppo per permettere, entro un anno, di accrescere l’offerta di posti d’asilo nido di circa 70-80 unità (compresi, se confermati, i 39 già in previsione). “Un comune che vuole essere attrattivo, favorire la possibilità che nelle famiglie tutti i membri adulti possano e/o debbano lavorare e partecipare alla vita economica, e che vuole sostenere le varie forme di famiglia che abitano il nostro territorio, non può prescindere dallo sviluppare, rapidamente, una disponibilità di posti di nido che meglio risponda al fabbisogno”, viene evidenziato.
Dopodiché viene illustrata la situazione nel Bellinzonese: “La ‘Rilevazione dei bisogni e delle priorità di intervento nell’ambito delle attività di sostegno alle famiglie: nidi dell’infanzia, micro-nidi, centri extrascolastici e famiglie diurne’, svolta dall’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani della Divisione dell’Azione sociale e delle famiglie del Dss, fotografa in maniera chiara la situazione: il Bellinzonese dispone di 10 asili nido (32 Luganese, 13 Mendrisiotto e 11 Locarnese) e nessun micro-nido. Anche l’aumento delle strutture, dopo una crescita osservata fino al 2010, è pressoché stabile. Sempre nello studio è ben strutturata anche l’analisi della domanda: il fabbisogno di posti del Bellinzonese si situa in una forchetta (ipotesi minima e massima) tra 304 e 378, a fronte di una reale disponibilità al 31 dicembre 2023 di 278 posti. Sembra importante sottolineare come il Bellinzonese sia l’unico distretto che non soddisfi nemmeno il parametro dell’ipotesi minima, raggiunto invece da tutti gli altri distretti con un certo agio". Mancano dunque tra i 18 e i 92 posti nido.
“A livello finanziario, anche grazie agli input che il Municipio ha già proposto sul tema, siamo consapevoli che l’onere finanziario per un posto di nido sia orientativamente di circa 28mila franchi, a fronte di un sussidio cantonale di 10mila, peraltro messo in discussione dalle misure di contenimento del disavanzo cantonale, come pure che anche i sussidi d’avviamento proposti dalla Confederazione non sono più dati”, si legge. “Ma una soluzione va trovata. La risposta non può perdersi nelle varie difficoltà insite nel tema”, scrivono i liberali.
Solo sei asili nido su tutto il territorio cantonale sono comunali. “A questo proposito non crediamo che la soluzione sia per forza quella di creare degli asili nido inseriti organizzativamente nell’organico della Città, anche per non gravare inevitabilmente su delle finanze comunali già sofferenti”. Anzi, il Plr è favorevole all’insediamento di altri tipi di organizzazione, siano esse a trazione privata o pubblica, che contribuiscano allo sviluppo dell’offerta, mettendola anche in relazione agli altri aspetti di forte rilevanza per la cura dell’infanzia come extra-scolastici, mense ecc., temi sui quali la politica cittadina si sta chinando.
“Tuttavia, alla luce del fatto che questo finora non è spontaneamente avvenuto, è necessario che il Municipio funga almeno da piattaforma di sostegno, rispettivamente ponga delle condizioni che facilitino lo sviluppo delle varie iniziative”.
Il come offrire sostegno sarà frutto della strategia adottata “ed è nostro parere giusto lasciare il Municipio libero di optare per la strategia che riterrà più consona. Vi sono almeno alcune ovvie opzioni: spazi comunali a locazione favorevole, supporto amministrativo/organizzativo iniziale, contributi una tantum di avviamento”.
Di principio, l’erogazione di contributi per proporre rette adeguate a famiglie con reddito modesto “non è un onere che deve e può essere assunto individualmente dal livello comunale. Ma visto che anche nell’ambito della pianificazione in corso a livello cantonale è un tema di riflessione, sarà importante dialogare attivamente affinché si trovi una soluzione che permetta a tutti di poter accedere agli asili nido. Sarebbe certamente auspicabile che nello sviluppo del piano oggetto di questa mozione sia comunque posta particolare attenzione al tema, possibilmente optando per rette che tengano conto almeno parzialmente del livello di reddito”.