LEVENTINA

L'Associazione dei Comuni ‘bacchetta’ le iniziative del 28 settembre

Abolizione del valore locativo e proposte sulle casse malati avrebbero un impatto pesante sulle finanze degli enti pubblici a livello cantonale locale

(Corrado Nastasi, presidente dell’Associazione Comuni della Leventina Ti-Press)
19 2025
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L'Associazione dei Comuni della Leventina, presieduta dal sindaco di Faido Corrado Nastasi, ha preso posizione sui temi in votazione domenica 28 settembre, denunciando, nel caso in cui dalle urne uscissero tre sì, il rischio di compromettere la capacità finanziaria dei Comuni. Per quanto riguarda la consultazione federale che chiede la soppressione del valore locativo, l'Associazione fa notare come un'abolizione comporterebbe per gli enti pubblici la perdita di un getto stabile e difficilmente compensabile in tempi brevi (55 milioni per il Cantone, 44 per i Comuni). Gli iniziativisti propongono, quale misura sostitutiva, l'introduzione di un'imposta immobiliare speciale sulle abitazioni secondarie, ma questa richiederà un iter legislativo complesso e soggetto a incertezze. Senza contare che il nuovo strumento fiscale potrebbe generare entrate per nulla equivalenti a quelle andate perse. I Comuni della Leventina sono caratterizzati da un importante numero di residenze secondarie, per cui l'abolizione del valore locativo rappresenterebbe un rischio non trascurabile.

Secondo i Comuni della Leventina, non è però soltanto la votazione sul valore locativo a mettere a rischio le finanze. Anche le due consultazioni cantonali in merito alle casse malati avranno infatti delle ripercussioni non indifferenti. Quella della Lega, che chiede la deducibilità integrale dei premi pagati, comporterà a partire dal 2026 minori entrate corrispondenti a una media di circa cinque punti di moltiplicatore per i Comuni della regione. L'iniziativa del Partito socialista per premi al massimo del 10% del reddito comporterà ricadute negative sui bilanci dei Comuni, sui quali in questi anni il Cantone già riversa un numero importante di oneri. I 300 milioni di franchi che verrebbero a mancare a livello cantonale andranno giocoforza controbilanciati con misure a carico dei cittadini

In caso di accettazione, gli enti locali sarebbero costretti ad aumentare il moltiplicatore o, in alternativa, a ridurre i servizi essenziali in ambiti quali scuola, asili nido, aiuto domiciliare e sostegno alle case anziani. In conclusione, l'Associazione sottolinea l'importanza di prevedere periodi transitori adeguati a livello federale in caso di abolizione del valore locativo; garantire una pianificazione realistica e tempestiva a livello cantonale per l'eventuale introduzione dell'imposta speciale sulle residenze secondarie; mantenere un dialogo costante con i livelli istituzionali superiori, al fine di salvaguardare la stabilità finanziaria e la continuità dei servizi comunali.