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Rabadan, arriva il nuovo Re ma se ne va Ottini: ‘Metodo sbagliato’

Altre due dimissioni dal comitato. Il responsabile dei trasporti critica le modalità organizzative interne e con cui è stato detronizzato Renato Dotta

Marco Ottini
(Ti-Press)
25 2025
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Nella giornata dell’annuncio che sarà Igor Pesciallo e reggere le sorti del Rabadan nelle vesti di nuovo Re, arriva però anche la notizia di due dimissioni dal comitato della società. Di peso quella di Marco Ottini, in carica dalla turbolenta assemblea del marzo 2022. Alla Regione spiega di aver comunicato oggi l'irrevocabile decisione via lettera «non accettando il modo con cui è stato gestito il processo di sostituzione di Renato Dotta. Ma questa è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso». La decisione di esautorare il Re in carica dal 2014 era stata presa dal comitato a inizio agosto con una votazione interna di sei membri contro due e due assenti. Una detronizzazione che aveva lasciato l’amaro in bocca al diretto interessato: critico sulle modalità adottate, Renato Dotta ci aveva espresso tutta la sua contrarietà senza troppi giri di parole e parlando di vero sgarbo.

‘Avevo suggerito una procedura meno netta’

«Evidentemente certe valutazioni sul ruolo del Re prima o poi vanno fatte – dettaglia Ottini – e io durante la primavera, quando si era cominciato a valutare, avevo suggerito una procedura meno netta, una sorta di accompagnamento, così da renderla meglio sopportabile al diretto interessato e al comitato stesso, evitando peraltro polemiche che si sono invece puntualmente presentate». Con tanto di petizione online che ha raccolto più di 1’300 firme a favore di Dotta, 70 anni compiuti a gennaio, apprezzatissimo nella grande famiglia dei carnevali della Svizzera italiana e intenzionato a tenere duro fino al 2028 quando si festeggerà la 165esima edizione e il centenario di esistenza del Re Rabadan. «Niente, a me questa cosa non è andata giù, i rapporti umani e di amicizia hanno sempre una grande importanza, e non me la sono sentita di passarci sopra, di continuare a dare il mio contributo come se nulla fosse successo», aggiunge Ottini che dopo un primo anno quale responsabile della sicurezza, si è poi occupato di trasporti e molto altro.

Criticata la gestione interna al comitato

Tra i problemi segnalati nella lettera di dimissioni immediate figurano anche “carenze nella comunicazione interna e nella pianificazione, mancato coinvolgimento dei membri in diverse situazioni problematiche, disaccordo sulla conduzione delle sedute, informazioni verso l'esterno non condivise col comitato, mancanza di ragguagli richiesti sulla situazione finanziaria”. La presidenza sotto Giovanni Capoferri, in carica dal giugno 2021, registra dunque altre due partenze. ‘Altre’ perché in totale da allora ve ne sono state dieci, sempre più o meno per gli stessi motivi. Già l’anno successivo quattro membri avevano lasciato lamentando grossi attriti, mancanza di collegialità e individualismo anziché lavoro collettivo. Tempo un anno e mezzo e nell’autunno 2023 altri quattro colleghi – fra cui gli ‘storici’ vicepresidente Mauro Bissolotti e Paolo Deprati, il primo nel frattempo divenuto presidente del carnevale Or Penagin di Tesserete – avevano mollato lamentando fra le altre cose una gestione approssimativa. Critiche che il presidente non ha mai commentato pubblicamente né durante le assemblee, rispettando le decisioni di ognuno e riservandosi una riflessione accurata in sede di comitato, peraltro con l’obiettivo di integrare rapidamente nuove forze in grado di assumere gli incarichi vacanti. Quel che è certo è che le partenze di Ottini e di un secondo membro di comitato animeranno l’assemblea dei soci convocata lunedì prossimo 29 settembre alle 20 nella sede di Carasso.

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