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Ferrovia, via libera a studi su rumori e rischi per i cittadini

Il Gran Consiglio ha accolto con 69 sì, zero no e un’astensione la mozione presentata da Tiziano Zanetti: ‘Serve più sicurezza e qualità di vita migliore’

‘Sui binari transita ogni tipo di merce’
(Ti-Press)
15 settembre 2025
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Via libera a studi specialistici sull’impatto fonico e sui rischi per la popolazione in caso di incidenti lungo la tratta ferroviaria a cielo aperto fra Pollegio e Chiasso. Il Gran Consiglio oggi, 15 settembre, ha infatti accolto con 69 sì, zero no e un’astensione la relativa mozione presentata dai deputati Plr Tiziano Zanetti (primo firmatario), Bixio Caprara e Omar Terraneo che incarica il Consiglio di Stato di eseguire tali analisi così da avere argomenti «oggettivi e inconfutabili» per poter spingere la politica federale a chinarsi immediatamente sul completamento di AlpTransit a sud della galleria di base del San Gottardo con le opere previste a progetto, ma non ancora realizzate (le autorità federali le hanno rinviate a dopo il 2050). Opere quali il binario di sorpasso in direzione sud all’uscita del tunnel, il cosiddetto ‘salto del montone’ (incrocio non a livello) in zona Giustizia a Biasca, l’aggiramento della Riviera, la circonvallazione di Bellinzona sul Piano di Magadino e il completamento a sud di Lugano, garantendo così maggiore sicurezza per i centri urbani nell'ambito del traffico merci verso l'Italia e limitando gli influssi negativi del rumore e delle vibrazioni provocati dai convogli. Per il mozionante Tiziano Zanetti, infatti al momento ci troviamo in una «situazione pericolosa», visto che «sui binari transita ogni tipo di merce». L’obiettivo è quindi garantire «maggiore sicurezza per tutti e aumentare la qualità di vita».

Il governo raccomandava di respingere il testo, la commissione di accoglierlo

Stando al governo (che nella sua presa di posizione sulla mozione raccomandava di respingerla) i costi per questi studi si situano tra i 200mila e i 300mila franchi: “Oneri aggiuntivi per il Cantone non giustificabili”. Studi che rappresentano inoltre dei doppioni, visto che l'Ufficio federale dei trasporti (Uft), esegue già analisi di questo genere (rischio incidenti e rumore), intervenendo dove è necessario. Non era invece di questo avviso la Commissione parlamentare ambiente, territorio ed energia nel suo rapporto firmato all'unanimità: il relatore Sem Genini (Lega) ha sottolineato durante il suo intervento che «il Ticino non può attendere fino al 2050 per tornare a parlare di un tema fondamentale per la qualità di vita e la sicurezza dei cittadini». In altre parole gli studi richiesti dai mozionanti dovranno permettere di raccogliere i dati necessari per rivedere la situazione con una tempistica diversa da quella prevista attualmente per le opere di completamento del percorso di AlpTransit al Sud delle Alpi. Studi che sono dunque – si legge nel rapporto – “necessari e rilevanti” e per i quali in Ticino vi sono “specialisti indipendenti altamente qualificati” a eseguirli, avendo così a disposizione una seconda opinione rispetto a quella dell'Uft. In seguito, a seconda dei risultati ottenuti, “il Consiglio di Stato sarà poi tenuto a trattare in maniera convinta e decisa con l’Autorità federale per le relative rivendicazioni”.

Perizia sull’impatto fonico in Riviera e deragliamento nel tunnel di base del San Gottardo

Ricordiamo che tutto parte da una perizia commissionata dal Comune di Riviera che aveva incaricato lo studio d’ingegneria Bonalumi Ferrari Partner Sa di misurare l'impatto fonico dei treni. Dall'analisi era infatti emerso che sul territorio comunale il rumore generato dai convogli “può provocare degli effetti negativi sul sonno e sulla salute di una buona parte della popolazione che risiede nelle vicinanze della ferrovia”. Gli stessi mozionanti avevano quindi dapprima, nel settembre 2023, presentato un’interrogazione – due testi molto simili erano stati inoltrati anche ai Municipi di Bellinzona (da parte di Zanetti) e di Riviera (da parte del consigliere comunale Enea Rossetti) – con la quale chiedevano al Consiglio di Stato se condivideva i risultati emersi dalla perizia. Domandavano inoltre una presa di posizione relativa alla gestione dei pericoli correlati al passaggio di un numero sempre più importante di treni merci sul territorio ticinese, in particolare a seguito del deragliamento avvenuto il 10 agosto 2023 nel tunnel di base del San Gottardo. A questo proposito va detto che recentemente l’Uft ha diramato nuove misure di sicurezza per i carri merci proprio con l'obiettivo di evitare altri incidenti come quello del 2023. Prescrizioni – entrate in vigore immediatamente e che dovranno essere completamente implementate entro fine anno – che riguardano in particolare le ruote dei convogli. Questo anche considerando che dal rapporto finale del Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza della Confederazione (Sisi) dello scorso giugno era emerso che a causa delle nuove suole dei freni in materiale composito, nel traffico merci ferroviario sussiste un rischio sistematico di rottura delle ruote.

Tornando alle risposte all'interrogazione, per quanto concerne rumori e vibrazioni, il governo aveva indicato di non avere “sufficienti elementi per poter confermare che l’impatto dovuto ai rumori e alle vibrazioni misurato a Osogna si può riscontrare anche sul resto della tratta ferroviaria a cielo aperto a sud del portale”. In ogni caso il governo aveva confermato di volersi impegnare per diminuire l’impatto fonico, in particolare dove la situazione è tuttora insoddisfacente, anche se il margine di manovra del Cantone è molto limitato, visto che il risanamento fonico compete essenzialmente alle autorità federali. Per quanto riguarda invece il rischio di incidenti, aveva affermato che “il rischio per la popolazione è generalmente sopportabile” e che l’autorità responsabile della gestione dei rischi è l’Uft. Risposte che erano state giudicate poco convincenti dai tre granconsiglieri Plr che hanno quindi deciso di presentare la mozione in oggetto, convincendo in pratica l'intero parlamento sulla necessità di effettuare questi studi.

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